Primierotto/Storia e sviluppo
Il primierotto, parte dei dialetti veneto-alpini, è stato originato da una base ladina, ma ha subito moltissime influenze dal veneto feltrino e qualcuna anche dal tedesco nel corso della dominazione austriaca, durata circa 6 secoli.
Fino al 1600-1700 in Primiero si parlava certamente un idioma retoromanzo, come il ladino che oggi si parla solamente più a nord, ad esempio nelle valli di Fassa e Badia. Questo fatto si può attribuire alla chiusura geografica del Primiero. Fino al 1700, infatti, la via principale per raggiungere la valle era il passo Cereda, che la collega ad Agordo (paese vicino all'area ladina, come Livinallongo del col di Lana); solo allora venne aperto un passaggio migliore di un sentierino attraverso la valle dello Schener, che ancor oggi è la via di comunicazione vitale verso l'esterno per il Primiero. In questo modo le persone che raggiungevano (o venivano da) Fonzaso, Feltre, e più in generale il Veneto, portarono (e portano ancora) un'evoluzione culturale e linguistica, che rese il primierotto più veneto che ladino, pur lasciando un'evidente traccia del passato.
Allo stesso modo sopravvivono ancora i germanismi e gli antichi residui di reticicismi (e altri pre-romanismi), pur subendo una diminuzione in quanto al loro numero. I germanismi, in particolare, sono concentrati nell'ambito giuridico-amministrativo, prova della relativa non-influenza linguistica da parte degli austriaci dal 1300 al 1900, se non attraverso le pratiche di amministrazione del territorio e il periodo di leva militare, al quale tutti i maschi dell'impero dovevano sottoporsi.
L'isolamento del Primiero impedì allo stesso modo quasi tutte le influenze trentine: i trentinismi nel primierotto, alquanto rari, si sono avuti quasi solamente nel corso del XX secolo. La valle, infatti, non è mai stata parte del vescovato-principato di Trento, anzi di quello di Feltre (fino al XIV secolo, quando passò all'Austria).
Il fenomeno di evoluzione verso il veneto, cominciato probabilmente alla fine del '700, venne favorito dall'annessione del Trentino-Sudtirolo all'Italia nel 1919, ed è ancora in corso. La maggiore influenza si è avuta molto probabilmente a partire dagli anni 60, con il boom economico italiano che portò moltissimi lombardi, in particolare milanesi, e in seguito veneti in vacanza in Primiero e a san Martino di Castrozza.