Fisica nucleare e subnucleare/Stabilità dei nuclei e decadimenti radioattivi

Indice del libro

Non possiamo però limitarci a studiare il solo deutone, dobbiamo passare ad analizzare nuclei via via più complicati.

Trizio e

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Consideriamo dunque il trizio, composto da due neutroni e un protone, e  , composto da un neutrone e due protoni. Poiché sono nuclei speculari, per ciò che abbiamo già detto ci aspettiamo che siano uguali, modulo l'interazione coulombiana (nel trizio infatti c'è un'interazione neutrone-neutrone e due protone-neutrone, mentre in   c'è una protone-protone e due protone-neutrone). Le energie di legame di questi due elementi sono (  sta per binding energy):

 

Se le masse del protone e del neutrone fossero uguali, queste due energie differirebbero solo per il contributo dell'interazione coulombiana, e il trizio risulterebbe il nucleo più stabile fra i due (ammesso che questi due sistemi possano "trasformarsi" l'uno nell'altro). Poiché però  , accade esattamente il contrario: il trizio, se possibile (e vedremo che lo sarà), cercherà di "trasformarsi" in  .[1]

, o particelle

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Il nucleo successivo,   (dette anche particelle  ) ha energia di legame  ; è estremamente più grande di quelle precedenti: ciò accade per una particolare composizione di effetti di spin e forze nucleari. Pertanto, poiché le particelle   hanno un'elevata energia di legame, sono particolarmente stabili. Ciò lo si può vedere anche considerando i vari sistemi nei quali si può "trasformare" una particella  , e confrontando le loro energie di legame. Vedremo più avanti che in un nucleo può accadere che un neutrone si "trasformi" in un protone: pertanto si potrebbe avere il processo  ; tuttavia,   è un nucleo molto "esotico", con una bassissima energia di legame: si tratta pertanto di un nucleo instabile, e dunque una particella   non potrà "trasformarsi" in esso.

Potremmo dunque vedere se una particella   può scindersi in due deutoni: la possibilità o meno di questa trasformazione sarà data dal confronto fra le energie dei due sistemi, rispetto a quella del sistema non legato (ossia in cui i quattro nucleoni sono liberi).

Poiché l'energia di legame di un deutone è  , l'energia di legame di un sistema composto da due deutoni sarà  : pertanto, la "soglia di rottura" della particella   è di circa  . Dunque, una particella   non si scinderà mai spontaneamente in due deutoni: lo farà soltanto se le forniamo circa   di energia. Il processo inverso (ossia la "fusione" di due deutoni in una particella  ) è energeticamente consentito, ma ostacolato da un fatto: per legarsi, i due deutoni devono avvicinarsi a distanze dell'ordine dei femtometri (quelle alle quali diventano rilevanti le interazioni nucleari), ma l'interazione coulombiana fra i due tenderà ad allontanarli (dato che entrambi hanno carica positiva).

Pertanto, il processo avverrà se forniamo al sistema circa   di energia (ad esempio accelerando uno dei due deutoni).

Nuclei successivi

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È composto da tre protoni e tre neutroni, e ha energia di legame  : si può vedere che   non può scindersi spontaneamente in una particella   e un deutone (ma, come prima, può avvenire il contrario se si fornisce sufficiente energia al sistema).

 

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È composto da quattro protoni e tre neutroni, e ha energia di legame  . Per stabilire se è stabile o meno dobbiamo controllare tutti i possibili canali di scissione.[2] Si può avere:

 

In entrambi i casi, però, risulta che i processi non possono essere spontanei (il sistema  , ad esempio, ha energia di legame di circa  ).

 

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Dunque, perlomeno per sistemi nucleari leggeri, i nuclei tendono ad accrescersi (perché in questo modo diventano sistemi più stabili). La prima eccezione a questo andamento è  : è formato da quattro protoni e quattro neutroni, e ha energia di legame  . Si potrebbe pensare che si scinda in  , ma l'energia di legame di questo sistema è  , e quindi non è spontaneamente realizzabile.

Tuttavia, la composizione di   può suggerire che si possa scindere in due particelle  , ossia  . In effetti si ha che l'energia di legame di due particelle   è di  : pertanto questo fenomeno può avvenire spontaneamente. Questo fatto, a questo livello della trattazione, è "un caso" (è una conseguenza della particolare forma che l'interazione nucleare assume in questo caso).

Per poter creare elementi più pesanti è dunque necessario trovare un'altra "strada". Si può verificare che   è stabile: il neutrone aggiuntivo, infatti, "tiene insieme" le due particelle  , che altrimenti tenderebbero a scindersi. Si tratta di una situazione simile alla formazione di una molecola: il nuovo neutrone viene "condiviso" dalle due particelle  , permettendo (grazie all'interazione forte) di rendere stabile il sistema).

  1. Anche se  , riferendole alle loro soglie (  e  , rispettivamente) risulta che il trizio è instabile.
  2. Per ora non stiamo considerando eventuali canali di decadimento beta, che vedremo più avanti.