Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Appendice 5

Indice del libro

Ecco una pagina dedicata alle molteplici armi aeronautiche di bordo, usate dai vari belligeranti. Messe tutte insieme credo sia più utile per capirne le capacità e potenzialità. Sono ripartite per calibro e in second'ordine, per nazione.

Il calibro ha 2 numeri: il primo riguarda il diametro del proiettile, il secondo la lunghezza del bossolo (NB: non del proiettile completo). Spesso compaiono anche lettere, che usualmente indicano il tipo o lo standard del munizionamento adottato: SR stà per Semi-rimmed, R per Rimmed e RB significa Rebated Rims. "Rim" significa orlo ed è indicante la sporgenza che eventualmente è presente alla base del bossolo onde facilitarne l'estrazione (originariamente,con le dita in quanto molti di questi proiettili derivano da armi da fanteria).


Mitragliatrici leggere modifica

Con armi di piccolo calibro l'aviazione combatté durante la prima guerra mondiale, ma queste erano ancora molto diffuse nel 1939. I modelli originari come le Vickers inglesi avevano una cadenza di tiro di circa 500 colpi/minuto, ma durante gli anni '30 tale valore, chiaramente insufficiente, venne incrementato di almeno 2 volte grazie ai progressi della meccanica e della metallurgia.

Danimarca modifica

Madsen
  • Calibro: 7,65x53 Mauser (disponibile anche in calibri comprsi tra il 6,5 e il 7,9)
  • Peso dell'arma: 9 kg
  • Peso del proiettile: 10 grammi (nella variante a 155 grani, erano disponibili altre possibilità)
  • Cadenza di tiro: 1100 o 1000 colpi al minuto (a seconda del calibro)
  • Velocità iniziale: 830 m/s

L'invasione della Danimarca impedì l'adozione di quest'arma (desiderata da danesi e olandesi), limitandola all'aviazione Argentina, molte aviazioni avevano espresso interesse, anche perché la Madsen, sin dal principio del '900, era un'azienda leader nelle esportazioni di mitragliatrici, specie in Scandinavia, Europa orientale, Estremo Oriente e Sud America.

Francia modifica

Darne
  • Calibro: 7,5×54 mm
  • Peso dell'arma: 8,4 kg
  • Peso del proiettile: 9,1 g
  • Cadenza di tiro: 700 c.min.
  • Velocità iniziale: 790 m/s

Arma di elevatissima cadenza di tiro, non fece in tempo a rimpiazzare la precedente MAC 1934 (che d'altro canto diede origine anche alla migliorata MAC 1934/39, paragonabile alla Darne).

Germania modifica

MG 17
  • Calibro: 7,92×57 mm
  • Peso dell'arma: 12,5 kg
  • Peso del proiettile: 10 g
  • Cadenza di tiro: 1000 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 790 m/s
MG 81
  • Calibro: 7,92×57 mm
  • Peso dell'arma: 6,3 kg
  • Peso del proiettile: 10 g
  • Cadenza di tiro: 1500 c.min.
  • Velocità iniziale: c. 730 m/s

La MG 17 derivava da un progetto svizzero della Solothurn e venne usata come arma standard della Luftwaffe per diversi anni. Quando però a questa già buona arma si aggiunse, nel 1939, la MG 81 -una delle migliori armi della sua categoria- le cose erano cambiate. Nonostante la grande cadenza di tiro e il peso contenuto, la MG 81 finì prevalentemente come arma difensiva, spesso in installazioni binate, visto che oramai questi calibri erano chiaramente troppo piccoli per l'impiego per gli aerei da caccia.

Giappone modifica

Type 89 mod 1
  • Calibro: 7,7×58SR mm
  • Peso dell'arma: 9,0 kg
  • Peso del proiettile: 10,5 g
  • Cadenza di tiro: 750 c.min
  • Velocità iniziale: 750 m/s
Type 89 mod 2
  • Calibro: 7,7×58SR mm
  • Peso dell'arma: 11,8 kg
  • Peso del proiettile: 10,5 g
  • Cadenza di tiro: 900 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 750 m/s
Type 98
  • Calibro: 7,92×57 mm
  • Peso del proiettile: 11,5 g
  • Peso dell'arma: 7,0 kg
  • Cadenza di tiro: 1 500 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: c. 750 m/s
Type 92
  • Calibro: 7,7×56R mm
  • Peso dell'arma: 8,4 kg
  • Peso del proiettile: 11,3 g
  • Cadenza di tiro: 600 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 750 m/s
Type 97
  • Calibro: 7,7×56R mm
  • Peso dell'arma: 11,8 kg
  • Peso del proiettile: 11,3 g
  • Cadenza di tiro: 1 000 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 750 m/s
Type 1
  • Calibro: 7,92×57 mm
  • Peso dell'arma: 6,8 kg
  • Peso del proiettile: 11,5 g
  • Cadenza di tiro: 1 000 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: c. 750 m/s

I giapponesi ebbero non soltanto aerei diversi tra Marina ed Esercito, ma anche i loro equipaggiamenti erano spesso incompatibili, inclusi tutti i tipi di armi di bordo. Si affidarono a versioni basate sulle mitragliatrici inglesi Vickers e Lewis della prima guerra mondiale, nonché della coeva MG 15 tedesca, dalla quale nacquero in particolare le Type 1per la marina e Type 98 per l'esercito, le migliori armi della categoria in servizio sulle macchine giapponesi.

Italia modifica

Breda-SAFAT
  • Calibro: 7,7 × 56R mm
  • Peso dell'arma: 12,5 kg
  • Peso del proiettile: 10,1 g
  • Cadenza di tiro: 800-900 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 750 m/s

Quest'arma era una realizzazione complessivamente valida, ma il peso elevato e la bassa cadenza di tiro non la resero molto efficiente rispetto alle realizzazioni estere contemporanee. Nondimeno, era gradita per l'affidabilità che le altre armi usate nella RA non possedevano.

Scotti 7,7 mm
  • Calibro: 7,7 mm
  • Peso dell'arma: 11,6 kg
  • Peso del proiettile: 11 g
  • Cadenza di tiro: 1000 colpi al minuto
  • Vel. iniziale: 725 m/s

Per quanto quest'arma avesse migliori caratteristiche tecniche della Breda in termini di leggerezza e cadenza di fuoco, la sua complessità meccanica la rendeva assai inaffidabile e con un'elevata imprecisione già a poche centinaia di metri di distanza. Non ebbe mai lo stesso successo.

Stati Uniti modifica

Browning 0.30
  • Calibro: 7,62 × 63 mm
  • Peso dell'arma: 10,4 kg
  • Peso del proiettile: 9,9 g
  • Cadenza di tiro: 1 200 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 835 m/s
Browning .303
  • Calibro: 7,7×56R mm
  • Peso dell'arma: 10,9 kg
  • P. proiettile: 11,3 g
  • Cadenza di tiro: 1 140 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 745 m/s

Le Browning sono tra le armi più diffuse e famose della storia delle mitragliatrici, e questo vale anche per l'impiego aeronautico. Nate nel 1917 come armi per la fanteria, esse si evolsero per l'impiego da aerei, principalmente con una maggiore cadenza di tiro. Gli inglesi impiegarono il calibro 303 Rimmed, mentre invece gli USA ebbero come standard il calibro .30 Rimmless. Ovvero, si trattava di armi simili ma con munizioni non intercambiabili. I proiettili cal. 303 sono vistosamente diversi anche come balistica, molto più pesanti ma con una minore vel. iniziale. Probabilmente, data la leggerezza di questo calibro, è la soluzione migliore, specie se si usano proiettili con un carico utile quali sostanze traccianti o incendiarie. La cadenza di tiro è invece del tutto paragonabile.

Unione Sovietica modifica

ShKAS
  • Calibro: 7,62 × 54R mm
  • Peso dell'arma: 10.6 kg
  • Peso del proiettile: 9.6 g
  • Cadenza di tiro: 1 800 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 825 m/s
Ultra ShKAS
  • Calibro: 7,62 × 54R mm
  • Peso dell'arma: 10,0 kg
  • Peso del proiettile: 9,6 g
  • Cadenza di tiro: 2 700 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 830 m/s

Nonostante il basso peso del proiettile, che certamente non aiutava a rendere efficace un'arma già di per sé di piccolo calibro, la ShKAS era probabilmente la migliore della sua categoria, e la Ultra ShKAS poteva persino fare di meglio. Il problema era semmai che sia il proiettile leggero che l'usura data da una simile cadenza di tiro in armi monocanna non rendeva realmente conveniente questo tipo di armamento, e così i Sovietici passarono dalla ShKAS alle mtg. calibro 12,7mm

Mitragliatrici pesanti modifica

Già all'inizio della seconda guerra mondiale]] ci si accorse con chiarezza che le mitragliatrici leggere non erano sufficienti, nonostante il volume di fuoco che consentivano anche grazie al numero elevato trasportabile da ogni aereo, per abbattere facilmente aerei di struttura metallica, specialmente se veloci e protetti da corazzature nelle parti vitali. Per chi non aveva iniziato già con i cannoni calibro 20 mm, la scelta fu comunque quella di rivolgersi quantomeno alle 12,7-13,2 mm, che consentivano tra l'altro anche di trasportare un discreto carico incendiario (molto raramente esplosivo) e soprattutto penetravano facilmente molte delle blindature esistenti o prevedibili. Inoltre erano ragionevolmente affidabili, a differenza di molti dei cannoni, oltre al fatto che erano alimentate a nastro e non con il classico tamburo capace solo di 60 colpi.

Danimarca modifica

Madsen
  • Calibro:11,35x62 Madsen
  • Peso dell'arma: 10,5kg
  • Peso del proiettile: 19,83g
  • Cadenza di tiro:900 colpi al minuto (elevabile a 1000 secondo la Madsen, ma gli studi furono interrotti)
  • Velocità iniziale: 850 (o 825) m/s

Arma al limite della categoria tra mitragliatrici leggere e pesanti, eccezionalmente leggera e compatta. Fu adottata dall'Argentina che proseguì lo sviluppo della munzione, in molti modelli (incendiari, perforanti, incendiari-traccianti). Il proiettile pesava il doppio di un normale proiettile da mitragliatrice leggera, ma 2/3 (o meno) di quello di una normale mitragliatrice pesante, in compenso l'arma aveva un peso e un rateo di fuoco più da mitragliatrice leggera che da mitragliatrice pesante.

Belgio modifica

Mitrailleuse d´Avion Browning - F.N. Calibre 13,2 mm
  • Calibro: 13.2x99 Hotchkiss
  • Peso dell'arma: 24,3 Kg
  • Peso del proiettile: 120 g
  • Cadenza di tiro: 1080 colpi standard, elevabili a 1500 (con usura eccezionale della canna e rischio inceppamento) o riducibili a 600.
  • Velocità iniziale: 890/900 m/s (800 m/s nel rimo lotto di produzione del 1938)

Il Belgio non aveva una grande industria aeronautica, ma era (ed è) uno dei migliori produttori di armi leggere dell'Europa occidentale. Forse la migliore derivata della Browing prodotta subito prima del secondo conflitto mondiale. Fu esportata in Svezia (che la produsse anche su licenza come Automatkanon m/39A, Akan m/39A) e Romania, in Finlandia invece fu impiegata (e prodotta su licenza come VKT 12,70 LKk/42) con il calibro 12,7X99 usando munizioni derivate da quelle US-Navy. Curiosamente fu impiegata da tutti questi governi anche per rimpiazzare le mediocri Breda SAFAT (sui caccia in Svezia, Belgio e Finlandia, sui bombardieri in Romania), visto che con gli ingombri erano paragonabili e i pesi inferiori di quasi 5 kg, offriva prestazioni molto migliori, ed era dotata della potente munizione 13,4x99, usata anche dal Regio Esercito e Regia Marina nella contraerea. Aveva un avanzato sistema di accensione elettrica, che permetteva di modificare rapidamente il rateo di fuoco, e mantenerlo elevato anche se sparava attraverso l'elica. In media l'energia del proiettile era di 16.640 Joules, l'invasione del Belgio impedì (oltre all'esportazione in Olanda) lo sviluppi di proiettili esplosivi, ma erano disponibili colpi incendiari di più tipi (anche derivati al De Wilde a contatto), oltre che perforanti incendiari e peforanti.

Germania modifica

MG 131
  • Calibro: 13 × 64B mm
  • Peso dell'arma: 17 kg
  • Peso del proiettile: 34,6 g
  • Cadenza di tiro: 900 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 730 m/s

Ottima e compatta arma tedesca, dallo sviluppo molto tribolato che ne ritardò di un paio d'anni l'entrata in linea nonostante la palese obsolescenza dei "piccoli calibri" in dotazione a caccia e bombardieri. Aveva un meccanismo di fuoco elettrico, per ridurre i problemi se soggetta ai dispositivi di sincronizzazione onde sparare attraverso l'elica. I tedeschi riuscirono a ridurre la perdita di cadenza ad appena un 10% piuttosto che lo standard 20-25%.

MG 151/15
  • Calibro: 15 × 94 mm
  • Peso dell'arma: 42 kg
  • Peso del proiettile: 57 g
  • Cadenza di tiro: 700 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 960 m/s

Quest'arma era ancora una mitragliatrice pesante, ma andava all'estremo opposto della MG 131 in quanto venne concepita come sostituto non delle armi leggere ma dei vecchi cannoni da 20 mm MG FF. La cosa non funzionò bene perché, nonostante l'altissima velocità iniziale, si trovò che un proiettile più lento ma più potente sarebbe stato migliore per valorizzare un'arma pesante 42 chili. Ne derivò pertanto l'MG 151/20, ancora considerato come si evince dalla sigla una "mitragliatrice". La MG 151/15 venne tuttavia apprezzata se è vero che gli americani ne tentarono una produzione che, come gli altri cannoni aeronautici statunitensi dell'epoca, andò incontro a nuovi problemi come affidabilità, anche perché si tentò di fargli sparare un proiettile da 114 mm di bossolo. Saltò così la possibilità i sostituire la Browning M2 con un'altra "mitragliatrice".

Giappone modifica

Ho-103 Type 1|Ho-103 (Type 1)
  • Calibro: 12,7 × 81SR mm
  • Peso dell'arma: 22 kg
  • Peso del proiettile: 38 g
  • Cadenza di tiro: 900 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 796 m/s

Prodotta su licenza della Safat sparava munizionamento standard Vickers. Le prestazioni in termini di balistica erano inferiori, ma l'arma aveva una migliore cadenza di tiro e pesava molto meno, fatto che per i giapponesi contava molto. Erano disponibili anche munizioni esplosive.Non disponeva del sistema pneumatico di disinceppo.

Type 2
  • Calibro: 13 × 64B mm
  • Peso dell'arma: 17 kg
  • Peso del proiettile: 34 g
  • Cadenza di tiro: 900 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 720 m/s

A differenza della precedente, quest'arma usata dalla Marina giapponese era la copia della MG 131. Leggera e moderna, pesava poco di più di un'arma di piccolo calibro.

Type 3
  • Calibro: 13,2 × 99 mm
  • Peso dell'arma: 30 kg
  • Peso del proiettile: 52 g
  • Cadenza di tiro: 800 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 790 m/s

Questa era la versione per la Marina Giapponese della M2: solo che aveva un munizionamento francese Hutckhiss, come quello usato dalle mitragliere antiaeree delle navi. Era dotata di un proiettile persino più potente di quello americano, ma leggermente più lento.

Italia modifica

Breda-SAFAT#Breda-SAFAT da 12.7 mm
  • Calibro: 12,7 × 81SR mm
  • Peso dell'arma: 29 kg con sistema pneumatico disinceppamento
  • Peso del proiettile: 36,7 g
  • Cadenza di tiro: 750 colpi al minuto, sincronizzata con le eliche poteva scendere fino a 575
  • Velocità iniziale: 790 m/s

Agli storici e ai piloti italiani piace ricordare l'eccellenza della mitragliatrice in parola, così come la disponibilità di "proiettili esplosivi". In realtà, quest'arma non aveva molto da offrire, a parte l'affidabilità dovuta agli ampi margini di peso adottati per le strutture, e al fatto che essa apparve assai presto, metà anni '30. Pur pesando quasi quanto la M2 sparava un munizionamento Vickers che garantiva appena 10,000 joule di energia piuttosto che 17,000. Anche le armi tedesche e giapponesi erano in questa situazione, ma avevano una cadenza di tiro molto migliore e un peso assai inferiore. Quanto al peso della carica esplosiva eventualmente trasportata, esso si riduceva più o meno a quello di un petardo, con appena 0,8 g di pentrite (nelle munizioni speciali SS salivano a 9, ma nelle più comuni SIT, scoppianti/incendiarie/traccianti scendevano a 7). Non molto per giustificare il costo del proiettile, ovviamente inutile contro corazzature. Sarebbe stato meglio un perforante incendiario

Scotti calibro 12,7 mm
  • calibro: 12,7 × 81mm
  • Peso dell'arma: 24 kg
  • Peso munizione: 35 g
  • Cadenza: 700+ colpi al minuto
  • Vel.iniziale: 720 m/s

Quest'arma dimostra i drammatici problemi che l'industria italiana aveva nel coniugare peso ridotto ed elevato volume di fuoco. L'arma poteva essere quasi comparabile con la Ho-103, ma era inaffidabile e la distanza utile di tiro era inferiore ai 200 mt. causa l'elevata dispersione. Mai tentato di installarla sui caccia causa la necessità di "manutenzione straordinaria", benché le macchine italiane avessero seri problemi di peso che le Breda non aiutavano a risolvere.

Stati Uniti modifica

Browning M2 .50
  • Calibro: 12,7 × 99 mm
  • Peso dell'arma: 30 kg
  • Peso del proiettile: 48,5 g
  • Cadenza di tiro: 750 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 870 m/s

La M2 è a tutt'oggi un'arma ben nota per le sue eccellenti qualità balistiche, grazie al pesante proiettile e all' alta velocità iniziale, ma l'anzianità del disegno già all'epoca della II GM la rendeva dotata anche di una cadenza di tiro assai modesta, oltre che essere decisamente "pesante". Agli statunitensi piacque molto per la sua affidabilità e precisione, tanto da essere l'arma standard dei loro velivoli durante la guerra, ma la versione M3 con una cadenza di tiro migliorata non fece in tempo a prendere parte a tale conflitto, ritrovandosi assai obsoleta in Korea.

Ungheria modifica

Gebauer GKM 1940.M (bicanna)
  • Calibro: 12,7x82 Breda
  • Peso dell'arma: (solo in installazioni binate) 44 kg
  • Peso del proiettile: in genere normali Breda da 35,9 g.
  • Cadenza di tiro: 2000 colpi al minuto (1000 per canna)
  • Velocità iniziale: 760/800 m/s

Franz Gebauer fu un prolifico inventore di armi leggere ungheresi, la Gebauer 1918.M (che non fece in tempo a entrare in servizio nella prima guerra mondiale) e la Gebauer 1926/31.M in calibro 7,92 Mauser servirono negli anni tra le due guerre nell'aeronautica clandestina (e poi ufficiale) ungherese, ri-armando molti progetti italiani (come i FIAT CR 32). Nell'immediatezza della guerra fu adottata questa nuova arma, utilizzando le munizioni Breda. Era un'arma che utilizzava il rinculo di una canna per avviare lo sparo nell'altra, quindi non poteva essere montata singolarmente, ma offriva prestazioni migliori della Breda SAFAT, soprattutto come volume di fuoco (e come peso, due armi pesavano 44 kg, contro i 58 delle due Breda) e armò, tra gli altri, i FIAT CR 42 e i Reggiane Re. 2000 ungheresi. Confermando che gli acquirenti degli apparecchi italiani trovavano inadeguato il loro armamento e lo sostituivano appena possibile, anche se in questo caso mantenendo calibro e proiettili (prodotti su licenza). Nel 1943 la Gebauer interessò lo stato maggiore della Regia Aeronautica, proprio per sostituire le Breda SAFAT sui caccia più recenti, e fu acquisita la licenza di produzione, che però non si concretizzò mai.

Unione Sovietica modifica

UBK
  • Calibro: 12,7 × 108 mm
  • Peso dell'arma: 21 kg
  • Peso del proiettile: 48 g
  • Cadenza di tiro: 1 050 colpi al minuto
  • Velocità iniziale: 850 m/s

Verosimilmente la migliore della categoria, dato che aveva un proiettile potente quanto quello della M2 ma una cadenza di tiro maggiore e un peso molto inferiore. Disponibili anche munizioni esplosive.

Cannoni calibro 20 mm modifica

La necessità di far collassare le strutture aeronautiche quando colpite, piuttosto che semplicemente sforacchiarle, portò all'impiego dei cannoni calibro 20 mm, il miglior compromesso in termini di potenza e leggerezza consentito dalla tecnologia dell'epoca, e capaci di usare proiettili con cariche esplosive assai potenti (10 grammi) contro qualunque obiettivo, anche leggermente corazzato.

Danimarca modifica

Madsen M/38

  • Calibro: 20x120
  • Peso dell'arma: 55 kg
  • Peso del proiettile: 290 grammi (perforante) 320 grammi (esplosivo)
  • Cadenza di tiro: 400 colpi al minuto (più probabilmente 300)
  • Velocità iniziale: 900 m/s (con canna accorciata 730 m/s)

Questo cannone poco diffuso come arma aeronautica (e impiegato solo su prototipi e a scopo dimostrativo su apparecchi danesi e finlandesi, richiesto, ma non adottato per l'invasione della Danimarca, dalla Turchia) e molto come arma contraerea, fu anche la base del 23 mm che ebbe un, relativo, miglior successo commerciale (usato da Danimarca, Thailandia, Argentina, Olanda, Cina, e acquistato senza essere impiegato dalla Spagna repubblicana e dalla Polonia). La Danimarca nel 1938 aveva deciso di dotarsi, entro pochi anni, di una aeronautica indipendente (pur conservando l'aviazione di marina) e di potenziare il servizio esistente (che assommava a circa 100 apparecchi appena), la Madsen, principale azienda d'armi del Paese, progettò quindi, sia per il mercato interno, sia, soprattutto, per l'esportazione, tutta una serie di armi da fuoco, un'intera famiglia come nelle maggiori potenze, il cui promettente sviluppo fu però interrotto dall'invasione tedesca (e nel 1943 dal sabotaggio della resistenza danese che minò e, nottetempo, fece saltare in aria la principale fabbrica della Madsen per impedire che funzionasse per i tedeschi). Questo cannone risultò poco utile come arma nei combattimenti aerei, molto come arma per i mitragliamenti a bassa quota, anche perché, derivato da un cannone terrestre antiaereo/anticarro, conservava un'invidiabile capacità di penetrazione.

Francia-Regno Unito modifica

Hispano-Suiza Mk.II

  • Calibro: 20 × 110 mm
  • Peso dell'arma: 50 kg
  • Peso del proiettile: 130 g
  • Cadenza di tiro: 600 cpm
  • Velocità iniziale: 880 m/s


Hispano Mk.V

  • Calibro: 20 × 110 mm
  • Peso dell'arma: 42 kg
  • Peso del proiettile: 130 g
  • Cadenza di tiro: 750 cpm
  • Velocità iniziale: 840 m/s

Tra i migliori della categoria era l'"Hisso", sviluppo francese portato a maturità dagli inglesi, che ad un certo punto ne aumentarono la cadenza a scapito della durata. Sparava un proiettile potente grazie alla velocità iniziale molto alta e al peso considerevole della munizione di per sé. Gli inglesi ebbero molti problemi a ricavarne un'arma affidabile, ma gli americani per vari motivi non riuscirono mai in questo scopo, mantenendo a lungo le M2 come armi principali d'impiego aeronautico.

Germania modifica

MG c/30L

  • Calibro: 20 × 138B mm
  • Peso dell'arma: 64 kg
  • Peso del proiettile: 119 g
  • Cadenza di tiro: 350 cpm
  • Velocità iniziale: 900 m/s


MG FF

  • Calibro: 20 × 80RB mm
  • Peso dell'arma: 28 kg
  • Peso del proiettile: 115 g
  • Cadenza di tiro: 520 cpm
  • Velocità iniziale: 570 m/s


MG FF/M

  • Calibro: 20 × 80RB mm
  • Peso dell'arma: 28 kg
  • Peso del proiettile: 92 g
  • Cadenza di tiro: 520 cpm
  • Velocità iniziale: 690 m/s

Dopo aver tentato con il MG c/30L di dare ai propri aerei un cannone ad alta velocità iniziale per abbattere i bombardieri nemici da distanze di sicurezza, i tedeschi si resero conto che era necessario qualcosa di più leggero e di miglior celerità di tiro contro i caccia avversari. L'MG FF era carente in termini di balistica ma almeno aveva un peso ridotto, una discreta cadenza e nel modello MG FF/M adottava un proiettile più leggero ma sparato ad una maggiore velocità iniziale, per equilibrare le qualità balistiche al meglio possibile per un'arma comunque assai limitata.


MG 151/20

  • Calibro: 20 × 82 mm
  • Peso dell'arma: 42 kg
  • Peso del proiettile: 115 g
  • Cadenza di tiro: 740 cpm
  • Velocità iniziale: 710 m/s


MG 151/20 (con proiettile leggero)

  • Calibro: 20 × 82 mm
  • Peso dell'arma: 42 kg
  • Peso del proiettile: 92 g
  • Cadenza di tiro: 740 cpm
  • Velocità iniziale: 800 m/s

L'MG 151/20 venne derivato dal precedente calibro 15 mm, e il risultato fu un'arma molto equilibrata e riuscita. Adesso, le traiettorie balistiche di mitragliatrici e cannoni non erano più molto divergenti nei tiri a grandi distanze (come con l'MG FF) e benché il proiettile non fosse né molto pesante né molto veloce esso disponeva di granate contenenti ben 20 grammi di esplosivo.

Giappone modifica

Type 97 (Ho-3)

  • Calibro: 20 × 125 mm
  • Peso dell'arma: 43 kg
  • Peso del proiettile: 164 g
  • Cadenza di tiro: 400 cpm
  • Velocità iniziale: 820 m/s


Type 1 (Ho-5)

  • Calibro: 20 × 94 mm
  • Peso dell'arma: 33 kg
  • Peso del proiettile:
  • Cadenza di tiro: 850 cpm
  • Velocità iniziale: 750 m/s

Il primo dei cannoni dell'esercito era molto potente, ma dalla cadenza di tiro assai modesta per permetterne l'uso contro caccia nemici. L'Ho-5 era un ingrandimento della M2 e si dimostrò un cannone molto leggero e ben equilibrato in tutte le sue caratteristiche basiche.


Type 99 mod 1

  • Calibro: 20 × 72RB mm
  • Peso dell'arma: 23 kg
  • Peso del proiettile: 142 g
  • Cadenza di tiro: 490 cpm
  • Velocità iniziale: 555 m/s


Type 99 mod 2

  • Calibro: 20 × 101RB mm
  • Peso dell'arma: 142 g
  • Peso del proiettile: 36 kg
  • Cadenza di tiro: 490 / 750 cpm
  • Velocità iniziale: 750 m/s


Il primo dei 2 era derivato dall'Oerlikon F, e venne usato dagli aerei della marina. Date le sue caratteristiche di potenza era un cannone temibile, ma come con l'MG FF le qualità balistiche erano assai insoddisfacenti se si doveva sparare alle lunghe distanze. Allora, prendendo il modello L della famiglia Oerlikon se ne derivò un'arma dotata ancora di un proiettile potente, ma con una migliore balistica, e in seguito anche una cadenza di tiro aumentata, come anche la dotazione di colpi grazie all'adozione di un caricatore a nastro anziché a tamburo (generalmente da 60 colpi).


Svizzera modifica

Oerlikon F

  • Calibro: 20 × 72RB mm
  • Peso dell'arma: 24 kg
  • Peso del proiettile: 144 g
  • Cadenza di tiro: 500 cpm
  • Velocità iniziale: 550 m/s

La "base" di molti altri cannoni, specie giapponesi e tedeschi. Era molto leggero, addirittura più di una M2, ma le sue doti balistiche non apparivano esaltanti.


Oerlikon L

  • Calibro: 20 × 101RB mm
  • Peso dell'arma: 43 kg
  • Peso del proiettile: 144 g
  • Cadenza di tiro: 350 cpm
  • Velocità iniziale: 670-700 m/s

Arma molto più potente rispetto al precedente, perché derivato da un cannone antiaereo, ma ora era la cadenza di tiro che non era accettabile per i duelli aerei.


Oerlikon FFL

  • Calibro: 20 × 101RB mm
  • Peso dell'arma: 30 kg
  • Peso del proiettile: 144 g
  • Cadenza di tiro: 500 cpm
  • Velocità iniziale: 750 m/s

Probabilmente il più equilibrato dei cannoni svizzeri, aveva un proiettile pesante e una buona velocità iniziale. Peccato che la cadenza di fuoco fosse ancora un poco limitata, ma il peso era davvero contenuto e il risultato complessivo molto buono.


Oerlikon S

  • Calibro: 20 × 110RB mm
  • Peso dell'arma: 62 kg
  • Peso del proiettile: 122 g
  • Cadenza di tiro: 280 cpm
  • Velocità iniziale: 830 m/s


Oerlikon FFS

  • Calibro: 20 × 110RB mm
  • Peso dell'arma: 39 kg
  • Peso del proiettile: 122 g
  • Cadenza di tiro: 470 cpm
  • Velocità iniziale: 830 m/s


URSS modifica

ShVAK

  • Calibro: 20 × 99R mm
  • Peso dell'arma: 42 kg
  • Peso del proiettile: 96 g
  • Cadenza di tiro: 800 cpm
  • Velocità iniziale: 800 m/s


B-20

  • Calibro: 20 × 99R mm
  • Peso dell'arma: 25 kg
  • Peso del proiettile: 96 g
  • Cadenza di tiro: 800 cpm
  • Velocità iniziale: 800 m/s

Ancora, l'USS disponeva di alcune delle migliori armi della categoria, se non addirittura delle migliori. Lo ShVAK era ottimo, ma assai pesante, il B-20 (apparso molto più tardi), lo equivaleva ma con un peso di appena 25 chili, come il MG FF

Cannoni oltre i 20 mm modifica

Per impieghi speciali offensivi, come il ruolo anticarro o antinave, oppure difensivi (antibombardieri) erano stati ideati questi "fucili da caccia grossa" che in effetti diedero spesso più problemi di quanti ne risolsero, e che raggiunsero i limiti pratici della potenza di fuoco per le macchine del secondo conflitto mondiale.

Danimarca modifica

M38/23mm

  • Calibro: 23x106
  • Peso dell'arma: 53 kg
  • Peso del proiettile: 174g
  • Cadenza di tiro: 360 colpi al minuto (elevati a 400 nell'ultimo lotto di produzione, mai esportato)
  • Velocità iniziale: 720 m/s

Arma di grande successo nel mercato delle esportazioni di piccole serie a fine anni '30, l'invasione della Danimarca né limitò enormemente sia la produzione che la diffusione (limitata a Olanda, Danimarca, Argentina, Thailandia, richiesta anche da Estonia, Spagna repubblicana, Finlandia e Portogallo, consegnata in pochi esemplari alla Polonia per sperimentazione, in valutazione da Romania e Ungheria). Pochi pezzi dell'ultimo lotto furono forse utilizzati dai tedeschi. Risultò inutile nei combattimenti tra caccia, utile contro i bombardieri, molto utile nei mitragliamenti al suolo, specie verso bersagli protetti (piccoli natanti, treni, autocarri, carri armati e blindati),anche se era derivato dal più potente 20 mm Madsen proprio per migliorarne le caratteristiche antiaeree (con un proiettile più largo e corto e un rateo di tiro maggiore). Era un cannone molto leggero per il calibro che portava (negli anni '30), e quindi adatto non solo ai bimotori (come il Fokker G.I), ma anche ai monomotori leggeri di fine anni '30 (come le varianti da esportazione del Curtis Hawak), sarebbe stata quindi installabile dunque in più esemplari anche sui più prestanti monomotori degli anni '40, ma a quel tempo iniziavano ad essere disponibili cannoni decisamente migliori.

Germania modifica

MK 101

  • Calibro: 30 × 184B mm
  • Peso dell'arma: 180 kg
  • Peso del proiettile: 330 g
  • Cadenza di tiro: 250 cpm
  • Velocità iniziale: 860 m/s


MK 103

  • Calibro: 30 × 184B mm
  • Peso dell'arma: 141 kg
  • Peso del proiettile: 330 g
  • Cadenza di tiro: 420 cpm
  • Velocità iniziale: 860 m/s


MK 108

  • Calibro: 30 × 90RB mm
  • Peso dell'arma: 60 kg
  • Peso del proiettile: 312 g
  • Cadenza di tiro: 600 cpm
  • Velocità iniziale: 505 m/s


La storia dei cannoni tedeschi calibro 30 mm è pure piuttosto confusa. Il cannone MK 101 era il primo modello, teoricamente in grado di sparare efficacemente sia ai carri armati che ai bombardieri da distanze di sicurezza. Il MK 103 era la versione migliorata e alleggerita, ma anche in questo caso il peso era eccessivo per un caccia. L'MK 108 pesava solo un terzo del MK 101, aveva lo stesso peso del proiettile (caricato con 75 g di esplosivi) e una cadenza molto superiore. Ma nemmeno quest'arma era totalmente accettabile, in quanto la velocità iniziale era un po' troppo scarsa per renderlo sufficientemente preciso contro i caccia. Nondimeno, era micidiale contro i bombardieri e lo dimostrò coi velivoli che lo ebbero in dotazione, sia pure utilizzabile solo a distanze assai ridotte (200-300 m.). Era talmente potente che un solo colpo poteva distruggere un caccia nemico, se solo riusciva a colpirlo.


Bk-37

Altro cannone derivato da armi terrestri (antiaeree) caratterizzato da alta velocità iniziale ed usato come arma anticarro e anti bombardiere, con considerevole successo.


BK 5

  • Calibro: 50 × 419R mm
  • Peso dell'arma: 513 kg
  • Peso del proiettile: 1540 g
  • Cadenza di tiro: 50 cpm
  • Velocità iniziale: 917 m/s

Altra variazione sul tema dei cannoni per il tiro a distanze di sicurezza, basato su di un'artiglieria anticarro ma con un meccanismo di alimentazione automatico a 22 colpi. Non ebbe molto successo, anche per via che il suo peso ammontava a circa 530 chili.

Tra i cannoni di calibro superiore esisteva anche un'arma a canna lunga da 75 mm, probabilmente derivata dal Pak 40 anticarro ed usata per l'attacco al suolo, e persino un adattamento di un cannone navale da 88 mm che però non vide mai impiego operativo.


Giappone modifica

Type 98

  • Calibro: 37 × 112R mm
  • Peso dell'arma: 122 kg
  • Peso del proiettile: 476 g
  • Cadenza di tiro: manuale, tipico 15 colpi/min
  • Velocità iniziale: 610 m/s


Ho-203

  • Calibro: 37 × 112R mm
  • Peso dell'arma: 89 kg
  • Peso del proiettile: 476 g
  • Cadenza di tiro: 130 cpm
  • Velocità iniziale: 575 m/s

Quest'arma era un miglioramento della precedente, con un sistema di alimentazione automatico. Venne usato sia contro bombardieri che contro obiettivi al suolo.


Ho-105

  • Calibro: 30 × 113 mm
  • Peso dell'arma: 44 kg
  • Peso del proiettile:
  • Cadenza di tiro: 450 cpm
  • Velocità iniziale: 750 m/s

Praticamente l'equivalente giapponese dell'Mk108, ma derivato anch'esso dal progetto basico della M2. Una buona arma, di peso ridotto e con elevata potenza.

Ho-301

  • Calibro: 40 mm
  • Peso dell'arma: 132 kg
  • Peso del proiettile:
  • Cadenza di tiro: 450 cpm
  • Velocità iniziale: 230 m/s

Cannone a bassa velocità caratterizzato dall'assenza di bossolo. Era un'arma normalmente usata solo contro obiettivi al suolo, anche se talvolta sembra che sia stata impiegata anche come arma da intercettazione aerea, come risulta dall'impiego operativo con i caccia Ki-44, degli intercettori puri.


Ho-401

  • Calibro: 57 mm
  • Peso dell'arma: 160 kg
  • Peso del proiettile:
  • Cadenza di tiro: 90 cpm
  • Velocità iniziale: 518 m/s

Arma ragionevolmente valida nel ruolo di attacco al suolo, leggera, ma usata anche come arma antibombardiere.

Type 88

  • Calibro: 75 mm
  • Peso dell'arma:
  • Peso del proiettile: 6600 g
  • Cadenza di tiro: manuale
  • Velocità iniziale: 720 m/s

Cannone antiaereo impiegato per abbattere i bombardieri d'alta quota, ma il peso rendeva i caccia giapponesi troppo sovraccaricati per usarlo efficacemente, nonostante fosse un'idea teoricamente buona per "raggiungere" i B-29 alle loro quote operative.


Italia modifica

Uno dei cannoni pesanti usati era il 37 mm Breda, ricavato da un cannone antiaereo. Impiegato in uno (aerei medi) o 2 (pesanti) esemplari nel muso di macchine d'attacco, rimaste tuttavia sperimentali.

Il 102 mm derivato da un cannone navale era invece sistemato a bordo di un unico, sperimentale, P.108, e non ebbe neanch'esso impiego pratico. Pesava probabilmente troppo, ma è rimasto nella storia come il cannone di maggior calibro e potenza installato su aerei della seconda guerra mondiale, nonostante che l'Italia non avesse come standard per i propri velivoli nemmeno i cannoni cal. 20 mm.

Nel 1943 erano in fase avanzata degli studi per un cannone da 47mm (di cui furono realizzati alcuni prototipi), si trattava però di un derivato del Baldwin americano degli anni '20, difficilmente, come il progetto da cui derivava, sarebbe mai diventato affidabile, oltre ad essere piuttosto pesante ed ingombrante. Più adatto ad un assalitore che ad un caccia pesante.

UK modifica

Vickers 40 mm: cannone derivato dalla mitragliera contraerea Vickers S (a sua volta derivato dal 37mm COW gun) che, utilizzando un munizionamento dello stesso calibro (anche se aggiornato), doveva sostituire il 'pom-pom' della marina inglese, fu invece scelto il progetto svedese della Bofors. Prima fu proposto come arma per proteggere i bombardieri (per i Wellington in particolare), ma non convinse, poi si pensò che per intercettare un bombardiere era meglio avere 2 armi calibro 40 che 4 calibro 20. Quando si scoprì che non era vero, dato il peso e la dotazione di munizioni inadeguati, lo si usò come arma anticarro, anche perché oltre alla munizione antiaera/HE esisteva anche il proiettile perforante (antitorpediniera per la marina) AP. Con la possibilità di penetrare 50 mm d'acciaio esso rispondeva bene all'esigenza di un'arma sia precisa che potente, due cose che bombe, mitragliere e persino razzi non riuscivano ad assicurare. Peraltro esso comprometteva, installato sotto le ali, le qualità di volo dei cacciabombardieri che lo usavano, necessitando di una scorta aerea per operare con sicurezza. Gli Hurricane inoltre, con un vulnerabile motore di linea e una struttura poco robusta, pativano il fuoco contraereo, ma in Nord Africa e in Tunisia ottennero un discreto successo. Con i proiettili HE (che risultavano più precisi e con una traiettoria più simile alle mitragliatrici Browing cui erano abbinati) fu usato con grande successo contro il traffico stradale e fluviale nel sud est asiatico fino alla fine della guerra. Pesava 134 kg, sparando 100 colpi 40x158R al minuto a 569,98 m / s.

Molins Gun: si trattava di un potente cannone da 57 mm impiegato per l'attacco alle navi e sottomarini. Pesava oltre 2.000 lbs, pari a 907 kg, e il rinculo danneggiava il muso degli aerei che lo impiegavano, specie considerando che erano i Mosquito con struttura lignea. Esso era significativamente più potente del BK-50 tedesco, ma anche molto più pesante. Ebbe un impiego limitato e sostanzialmente fallimentare. I razzi assicuravano infatti una distruttività simile senza le pesanti controindicazioni che tale cannone aveva.

USA modifica

M4

  • Calibro: 37 × 145R mm
  • Peso dell'arma: 96 kg
  • Peso del proiettile: 608 g
  • Cadenza di tiro: 140 cpm
  • Velocità iniziale: 610 m/s

M10

  • Calibro: 37 × 145R mm
  • Peso dell'arma: 109 kg
  • Peso del proiettile: 608 g
  • Cadenza di tiro: 140 cpm
  • Velocità iniziale: 610 m/s

M9

  • Calibro: 37 × 223SR mm
  • Peso dell'arma: 184 kg
  • Peso del proiettile: 608 g
  • Cadenza di tiro: 140 cpm
  • Velocità iniziale: 792 m/s

Un altro prodotto Browning era l'M4, un'arma potente ma poco efficace per via del peso, della scarsa dotazione di munizioni e della balistica poco soddisfacente. Il migliorato M 10, più pesante e con una dotazione passata da 30 a 58 colpi grazie ad un diverso tipo di nastro d'alimentazione, venne usato solo su pochissimi aerei come i P-63. Questi ultimi ebbero anche l' M9, ma solo nel modello D, non passato in produzione. Esso era molto più pesante e potente dei precedenti, con una capacità di penetrare di 60 mm. anziché 20 a 450 metri .


75 mm M8: era un cannone adattato dell'Esercito. Usato in funzione antinave con risultati non esaltanti data la sua scarsa velocità iniziale e il caricamento manuale. Se non altro pesava solo 540 kg. Anche gli americani impararono presto che i razzi erano una risposta molto più efficace e meno penalizzante dei cannoni di grosso calibro contro obiettivi di superficie.

URSS modifica

NS-23

  • Calibro: 23 × 115 mm
  • Peso dell'arma: 37 kg
  • Peso del proiettile: 200 g
  • Cadenza di tiro: 550 cpm
  • Velocità iniziale: 690 m/s


VYa

  • Calibro: 23 × 152 mm
  • Peso dell'arma: 69 kg
  • Peso del proiettile: 200 g
  • Cadenza di tiro: 500 cpm
  • Velocità iniziale: 905 m/s


Il primo dei 2 era un ingrandimento delle armi da 12,7 mm ed era adatto per i caccia, avendo un peso accettabile, come anche la cadenza di tiro. Il secondo era la riduzione delle armi da 37 mm al nuovo calibro ed usato per lo più contro obiettivi al suolo. In seguito venne usato come base per le mitragliere antiaeree da 23 mm del dopoguerra.


NS-37

  • Calibro: 37 × 195 mm
  • Peso dell'arma: 150 kg
  • Peso del proiettile: 735 g
  • Cadenza di tiro: 250 cpm
  • Velocità iniziale: 900 m/s

Potente ed efficace arma per il tiro contro obiettivi al suolo, in genere corazzati. Occasionalmente usato anche per i duelli aerei, con risultati nulli o spettacolari, a seconda se il colpo andava a segno. Ulteriori sviluppi erano l'NS-45 e NS-57, ancora più potenti, ma solo il primo dovrebbe aver avuto impiego. In effetti, se con i cannoni calibro 37 mm la raffica consigliata era di soli 3 colpi, con il 45 mm si scendeva ad uno, ed il 57 mm aveva una potenza davvero eccessiva per i leggeri aerei sovietici, specie i monomotori che si volevano equipaggiare con tale arma

Note modifica

I dati vengono da deu pagine di Wikipedia: Cannoni aeronautici della II Guerra mondiale e Mitragliatrici della II Guerra mondiale, di cui riporto i link della versione cronologica consultata. Avendo scritto a suo tempo quelle stesse pagine, posso dire che le notizie originarie provengono dal sito di Tony Williams e da Nicola Malizia: Le mitragliere italiane della II guerra mondiale, Storia militare set 1997.