Il buddhismo cinese/Le biografie/Huángbò Xīyùn
Huángbò Xīyùn (黃檗希運, anche: Huang-po Hsi-yün. In giapponese: Ōbaku Kiun; ... – 850) è stato un monaco buddhista cinese, e un importante maestro della scuola buddhista cinese Chán.
La vita
modificaHuángbò nacque a Fuzhou (oggi Fujian) in una data a noi sconosciuta. Entrò da giovane nel monastero Jianfu (建福寺) collocato sul Monte Huángbò (黃檗山) da cui derivò il nome e con cui tutt'oggi viene conosciuto. Raggiunta la maturità, Huángbò decise di lasciare il tempio di Jianfu per compiere un pellegrinaggio sui Monti Tiāntái (天台山), sede dell'omonima scuola buddhista Tiāntái. Successivamente giunse nella capitale Chang'an e, secondo lo Huángbò Xīyùn chánshī yǔlù (黃檗希運禪師語錄, "Raccolta dei detti del maestro chán Huángbò" Zokuzōkyō 1,1,8), appena entrato nella capitale incontrò una donna che gli consigliò di raggiungere il famoso maestro chán]] Mǎzǔ Dàoyī (馬祖道一, 707-786) a Nankang (nello Jiangxi). Raggiunto Mǎzǔ scoprì che il maestro era appena deceduto ma decise ugualmente di fermarsi presso quel tempio e di divenire allievo del successore di Mǎzǔ, Báizhàng Huáihǎi (百丈懷海, 720-814). Huángbò Xīyùn viene descritto dalle cronache monastiche del tempo come un uomo molto alto e di grande corporatura con una piccola protuberanza sulla fronte.
Così il Wǔdēng huìyuán (五燈会元, giapp. Gotō egen, Compendio delle cinque lampade) racconta il loro primo incontro:
Il Jǐngdé zhuàndēng lù (景德傳燈錄, giapp. Keitoku dentō roku, "Raccolta della Trasmissione della Lampada", redatto nel 1004 da Dàoyuán (道原), al T.D. 2076) riporta un altro aneddoto:
Successivamente Huángbò soggiornò presso i templi di altri due discepoli di Mǎzǔ Dàoyī: quello di Nánquán Pǔyuàn (南泉普願, 748-835) presso Chizhou e quello di Yánguān Qí'ān (鹽官齊安, 750?-842) presso Hangzhou.
Nell'833 si trasferì al tempio Da'an (大安寺) nella città di Hongzhou (洪州).
Note
modifica- ↑ Trad. in The Zen Teaching of Huang-po on the Trasmission of Mind (a cura di John Blofeld), ed. italiana La dottrina Zen di Huang-po sulla trasmissione della mente Roma, Ubaldini, 1982, pag.28