I caduti di Cornate d'Adda/Panzeri Adamo
Biografia
modificaPanzeri Adamo nacque a Cornate il 15 Novembre del 1893, aveva 21 anni, figlio di Carlo e di Piazza Maria. Abitava a Cornate in via chiusi 186. Egli era celibe.
Era un soldato della 1° guerra mondiale e faceva parte del 7° reggimento fanteria.
Morto a seguito di una malattia (tifo addominale) nell’ospedaletto di campo n° 231 il 13 Aprile 1916 a Cormons sepolto nel cimitero comunale.
[1]
CIRCOSTANZE DEL DECESSO
MINISTRO DELLA GUERRA
AUTORITÀ MITTENTE
Deposito 7° Reggimento Fanteria Milano
DATA
27 aprile 1916
Abbiamo il dolore di comunicare alla famiglia del milite PANZERI ADAMO nato a Cornate d'Adda il 15 novembre 1893 è morto in seguito ad una malattia il 13 aprile 1916 nel ospedale da campo n° 231
IL COLONNELLO COMANDANTE
Luigi Cadorna
Diario
modificaLe lettere e diari contenuti in questa sezione sono state realizzate dagli studenti dell'Istituto Comprensivo "Dante Alighieri" di Cornate d'Adda (MB) nell'ambito di un progetto di scrittura creativa. Esse, quindi, non sono documenti ufficiali dei soldati descritti nella sezione biografica. |
Un ragazzino, un piccolo ragazzino mi consideravano i miei genitori, ma gli avrei fatto vedere io chi ero diventato. Avrei dimostrato che ormai ero diventato un uomo, un uomo di quelli veri, che in battaglia sfida la morte proteggendo la propria Patria. Il 24 maggio 1915, finalmente attraversammo il Piave di notte per non essere visti dai nemici austriaci. Dopo un po' di marcia, che fomentava l'orgoglio dei nazionalisti, arrivammo al fiume Isonzo dove ad attenderci c'erano gli austriaci, pronti ad una logorante guerra di posizione. Intuii subito che si erano ben preparati al nostro tradimento a favore dell' Intesa. Iniziammo a combattere duramente, le condizioni erano pessime ed i rifornimenti scarseggiavano. Non c'era ombra di cibo, se non un pezzo di pane duro ed ammuffito. I colpi dei fucili mi risuonavano nella testa, mentre ero seduto in un angolo a "riposarmi". Una settimana dopo non riuscivo nemmeno a chudere occhio, non sentivo la stacchezza ma sentivo solo la morte che mi respirava accanto. Gli stessi sentimenti e le stesse sensazioni erano anche nel cuore dei miei compagni che quotidianamente venivano a mancare. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato anche il mio turno, ma non volevo pensarci. Qualche giorno dopo sentii all'addome fitte, forti contrazioni, pensai che fosse soltanto un semplice mal di stomaco: mangiavamo poco e male dopotutto… Iniziai a sudare e tutto peggiorò. Nei giorni seguenti divenni stitico, dolori lancinanti mi piegavano, intuii che la malattia stava degenerando e il 7 Aprile 1916 in condizioni ormai pietose venni portato con urgenza nell'ospedale da campo n° 231. Qui l'aria era sovrastata da un odore intenso di creolina e di sudore. Facevo fatica a vedere,avevo la vista annebbiata ma riconoscevo bene i soldati, compagni con cui avevo condiviso momenti e emozioni ed ora sentivo i loro lamenti. Molte erano i militi mutilati da granate, proiettili e trappole… I giorni seguenti furono i peggiori perché mi fu diagnosticato il tifo addominale. I dolori spasmodici aumentavano, chiamavo i dottori con la poca voce che mi rimaneva ma era tutto inutile non mi degnavano neppure di uno sguardo. Solo un ospedale da campo può dire che cosa sia la guerra... Nella disperazione mi appoggiavo ai bei ricordi, pensavo che se fossi sopravvissuto avrei voluto riabbracciare i miei genitori Carlo e Maria e avrei voluto stringere a me la mia amata…
Note
modifica- ↑ Informazioni ricavate dai documenti contenuti negli archivi parrocchiali e del comune di Cornate d'Adda