Fisica per le superiori/Elettrizzazione di corpi conduttori

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Proviamo ora a toccare il pomello dell’elettroscopio con un corpo carico. Questa volta le foglioline, dopo essersi aperte, conservano la propria posizione anche dopo che il corpo carico si sia allontanato.

Siccome l’effetto di conserva nel tempo, dopo l’allontanamento del corpo carico, possiamo dire che l’elettroscopio si è caricato. Ricordiamo che, in precedenza, avevamo osservato che un materiale conduttore non può essere caricato per strofinamento. Al contrario, il contatto è una tecnica di caricamento efficace per i corpi conduttori, ma poco efficace per i corpi isolanti.

È possibile analizzare il segno della carica contenuta sull’elettroscopio. Se, dopo aver caricato un elettroscopio con un corpo carico, ritorniamo ad avvicinare lo stesso corpo carico, osserviamo che la distanza tra le foglioline sull’elettroscopio aumenta.

Questa osservazione introduce una idea nuova: un corpo carico può essere oggetto di induzione elettrostatica.

Se invece avviciniamo all’elettroscopio un corpo neutro o un corpo elettrizzato di segno opposto a quella del corpo originale, le foglioline si avvicinano. Possiamo concludere, quindi, che la carica contenuta sull’elettroscopio ha lo stesso segno di quella del corpo con il quale è stata caricata.

Il fenomeno si comporta come un vero e proprio spostamento di carica. Franklin cominciò a pensare che le cariche elettriche risiedessero in una sorta di fluido, capace di spostarsi da un corpo ad un altro. Siccome il contatto con il corpo carico avviene sul pomello e siccome la separazione delle foglioline d’oro avviene in un punto lontano del conduttore, si può dedurre che le cariche elettriche possono spostarsi liberamente all’interno dei corpi conduttori.

Dall’interazione tra un corpo neutro e un elettroscopio carico si può riconosce un comportamento comune a tutte le leggi fisiche, cioè il principio di azione e reazione. Abbiamo già visto che un elettroscopio neutro, accostato ad un corpo carico, subisce induzione elettrostatica. In questo caso, il fenomeno si riproduce a rovescio: l’elettroscopio è un corpo carico, mentre il corpo neutro produce induzione. Questo dimostra, quindi, che anche i corpi neutri possono generare campo elettrico attorno a sé.