A scuola con metodo/Lingua e cultura latina

Indice del libro

Impariamo a tradurre dal Latino

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Per lo studio del Latino valgono le stesse regole esposte sopra relativamente alla memorizzazione dei concetti. Più interessante in questa sede è invece fornire i giusti consigli per affrontare nel modo migliore l’operazione di traduzione dei testi dal Latino all’Italiano. Per impostare il lavoro di traduzione è necessario in primo luogo aver ben presenti alcune fondamentali differenze tra Latino e Italiano (in particolare il diverso ordine degli elementi nella frase e la presenza in Italiano dell’articolo). Prima di qualsiasi traduzione è inoltre necessario analizzare la frase ossia individuare quale funzione svolgono nella frase i diversi elementi (qual è il verbo, poi il soggetto e così via).

L’ordine delle parole in Italiano e Latino

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In una proposizione italiana l’ordine delle parole è normalmente caratterizzato dalla sequenza soggetto – verbo – complemento oggetto; nella frase latina invece è libero perché le funzioni sintattiche (soggetto, oggetto, complementi) sono marcate dalle desinenze e non dalla posizione delle parole. In particolare in Latino:

  • Il soggetto è spesso ad inizio di frase (ma non è una regola matematica);
  • Il verbo quasi sempre è alla fine della frase: Domina severa erat ;
  • Il complemento oggetto di solito si trova dopo il soggetto e subito prima del verbo: Domina ancillae modestiam laudat ;
  • Il complemento di specificazione molto spesso precede il nome a cui si riferisce: Siciliae ora amoena est ;
  • Se il nome che regge il genitivo è accompagnato da un aggettivo o da una preposizione, il genitivo si trova in mezzo, tra l’aggettivo o la preposizione e il nome stesso: Magna piratarum audacia nota est; In deorum aris coronae sunt ;

Per una buona traduzione dal Latino è necessario rispettare l’ordine delle parole richiesto dalle regole della sintassi italiana e non traslitterare parola per parola.

Procedurale per tradurre dal Latino

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  • Cerca e sottolinea il verbo. Poi cercalo sul vocabolario e traducilo;
  • Subito dopo il verbo, cerca il soggetto ed eventuali attributi e apposizioni del soggetto: per individuarlo aiutati con le informazioni che ti fornisce il verbo (la persona e il numero) e ricorda che deve essere al nominativo. Attenzione: il soggetto può mancare, se è sottinteso o se il verbo è impersonale. Domandati sempre chi o che cosa compie l’azione espressa dal verbo. Poi traduci;
  • Subito dopo il soggetto, cerca l’eventuale complemento oggetto (in accusativo); lo troverai solo se il verbo è transitivo. Poi traducilo;
  • Subito dopo il complemento oggetto, cerca tutti gli altri complementi, quelli cosiddetti indiretti (specificazione, termine, modo, compagnia, mezzo etc.). Poi traducili;
  • Individua gli elementi indeclinabili (es. Avverbi e congiunzioni);
  • Scegli il significato delle parole in quel determinato contesto;
  • Traduci in Italiano corretto, nel rispetto cioè delle regole della sintassi italiana.

Un metodo efficace di traduzione richiede quindi, prima della traduzione stessa:

  • L’analisi grammaticale del verbo (modo, tempo, persona, numero);
  • L’analisi logica delle parole (declinazione, caso e funzione logica);
  • Solo dopo l’analisi di verbi e parole si può cominciare ad usare il vocabolario e a tradurre.