A scuola con metodo/Gli stili cognitivi
Ma che cosa significa “avere un metodo”? In generale, il termine “metodo” designa la via da seguire per svolgere una certa attività in modo ottimale. Quindi, nell’ambito scolastico, il metodo è il percorso che lo studente deve compiere per conseguire il proprio obiettivo, ovvero, apprendere le conoscenze, abilità e competenze che sono previste dalle diverse discipline. Ma il metodo non è uno solo; non esiste un unico metodo che vada bene per tutti: ognuno deve scoprire quello più consono alle proprie caratteristiche cognitive e emotive. Nello svolgimento dei compiti, ogni persona può scegliere tra molte soluzioni e strategie. Sarà il proprio stile cognitivo a suggerire le soluzioni giuste nelle diverse occasioni. Di seguito un elenco dei principali stili cognitivi:
- Stile dipendente o indipendente dal campo: il soggetto dipendente dal campo, non riesce a prescindere dal contesto in cui sono raggruppati gli elementi; mentre quello indipendente riesce a isolarli e ad analizzarli disgiuntamente.
- Stile globale o analitico: l’individuo che adotta uno stile globale mette in primo piano gli aspetti d’insieme tralasciando i dettagli, mentre quello che adotta lo stile analitico si sofferma sui particolari.
- Stile visuale o verbale: le persone con lo stile visuale si avvalgono di figure, immagini, schemi e tabelle per la memorizzazione di dati, quelle con lo stile verbale prestano più attenzione al linguaggio.
- Stile impulsivo o riflessivo: sono due differenti modalità di selezione delle informazioni. Il soggetto che ha uno stile impulsivo è più rapido ma compie facilmente errori, mentre quello con uno stile riflessivo è più lento ma preciso.
- Stile convergente o divergente: il primo è tipico del soggetto che utilizza le informazioni per “convergere” verso una soluzione unica e prevedibile, mentre lo stile divergente è caratteristico di chi “diverge” in modo autonomo producendo risultati originali.[1]
Note
modifica- ↑ E. Clemente, R. Danieli, F.Innocenti, La mente e l'albero: corso integrato di psicologia e pedagogia, Torino, Paravia, 2014, p. 509.