Ungheria/Città/Eger

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Eger o in italiano Agria è una città che si trova nel nord dell'Ungheria. È il capoluogo della contea di Heves. Conta 56.371 abitanti. La città sorge nella valle del fiume Eger (affluente di destra del Tibisco), tra i Monti Mátra a ovest, ed il massiccio del Bükk a est.

Il nome ha un'etimologia incerta. Nel X secolo era abitata da gruppi di tedeschi, slavi e avari. Qui il re Stefano il Santo vi fondò un arcivescovado (con sede sull'attuale collina del castello). Il grande periodo di fioritura fu però il XIV-XVI secolo, periodo in cui la regione di Eger inizia anche ad essere famosa per la produzione vinicola (Tokaj). Ai tempi di Mattia Corvino, Eger fu sede di una vera e propria corte umanistica internazionale, ad opera di arcivescovi come Ippolito d'Este, al cui servizio era anche Ludovico Ariosto.

Nel 1552 la città riuscì a resistere ad un assedio dei Turchi, che riuscirono però a prendere la città nel 1596. La dominazione ottomana e le guerre crociate ridussero notevolmente la ricchezza della città, che fu poi ricostruita a partire dal XVIII secolo, soprattutto ad opera degli arcivescovi (soprattutto ad opera di Károly Eszterházy, a cui si deve la riorganizzazione urbanistica e la costruzione del Lyceum, imponente edificio che il prelato sperava di adebire a sede di università dell'est dell'Ungheria). Nuove distruzioni furono causate durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, quando la città fu più volte bombardata.

Eger è conosciuta principalmente per il suo castello, ricordo della lotta contro i turchi, i bagni termali, e le numerose costruzioni storiche fra cui il minareto turco più a nord d'Europa esistente. Eger è un importante mercato agricolo con industrie del tabacco ed enologiche. È famosa la produzione di vini rossi: Egri Bikavér (Sangue di Toro) e Egri Leányka (Ragazza di Eger).