Peeragogia/Strutturare la attività

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Nell'introduzione a Organizzare il contesto di apprendimento, abbiamo fatto notare che organizzare uno "spazio di apprendimento" è generalmente meno strutturato di un "corso".

Ad esempio, una biblioteca tende ad essere altamente strutturata, con stanze tranquille per leggere, etichette per controllare i libri, un sistema di catalogazione e sistemazione sugli scaffali che permette alla persone di trovare ciò che stanno cercando e regole che scoraggiano il vandalismo e il furto. (Per le biblioteche digitali non è necessario avere le stesse procedure, ma sono comunque strutturate.)

Avere una maggiore strutturazione non sempre porta ad un apprendimento migliore. In un articolo apparso su Forbes nel 2010 intitolato "La classe scolastica nel 2020", George Kembel descrive un futuro in cui "Lezioni ordinate saranno soppiantate da sfide caotiche tratte dal mondo reale." La Stanford School of Design (ovvero "d.school" - che Kemble ha co-fondato e attualmente dirige) è già ben nota per i suoi spazi collaborativi aperti e un abbondante fornitura di "note post-it" eche evidenziano, le attività e raccolta di idee – quasi il contrario dell'apprendimento tradizionale basato su lezioni in aula. Un "beneficio inatteso” ottenuto affrontando le sfide del mondo reale è la possibilità di cambiare il nostro metodo man mano che l'apprendimento prosegue. E' così che funziona nell'apprendimento peer-to-peer.

In pratica, i "colli di bottiglia" spesso emergono. Per esempio, nell'ambito di una biblioteca digitale, possono esserci colli di bottiglia che hanno a che fare con lo sviluppo del software, risorse organizzative, buona volontà della comunità o accesso ai finanziamenti – e probabilmente tutto quanto precede messo insieme. In un contesto didattico, può essere semplice incontrare persone che conosce qualcosa che altri non conoscono.

Pianificare le attività di apprendimento tra pari

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Iniziamo con due semplici domande:

  • Come selezioniamo un’attività di apprendimento appropriata?
  • Come ci muoviamo per creare un'attività di apprendimento se non ne troviamo una esistente?

"Pianificare un'attività di apprendimento" dovrebbe significare pianificare lo studio e le attività in modo efficace. Questo significa responsabilizzare le persone coinvolte nello studio. In breve un'attività di apprendimento appropriata potrebbe essere quella che state svolgendo in questo momento, mentre quelle nuove possono fornire un "seme" per renderle più efficaci.


Ecco un trucchetto per aiutarvi a mantenere l'attenzione sulle cose che state cercando di fare. Procuratevi un quaderno:

  1. Sedetevi e annotate tutte le cose che pensate di aver bisogno di fare proprio in questo momento. [...] Scrivetele in forma di breve, piccole note come una "lista delle cose da fare"
  2. Poi, prendete la prima cosa che potete in questo momento e fatela. Una volta "fatta" spuntatela eliminandola dalla scheda.
  3. Continuate a farlo, e se pensate che ci sia qualcos'altro che avete bisogno di fare, aggiungetelo alla lista.
  4. Alla fine passate al setaccio la vostra scheda e assicuratevi se ci sia rimasto qualcosa di non finito e cancellate quello che in tutta onestà non farete mai.
  5. Il giorno seguente, prendete tutte le cose che non avete fatto dal giorno prima e copiatele su una nuova scheda, poi iniziate dall'inizio.

Tuttavia, quando si entra in territorio o argomento sconosciuto, può risultare difficile sapere da dove iniziare. E ricordate i colli di bottiglia menzionati sopra? Quando vi imbattete in una difficoltà, chiedetevi: PERCHÉ QUESTO È DIFFICILE? Potreste cercare di adattare l'esercizio di Zed Shaw, e fare una lista dei fattori limitanti, ostacoli, ecc., poi spuntare quelli per i quali riuscite a trovare una strategia di gestione (aggiungete una nota riguardo al perché). Per esempio, potreste decidere di superare la vostra mancanza di conoscenza in qualche campo assumendo un tutor o consulente esperto, oppure inserendo nelle ore le cose da apprendere (Zed approverebbe in modo particolare l'ultima scelta). Se non riuscite a trovare una strategia per affrontare qualche problematica, potete rinviarla, almeno per un po'. Un pensiero strategico come questo funziona bene per una sola persona. Cosa succede invece quando pianificate le attività per qualcun altro? Qui dovete stare attenti: ricordate, si tratta di apprendimento tra pari, non il tradizionale "insegnamento" o "curriculum design". La prima regola empirica dell'apprendimento tra pari è: non pianificate attività per gli altri se non intendete prendere parte come partecipante pienamente impegnato. Altrimenti, potrebbe essere un'attività di apprendimento tra pari, ma non vostra. (Magari il vostro impegno è soltanto come "designer" – VA BENE così. Ma se non intendete "ricevere" più di quanto non intendiate "dare", non siete veramente uno studente Peer-base. In breve, sarebbe utile analizzare attentamente gli esercizi del "cosa avete bisogno di fare" e "perché è difficile" dal punto di vista per tutti i partecipanti, tenendo a mente che, in generale si potranno avere ruoli diversi. Nella misura in cui riuscite a farlo, dite chiaramente quali sono questi ruoli e quali attività li comprendono. Per esempio, in un contesto di apprendimento matematico, probabilmente trovereste persone...

  • che risolvono problemi che si possono trovare nei libri di testo
  • che scoprono e condividono nuovi problemi
  • che pongono domande quando qualcosa sembra troppo difficile
  • che fissano materiale espositivo per rispondere alle critiche
  • che offrono critica e revisione delle soluzioni proposte
  • che offrono un commento costruttivo alle domande (per esempio suggerimenti)
  • che organizzano il materiale in raccolte strutturate
  • che lavorano su applicazioni ai problemi del mondo reale
  • che fanno attività di "meta"-ricerca che analizza "quali lavori" per ogni o tutti gli studenti

Ciascuna di queste attività può essere "dura" per una ragione o l'altra. In particolare in questo sistema le diverse attività tendono a dipendere una dall'altra. Se avete persone che lavorano in un "ruolo da studente" ma nessuno che assuma un "ruolo da assistente dell'insegnante", le cose saranno più difficili per gli studenti. Come (co-)organizzatore, parte del vostro lavoro è assicurarvi che tutti i ruoli importanti siano coperti da qualcuno. Potete ancora scomporre ogni ruolo in attività concrete specifiche. Potrebbero arrivare nella forma di istruzioni da seguire: "Come scrivere una buona critica" oppure "Come scrivere una prova". Potrebbero arrivare nella forma di esercizi accessibili (dove "accessibile" dipende dalla persona): "Il vostro primo problema di geometria" oppure "NOVANTANOVE PROBLEMI DERIVANTI DAL DIFETTO DI PRONUNCIA", ecc. A seconda delle caratteristiche del contesto di apprendimento, potreste essere in grado di sostenere le istruzioni o esercizi scritti con i commenti di persona. (Ad esempio metacritica per allenare e guidare la critica dei novizi, una dimostrazione, ecc.).

Costruire attività per il Manuale di Peeragogia

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Aggiungere una manciata di attività al manuale non risolverà tutte le nostre questioni sulla fruibilità, ma siamo d’accordo potranno aiutarvi molto. Perciò a questo punto stiamo rivisitando lo tabella dei contenuti e pensando ad ogni articolo e sezioni con nuove prospettive:

  1. Quando leggiamo un articolo, quale tipo di conoscenza noi (e il lettore) cercheremo di raggiungere? Abilità tecniche (come imparare a editare una pagina Wikipedia), o abilità astratte (come apprendere a leggere una sequenza di dati)? Qual è il messaggio più importante? Ovvero, qual è il punto?
  2. Qui cosa è difficile? Cosa potrebbe essere difficile per qualcun altro?
  3. Quali ricette per l'attività di apprendimento potrebbero esser appropriate? (Vedi sotto.)
  4. Di quali personalizzazioni abbiamo bisogno per questa particolare applicazione?

Un esempio veloce: progettare un'attività di apprendimento per la pagina corrente

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  1. Vogliamo essere in grado di mettere insieme delle attività di apprendimento efficaci per accompagnare un articolo "come fare per" per gli allievi tra pari. Queste attività estenderanno l'aspetto "come fare per" dalle parole scritte al mondo dell'azione.
  2. Per alcuni di noi può risultare difficile "staccare la spina" dalla metodologia tutta la lettura e scrittura che ora siamo abituati a fare. Ma l'apprendimento tra pari non è soltanto limitato allo scambio di testo: ci sono molti e molti modi di imparare.
  3. Come NEO (in uno dei nostri casi di utilizzo), potrebbe essere utile "diventare più consapevoli dell'apprendimento tra pari che facciamo ogni giorno". E pensare a "Come si impara meglio?"
  4. Quindi la proposta attività su manuale deve allontanarsi per un po' dal manuale. Infatti, perché non prendere un MEDIA FAST per un dato periodo di tempo e guardare all'apprendimento tra pari come a un’attività umana fondamentale. (Hey, suona proprio come se tu dovessi aver bisogno di staccare la spina, accidenti!)

Letture raccomandate

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The D. School Bootcamp Bootleg (CC-By-NC-SA) include un sacco di attività divertenti da provare. Potete trovare la combinazione e definirne delle nuove che siano ugualmente forti?