Missione a Israele

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MISSIONE A ISRAELE

La chiamata di Gesù e l'annuncio del regno
(Nr. 9 della Serie cristologica)

Autore: Monozigote 2020

"Il Santo dei Santi", incisione di Ephraim Moses Lilien (1922)
"Il Santo dei Santi", incisione di Ephraim Moses Lilien (1922)
Accade spesso che chi vive in un tempo successivo non sia in grado di cogliere il punto in cui hanno avuto origine le eccellenti imprese o azioni di questo mondo. E io, cercando costantemente la ragione di questo fenomeno, non ho trovato altra risposta che questa, vale a dire che tutte le cose (comprese quelle che infine trionfano grandemente) sono all'inizio così piccole e deboli nei contorni che non ci si può facilmente convincere che da loro cresceranno eventi di enorme importanza.
Matteo Ricci, Historia, Fonti Ricciane
 
Mezuzah

CopertinaMissione a Israele/Copertina

— ♦ Verità evangeliche e storiaMissione a Israele/Verità evangeliche
— ♦ Dio e IsraeleMissione a Israele/Dio e Israele
— ♦ Paolo e GesùMissione a Israele/Paolo e Gesù
— ♦ Contesti sociali e geoeconomiciMissione a Israele/Contesti sociali
— ♦ Fine a GerusalemmeMissione a Israele/Gerusalemme
— ♦ AppendiceMissione a Israele/Appendice

BibliografiaMissione a Israele/Bibliografia

PREFAZIONE

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Se i credenti moderni cercano un Gesù che sia moralmente intelligibile e religiosamente pertinente, allora spetta a tali credenti moderni svolgere il relativo lavoro di reinterpretazione creativa e responsabile. Tale progetto non è di certo storico (la costruzione critica di una figura antica) bensì teologico (la generazione di significati contemporanei nell'ambito di particolari comunità religiose). Ne risulteranno inevitabilmente asserzioni teologiche multiple e conflittuali, tanto variegate quanto lo saranno le differenti comunità che le producono. Tuttavia, questa reinterpretazione teologica non deve essere confusa con una descrizione storica, né presentata come tale.

Considerare Gesù storicamente richiede liberarlo dal servizio a interessi moderni o identità confessionali. Significa rispettare la sua integrità come persona reale, soggetto a convinzioni passionali e conseguenze involontarie, tanto sorpreso da colpi di scena quanto ignaro del futuro al pari di tanti altri. Significa permettergli l'irriducibile alterità della sua propria antichità, la stranezza che Albert Schweitzer catturò nella sua descrizione poetica in chiusura di libro: "Viene a noi come Uno sconosciuto, senza nome, come un tempo, in riva al lago". È proprio quando rinunciamo alla familiarità falsa profferta dagli angeli oscuri della Rilevanza e dell'Anacronismo che vediamo Gesù, i suoi contemporanei, e forse anche noi stessi, più chiaramente nella nostra comune umanità.

  Per approfondire, vedi Ebraicità del Cristo incarnato, Interpretare Gesù in contesto e Riflessioni su Yeshua l'Ebreo.