Grammatica contestuale/Il linguaggio

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Il linguaggio è una associazione di segni fonici o grafici significanti univocamente combinati con i relativi significati (idee, oggetti): un "insieme", insomma, del tutto arbitrario di simboli convenzionali ad ognuno dei quali viene associato un preciso campo di significati.

Come ogni oggetto, come ogni essere vivente, le parole hanno un loro corso vitale, nel quale è difficile anche riconoscere e distinguere la nascita dalla morte, tanto che spesso lessemi e fonemi ritenuti estinti e abbandonati, gettati quasi nel dimenticatoio come un umile rifiuto, rinascono, rivivono e si riaffermano nel dominio linguistico, come risorti.

Questo ricorrente anche se misconosciuto fenomeno ci indica e ci insegna che in effetti non esistono in assoluto persone, cose e lingue morte, ossia nullificate e in eterno assenti e spente, perché esse, dormono apparentemente nel loro tempo dell'oblio e si risvegliano nell’uso e nella memoria affettiva. Tutto quello che è veramente importante, è come un seme sotto la neve e la terra, quasi ignorato e dimenticato ma pronto a farsi pianta e fruttificare. Quello che invece è già scoria e spazzatura, può rivivere e rinascere, essere rigenerato, come fa la natura solitamente con le cose.

Prendiamo il messaggio divieto di sosta, possiamo dividerlo in tre parti, ognuna delle quali può essere usata in altre occasioni:

  • divieto di sorpasso.
  • il libro di Luigi.
  • ho fatto una lunga, sosta.

Inoltre uno qualsiasi di questi segni linguistici può essere a sua volta diviso: diviet-o, questa forma di divisione del linguaggio in unità successive fornite di significato è detta prima articolazione del linguaggio. Ma ognuna delle unità individuate nella prima articolazione può essere divisa in unità più piccole prive di significato, per esempio:

  • sosta: è formata da 5 unità, s-o-s-t-a, ossia da cinque fonemi, ognuno dei quali fa distinguere questo segno da altri come p-osta, s-e-sta, so–r-ta, sos-i-a e così via.

Questa è la seconda articolazione del linguaggio, con cui dividiamo le unità significative nei singoli suoni che la compongono.