Osservare il cielo/Costellazioni estive: il Boote e dintorni

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Verso il centro della Via Lattea

Costellazioni da individuare:

  • Boote
  • Corona Boreale
  • Chioma di Berenice
  • Vergine
  • Ercole
La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaOsservare il cielo/Copertina
Riconoscere stelle e costellazioni
  1. Prima di iniziareOsservare il cielo/Prima di iniziare
  2. Imparare gli allineamentiOsservare il cielo/Imparare gli allineamenti
  3. Costellazioni circumpolariOsservare il cielo/Costellazioni circumpolari
  4. Costellazioni estiveOsservare il cielo/Costellazioni estive
  5. Costellazioni autunnaliOsservare il cielo/Costellazioni autunnali
  6. Costellazioni invernaliOsservare il cielo/Costellazioni invernali
  7. Costellazioni primaveriliOsservare il cielo/Costellazioni primaverili
  8. Costellazioni australiOsservare il cielo/Costellazioni australi
Oltre le stelle
  1. Il transito dei pianetiOsservare il cielo/Il transito dei pianeti
  2. Oggetti del profondo cieloOsservare il cielo/Gli oggetti del profondo cielo
Gli strumenti di osservazione
  1. Osservare con il binocoloOsservare il cielo/Osservare con il binocolo
  2. Osservare al telescopioOsservare il cielo/Osservare al telescopio
Appendici


Arturo e dintorni

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Trovare Arturo

Il Grande Carro, benché in estate sia relativamente basso sull'orizzonte, è ancora un ottimo punto di riferimento per trovare alcune stelle importanti anche in direzione sud. Utilizzando le tre stelle del timone come guida e prolungandone la direzione come indicato nella mappa qui a lato, è possibile individuare, a circa due volte la lunghezza del timone, una stella molto luminosa di colore spiccatamente arancione: Arturo.

Arturo è la quarta stella più brillante del cielo: la sua magnitudine è -0,04, l'unica stella dell'emisfero boreale ad avere una magnitudine negativa. Questa stella ha superato la fase stabile della sua vita (sequenza principale) e si sta avviando verso lo stadio di gigante rossa; in origine era una stella gialla non troppo diversa dal nostro Sole. Il suo nome, Arturo, deriva dal greco Arktouros, che significa letteralmente Guardiano dell'Orso o Coda dell'Orso (ossia dell'Orsa Maggiore, la costellazione in cui è contenuto l'asterismo del Grande Carro).

Con una distanza di 36,7 anni luce, è anche una delle stelle più vicine a noi.

Boote e Corona Boreale

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L'asterismo a Y
 
Il Boote

Arturo è un ottimo punto di riferimento per reperire in cielo un gran numero di costellazioni. È possibile costruire un asterismo a forma di lettera "Y" maiuscola, dove Arturo è la stella che sta nel gambo inferiore (a sud); la gamba destra punta verso il Grande Carro e quella sinistra verso un gruppo di stelle disposte ad arco. Arturo, Izar e Seginus (vedi immagine a sinistra) fanno parte della stessa costellazione, quella del Boote, la cui forma (a destra) ricorda molto quella di un aquilone. L'altra stella, chiamata Gemma (o Alphecca) è l'astro principale di una costellazione adiacente, la Corona Boreale.

Queste due costellazioni dominano i cieli serali fra aprile e agosto; il Boote è una delle figure più caratteristiche del cielo di primavera, dato che alle latitudini italiane si mostra quasi allo zenit.

La Chioma di Berenice

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La Chioma di Berenice

La Chioma di Berenice è una costellazione che deve il suo nome ad una "chioma" di stelle di quarta e quinta magnitudine, molto vicine fra loro; sebbene dunque le sue componenti non siano molto luminose, la costellazione è comunque molto appariscente grazie a questa caratteristica. Si tratta di una costellazione ben osservabile alta nel cielo durante i mesi primaverili, ma, grazie alla sua posizione settentrionale, è ben visibile anche durante l'estate.

Conoscendo il Grande Carro e la stella Arturo, la Chioma di Berenice può essere individuata con facilità tracciando un triangolo rettangolo che abbia come ipotenusa la line congiungente Arturo con la prima stella del timone, Alioth, e proiettando i cateti verso sud-ovest, formando dunque un angolo di 90°. Il vertice cadrà sul gruppo di stelline della Chioma di Berenice.

La disposizione delle stelle della Chioma non è il frutto di una prospettiva, ma sono effettivamente vicine fra di loro: si tratta infatti di un ammasso aperto relativamente vicino a noi, noto con la sigla di Mel 111; un binocolo permetterà di avere una visione dettagliata e suggestiva di quest'ammasso, noto fin dall'antichità e da sempre associato ad una chioma di capelli dorati.

Spiga e la Vergine

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Trovare Spiga
 
La Vergine

L'allineamento Grande Carro-Arturo è sfruttabile ulteriormente verso sud: proseguendo infatti nella stessa direzione si raggiunge una stella azzurra isolata, molto luminosa, nota come Spiga (Spica, in latino). Spiga è la stella più brillante della costellazione della Vergine, nonché la quindicesima stella più luminosa del cielo. Spiga si trova nell'emisfero australe, ed è una delle stelle più meridionali della costellazione, che giace invece a cavallo dell'equatore.

La Vergine, che raggiunge la sua massima visibilità in primavera, è molto nota presso gli astrofili perché nella sua direzione si osserva uno dei più ricchi ammassi di galassie del cielo, l'Ammasso della Vergine.

Trovare Ercole

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Trovare Ercole
 
Ercole

La costellazione di Ercole è tanto vasta quanto poco appariscente; è una delle figure presenti nel cielo fra primavera ed estate, ma contiene poche stelle superiori alla terza magnitudine. Un modo semplice per recuperarla in cielo, avendo a disposizione il Triangolo Estivo e la costellazione del Boote, è quello descritto nelle carte sopra: Tenere a mente la posizione della grande Y fra Boote e Corona Boreale e individuare la stella Gemma, di quest'ultima costellazione; ritrovare in cielo la stella Vega, del Triangolo Estivo; tracciare una lunga linea tra Vega e Gemma e fermarsi più o meno a metà strada.

In questo punto, si evidenzia senza troppe difficoltà una sorta di quadrilatero di stelle simile ad un trapezio rovesciato: queste quattro stelle formano la parte centrale della costellazione di Ercole; da ciascun vertice poi si possono creare altrettanti allineamenti che collegano stelle esterne al quadrilatero, in modo da formare una sorta di girandola. La stella più meridionale, la α, è nota col nome di Ras Algethi.

Ercole è nota presso gli astronomi per due motivi: il primo è la presenza di un brillante ammasso globulare (M13), ossia un insieme sferico e molto compatto di centinaia di migliaia di stelle; secondo, perché il nostro Sistema solare, che orbita attorno al centro galattico, si sta dirigendo in un punto situato fra Ercole e la Lira (apice solare).