Interlingua/Teoria/Formazione libera

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La formazione libera

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Fra le famiglie di parole presenti nel dizionario non ve ne sono poche che con­sistono di un'unica parola. In un certo senso, esse sono famiglie potenziali. Per quanto il presente dizionario non contenga parole prive di riscontro nelle lin­gue contributrici, non c'è ragione perché chi le utilizza non debba sentirsi libe­ro di operare con gli strumenti derivativi e compositivi messi a sua disposizio­ne. In tal modo potrebbe far espandere le famiglie di parole composte d'un membro singolo proprio così come si potranno aggiungere nuovi derivati a qualsiasi serie derivativa già esistente.

Si potrà, per esempio, prendere la parola "jada" (giada), e trarne il verbo "jadi­ficar" (trasformare o rendere giada), proprio come si potràusare la parola plu­ralista per formare l'aggettivo pluralistic. Nulla potrà impedire di costruire tali parole, se non la preoccupazione di non saper più come usarle. Si potrebbe proseguire, e formare mostri come "jadification" e "jadificational", o "pluralisti­citate". Naturalmente subentrano allora inibizioni psico­linguistiche (radicate nell'uso delle lingue romanze) che impediranno alla maggioranza degli utenti di formare parole, pure teoricamente possibili, come "jadal" e pluralistal.

Questo dizionario include un certo numero di doppioni che non possono essere del tutto estromessi dal vocabolario internazionale, perché sono internazionali. La maggior parte di loro deve il suo uso al principio delle serie derivative com­plete. C'è per esempio la parola internazionale vindicationche comporta l'infi­nito "vindicar", appoggiato dall'inglese "to vindicate" e dai derivati internazio­nali del tipo "vindication, revindicar, ecc". Queste forme sono state stabilite ed incluse nel vocabolario internazionale. Ma le lingue contributrici presentano anche forme aggiuntive: il francese e l'ingle­se "vengeance", lo spagnolo "vengeanza", ciò che giustifica l'adozione del verbo "vengiar". Dato che il dizionario non intende legiferare nel contesto di ciò che è stato definito come vocabolario internazionale, esso deve astenersi dall'espri­mere una preferenza a favore di una forma fra due ugualmente internazionali.

L'utente potràpoi fare la sua scelta. Una conseguenza analoga risulterà pure dal principio secondo cui la radice derivativa di una serie particolare di parole determina la forma della parola radice. Sia "iridescentia" che "irisation" sono parole internazionali pienamente attestate come tali. La prima comporta una forma radicale iride (appoggiata dall'italiano), la seconda giustifica l'inclusione di "iris", anche se essa di per sé non sarebbe internazionale. Da cui il doppione "iris­/iride".

Lo sforzo di rendere questo dizionario onnicomprensivo implica un atteggia­mento di apertura mentale rispetto a precedenti proposte di lingua ausiliaria. Gli effetti più importanti di questo atteggiamento si ritrovano nel campo della grammatica, piuttosto che non nel campo della lessicografia. I due campi, però convergono quando si tratta di certi tipi di parole con funzioni grammaticali.

Diversi sistemi precedenti di lingua ausiliaria operano con forme (congiunzio­ni, preposizioni, pronomi ed avverbi non derivati) che non appaiono compati­bili con i principi di selezione adottati in questo dizionario. Tali forme sono sta­te pure incluse, ma compaiono fra parentesi; il sistema interlinguistico da cui sono state prese non è stato indicato.