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L'aggettivo

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(1) Resta invariabile sia nel genere che nel numero, come in inglese. Esso però prende il plurale quando è usato come sostantivo. Es.: le terra es ronde, un grande porta, ecce pomos (ecco delle mele), da me le flores, non le blanches, mais le rubies (dammi i fiori, non i bianchi, ma i rossi).

(2) Gli aggettivi si possono usare come sostantivi. (P.es. Es istos copias del original? No, istos es alteres. Nos passava septe dies de vacantia in Italia. Solmente le prime e le ultime il faceva pluvia. Benque multe homines de etate median es plus experte in lor profession, on sovente prefere juvenes).

(a) In molti casi, e questo è la pratica normale, gli aggettivi si trasformano in veri sostantivi con la finale -o o la finale -a. Fra questi si trovano tutti gli aggettivi che terminano in -an, -ari, -ate, -c, -esc, -ic, -ide, -ime, -in, -ite, -ive, -ori, -ose. (P.es. parve > un parvo, le ricos e le povros, african> africano, inviate > inviato).

(b) Usati come sostantivi, vari altri aggettivi non alterano la loro finale. Fra questi si trovano: breve, leve, commun, cruel, vetere, major, minor, omne, plure, qual, tal.

(3) Gli aggettivi di solito si pongono dopo il nome. Però i seguenti aggettivi si pongono avanti al sostantivo: bon, alte, parve, grande, belle, longe.

Gli aggettivi derivati da verbi in -er (p. es. gauder, saper) ricevono la desinenza -iente quando si tratta di una qualche azione, es. "gaudiente pro isto ille rideva, audiente isto ille comenciava ambular). Questo è il participio presente. Ma se si tratta p. es. "de un homine sapente", "gaudente" la desinentia è -ente: "ille es un homine gaudente, sapente, audente" (che è in grado di udire ecc.) dunque qui si tratta di aggettivi. Vedasi qui.