Interlingua/Storia
Lingue universali e artificiali
modificaNon ci potrebbe essere per un linguista provetto sfida più entusiasmante che costruire un'intera lingua secondo le proprie teorie!
Molti (forse troppi) "linguisti" ci hanno provato e fin ora sono stati pubblicati non meno che ottocento progetti di lingue prefabbricate con velleità internazionali. L'invenzione di "lingue universali", infatti, per secoli è stato una delle maggiori ambizioni di idealisti pure bene intenzionati ed ammirevoli, ma fondamentalmente dilettanti quanto a competenza linguistica. Se si volesse scrivere una storia di queste lingue dapprima distinguere fra "il periodo degli inventori", un periodo che comprende le considerazioni teoriche di Leibniz e Cartesio, fino alle realizzazioni pienamente sviluppate come il Volapük (1880, del sacerdote tedesco Schleyer), l'Esperanto (1887, dell'oculista polacco Samenhof), una lunga serie di 'esperanto riformati' come l'Ido (1907), e i notevoli: Latino sine flexione del matematico piemontese Peano (1903), Occidental (1922), più tardi ribattezzato Interlingue, del professore estone de Wahl, Novial (1928,del danese Otto Jespersen), Interglossa (1942), Mondial (1943), etc. Si dovrebbe poi parlare del "periodo dei linguisti", inaugurato nel 1924 dall'Associazione Internazionale per la Lingua Ausiliaria (I.A.L.A.). Nel 1923 lo scienziato americano G. Cottrell (dell'International Research Council) propone la fondazione di questa associazione all'uomo d'affari Hennen Morris (più tardi ambasciatore U.S.A. a Bruxelles) e a sua moglie Alice Vanderbilt, entrambi di notevoli risorse. L'idea venne accolta e l'impresa fu subito sponsorizzata da diverse società filantropiche, come la Rockefeller Foundation, la Research Corporation etc.
L'interlingua
modificaLo scopo della I.A.L.A fu definito come segue in una delle carte programmatiche dell'ottobre 1942: "preparare una lingua sintetizzata, da insegnare nelle strutture educative di tutto il mondo come comune strumento per lo scambio di pensiero e di conoscenza fra persone di diversa lingua".
Il lavoro di ricerca della I.A.L.A. fu condotto dal prof.Collinson di Liverpool nonché da E. Clark Stillman, e portato a compimento da Alexander Gode, della Columbia University. L'ultimo presidente della I.A.L.A. fu il dott. Duggan, direttore dell'istituto per l'Educazione internazionale degli U.S.A. - il suo predecessore era stato il dott. Finley, del New York Times. Furono finanziate ricerche sull'apprendimento linguistico condotte da Edward Thorndike e Helen S. Eaton, nonché numerose ricerche di notevole costo con rinomati linguisti, come i professori Asakawa, Bally, Cohen, Debrunner, de Groot, Fouché‚ Guêrard, Jakobson, Jespersen, Karcewsky, Meillet, Sapir, Wüster e diversi altri ancora. I principi ed il procedere della I.A.L.A. furono messi all'ordine del giorno al Congresso Internazionale dei Linguisti di Ginevra nel 1930 ed a Parigi nel 1947. Il primo obbiettivo della I.A.L.A. era dapprima l'esame delle cinque lingue artificiali che avevano avuto una certa pratica applicazione (l'Esperanto, il Nov-Esperanto, l'Ido, l'Occidental e il Latino sine flexione), il loro confronto e la loro valutazione alfine di raggiungere un eventuale compromesso. Tutti questi progetti, infatti, asserivano di aver tratto la maggior parte del loro vocabolario dalla stessa fonte: le parole già più internazionali nelle lingue moderne.
La I.A.L.A. poi, intraprese una ricerca approfondita per arrivare ad un "vocabolario scientificamente adeguato per la lingua internazionale, necessario in tutti i campi della comunicazione internazionale". I risultati delle considerazioni teoriche della I.A.L.A. possono essere riassunti in linea di massima in tre punti:
Un compromesso fra le cinque maggiori lingue non è possibile, e nessuna di queste si è qualitativamente comprovata superiore alle altre. Questo fu una delusione per gli esperantisti che, basandosi sulla loro forza numerica, nutrivano grandi speranze.
Non è possibile realizzare alcuna "lingua universale" cioè una lingua mondiale che tenga pure in eguale considerazione le diverse lingue di origine extraeuropea.
Creare una nuova lingua è superfluo. Una lingua esiste già, ed è allo stato latente nello strato delle lingue occidentali di fatto prevalenti in tutto il mondo. Tale lingua fu sempre infatti latente fin dal giorno in cui il latino si suddivise nei suoi "dialetti" o variazioni: le lingue romanze. Il fatto soprattutto che i paesi di lingua romanza si erano espansi geograficamente nelle Americhe, Australia, in Asia quanto a cultura e tecnologia, per non parlare poi della Chiesa Cattolica Romana che rese il suo latino pressoché universale, rende la terminologia latina di fatto un dato comune internazionale.
Il compito della I.A.L.A., allora, fu finalmente precisato come segue: "Estrarre e standardizzare il vocabolario esistente di fatto da:
- La terminologia della scienza.
- Le parole ormai affermate in campo internazionale (ad es. radio, universitate, igloo, automobile).
- Parole comuni almeno a tre gruppi linguistici compresi fra l'italiano, lo spagnolo - portoghese, il francese, l'inglese e, in mancanza di consenso, anche al tedesco e al russo.
Questo, naturalmente, significa che una parte considerevole del vocabolario della lingua internazionale può essere anche ritrovato in altri lessici come, ad es. nelle lingue scandinave, nel bulgaro, nell'ungherese, come pure in altre lingue europee non romanze.
Il primo dizionario
modificaNel 1951 fu pubblicato il dizionario Interlingua - Inglese, contenente 27.000 parole e la grammatica dell'Interlingua (in inglese) di A. Gode e H. E. Blair. Dopo lo scioglimento della I.A.L.A. nel 1953 e l'apparizione dello Science Service con la sua "Division of Interlingua", si ebbe il primo e vero lancio della nuova lingua. Nell'anno seguente fu indetto il 2. congresso mondiale di cardiologia, che pubblicò in Interlingua i sunti dei suoi atti ufficiali e le sue relazioni. Senza studio preliminare tutti furono in grado di leggere e comprendere questi testi. Negli anni seguenti 10 congressi medici ne seguirono l'esempio, e presto 30 riviste scientifiche proposero il sunto dei loro articoli in Interlingua. Nel 1955, in Europa, fu fondata la Union Mundial pro Interlingua che a malapena fu in grado di raccogliere l'eredità degli scomparsi Gode e Blair, il cui servizio come traduttori li aveva impegnati pressoché in modo totale. L'università di Goteborg, in Svezia, pubblicò interi libri scientifici in Interlingua e, recentemente, negli U.S.A., a cura del dipartimento dell'Agricoltura sono stati pubblicati in Interlingua due massicci libri di fitopatologia. La rivista Spectoscopia Molecular è uscita dal 1952 quasi regolarmente in Interlingua. Sono stati inoltre pubblicati libri di testo e dizionari. Anche le opere letterarie originali, anche se ancora limitate nel numero, vanno crescendo.
Uno sviluppo interessante si sta verificando con il lavoro dell'I.S.O., l'Organizzazione per la Standardizzazione Internazionale. Il suo famoso fondatore, già membro della I.A.L.A., il dott. Eugen Wüster, delineava nella sua "Internationale Sprachnormung in der Technik" (2. edizione, 1966), una "Chiave della terminologia internazionale", che è pressoché identica all'Interlingua.
Un'interessante applicazione dell'Interlingua avviene in Svezia tramite regolari corsi nei licei svedesi della nuova materia: "vocabolario internazionale", estratto dal tesoro linguistico dell'Interlingua. L'Interlingua è senza dubbio impareggiabile come introduzione alle lingue romanze per coloro che provengono da aree non direttamente influenzate dal latino, nonché come strumento per abituare coloro che parlano lingue latine a "purificare" la loro parlata da termini "regionali" per introdurre quei termini neolatini o di altra origine affermatisi internazionalmente. Un "beneficio accessorio" questo, molto prezioso.
È ovvio che la partecipazione attiva di esperti linguisti è sempre più necessaria per l'ulteriore sviluppo dell'Interlingua. Il prof. Vinay, già membro della I.A.L.A. ed ispettore del dipartimento "lingue viventi" di Parigi, dichiarava: "Con la lingua della I.A.L.A. siamo arrivati alla concezione di un sistema i cui termini sono stati scelti in modo adeguato per rispondere ai bisogni sempre più pressanti della cooperazione internazionale. Essa non è l'opera di una sola mente, ma la sapienza accumulata di un gruppo di scienziati di diverse nazionalità; non l'opera di un popolo o di una cultura, ma il risultato e quasi la quintessenza della civiltà occidentale, presentata in modo adeguato da essere accettata dagli altri popoli".
Come le altre scoperte o invenzioni scientifiche, l'Interlingua è neutrale dal punto di vista politico e religioso. Se durante la sua lunga elaborazione essa ha goduto del sostegno di filantropi americani, lo stesso pure avviene oggi per molti altri ritrovati scientifici dei quali oggi tutto il mondo trae beneficio.