Insegnare fisica/Didattica tradizionale/Collegamenti con l'elettrostatica

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Meglio presentare prima l'elettrostatica o i circuiti?

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Se sia meglio presentare prima l'elettrostatica piuttosto che i circuiti elettrici è probabilmente soltanto un problema a cui il singolo insegnante può rispondere. Quello che è realmente importante è la connessione tra i due argomenti, e non deve essere assolutamente tralasciata (vedremo nel prossimo paragrafo come fare alcune di queste connessioni). Nel caso in cui si preferisca seguire il corso storico degli eventi, allora la risposta è sicuramente l'elettrostatica, ma bisogna sempre tenere di conto che presentare i fatti in ordine storico non aiuta l'apprendimento della disciplina in sé.[1]

Correnti come "cariche in moto"

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Gli studenti di solito rimangono sorpresi del presunto collegamento che gli viene proposto tra la creazione di cariche mediante strofinio e la presenza di queste all'interno di una batteria. Inoltre, fin dall'infanzia gli studenti hanno sentito applicare indiscriminatamente le parole "carica" ed "elettricità" alle batterie, alle prese di corrente e agli effetti elettrostatici. L'applicazione di questi nomi, avvenuta tanto presto, ha soppresso spontaneamente la domanda di come questi termini fossero collegati tra di loro, lasciando dietro una certa confusione.

I legami più importanti da stabilire a uno stadio precoce sono probabilmente quelli tra l’elettrostatica, le pile voltaiche e le prese di corrente domestiche: dopo di ciò, la connessione con le altre sorgenti diventerà plausibile senza bisogno di riprendere il problema. Per far questo sarebbe opportuno passare, se ne abbiamo la possibilità, attraverso esperimenti di laboratorio comprendenti circuiti semplici non alimentati a batteria. Si potrebbe utilizzare, ad esempio, un condensatore caricato mediate il contatto con una bacchetta carica (o in collegamento con una macchina di Wimshurst) che a sua volta è collegato a un elettroscopio, in maniera da visualizzare il passaggio di corrente).

Soltanto compiuti questi passi (ovvero quando gli studenti avranno visto con i propri occhi l'intero processo) sarà ammissibile parlare di circuito (inteso come percorso chiuso) o di corrente elettrica.[1]

  1. 1,0 1,1 Guida all'insegnamento della fisica, 1997.

Bibliografia

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