| Termine |
Significato
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| Affettività |
L'insieme dei fenomeni affettivi (sentimenti, emozioni, passioni ecc.) che caratterizzano le reazioni psichiche di un individuo e sono alla base della comunicazione umana[1]
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| Aggressività |
Insieme di comportamenti volti ad arrecare un danno, fisico o psicologico, ad altri individui, indipendentemente dal raggiungimento o meno dell’obiettivo [2]
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| Aggressività proattiva |
E' un tipo di aggressività che non richiede provocazioni. E' diretta ad una persona con lo scopo di dominarla o intimidirla. E' un atto premeditato e calcolato, finalizzato ad ottenere ricompense materiali e psicologiche utili a sé[3].
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| Aggressività reattiva |
E' la risposta messa in atto per difendersi da una minaccia; è impulsiva, comporta scatti di ira ed è mossa allo scopo di nuocere fortemente all'altro [4]
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| Assertività |
L’insieme delle abilità cognitive e comportamentali che consentono a un soggetto di affermare la propria personalità senza cadere in comportamenti passivi o aggressivi[5]
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| Autorità |
Facoltà di un individuo o di un gruppo, attribuita in base a certe loro caratteristiche o alla posizione che occupano, di emanare comandi che obbligano, vincolano o comunque inducono uno o più soggetti ad agire in un determinato modo[6]
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| Autorevolezza |
Influenza esercitata da un singolo in virtù del suo modo di essere, del suo prestigio e della sua etica; contrario di autoritario
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| Collera |
Risentimento minaccioso e spesso fuori controllo per intensità e durata negli atti e nelle parole
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| Conformismo |
Atteggiamento o tendenza ad adeguarsi a opinioni, usi e comportamenti già definiti in precedenza e politicamente o socialmente prevalenti
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| Confronto sociale |
Valutazione dei propri atteggiamenti in relazione a quelli mediamente più diffusi nel gruppo di appartenenza
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| Corresponsabile |
Individuo che condivide con gli altri una responsabilità
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| Delinquenza |
Il complesso delle azioni criminose in quanto fenomeno sociale
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| Deumanizzare |
Negare l'umanità dell'altro
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| Devianza |
Atto o comportamento o espressione, anche verbale, di uno scostamento o violazione più o meno grave di determinate norme
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| Difensore |
Chi si assume un compito di protezione, impegnandosi a respingere offese o attacchi avversari
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| Disadattamento |
Condizione di chi non è in grado d'inserirsi in un ambiente o in un contesto familiare o socioculturale
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| Disagio |
Senso di pena e di molestia provato per l'incapacità di adattarsi a un ambiente, a una situazione
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| Discriminazione |
Disparità di trattamento in spregio a fondamentali principi di uguaglianza sociale e politica
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| Disprezzo |
Sentimento di chi, giustamente o ingiustamente, ritiene una persona o una cosa troppo inferiore a sé, o vile in sé stessa, o comunque indegna della propria stima e considerazione[7]
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| Disturbo della condotta |
Insieme di comportamenti aggressivi, messi in atto in modo ripetitivo, che violano i diritti degli altri[8]
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| Disturbo da deficit di attenzione |
Disturbo neourocomportamentale che si manifesta nella prima infanzia con un alto livello di disattenzione e comportamenti caratterizzati da impulsività e iperattività
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| Disturbo della condotta |
E' una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali degli altri oppure le norme o le regole della società appropriate per l'età adulta vengono violate
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| Emarginazione |
Condizione di chi viene relegato ai margini, cioè alla periferia del sistema sociale[9]
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| Paura |
Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso[10]
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