La definizione di differenziale k -mo data per le funzioni di una variabile reale si lascia facilmente generalizzare a quelle definite su spazi vettoriali: il differenziale di ordine k calcolato nel punto
x
0
{\displaystyle \mathbf {x} _{0}}
è una funzione k -lineare nei suoi argomenti
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
)
{\displaystyle (\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k})}
e tale che come funzione lineare del suo k -mo argomento esso risulti pari alla parte lineare della variazione del differenziale (k -1)-mo rispetto ad una variazione del suo punto di applicazione:
funzioni scalari
d
k
−
1
f
(
x
0
+
Δ
x
k
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
−
1
)
=
d
k
−
1
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
−
1
)
+
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
−
1
,
Δ
x
k
)
+
o
(
‖
Δ
x
k
‖
)
{\displaystyle d^{k-1}f(\mathbf {x} _{0}+\Delta \mathbf {x} _{k})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k-1})=d^{k-1}f(\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k-1})+d^{k}f(\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k-1},\Delta \mathbf {x} _{k})+o(\|\Delta \mathbf {x} _{k}\|)\;}
funzioni vettoriali
d
k
−
1
f
(
x
0
+
Δ
x
k
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
−
1
)
=
d
k
−
1
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
−
1
)
+
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
−
1
,
Δ
x
k
)
+
o
(
‖
Δ
x
k
‖
)
{\displaystyle d^{k-1}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}+\Delta \mathbf {x} _{k})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k-1})=d^{k-1}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k-1})+d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k-1},\Delta \mathbf {x} _{k})+o(\|\Delta \mathbf {x} _{k}\|)\;}
Il differenziale k -mo ha come dominio
V
k
:=
V
×
⋯
×
V
⏟
k
{\displaystyle V^{k}:=\underbrace {V\times \cdots \times V} _{k}}
e come codominio K o V a seconda che la funzione sia scalare o vettoriale.
D'altra parte
V
k
{\displaystyle V^{k}}
può essere mappato in
V
⊗
k
:=
V
⊗
⋯
⊗
V
⏟
k
{\displaystyle V^{\otimes k}:=\underbrace {V\otimes \cdots \otimes V} _{k}}
per mezzo del prodotto tensoriale ed esiste una corrispondenza "naturale" fra le applicazioni lineari su
V
k
{\displaystyle V^{k}}
e quelle su
V
⊗
k
{\displaystyle V^{\otimes k}}
.
Nel caso delle funzioni scalari tali applicazioni sono a valori in K , per cui esse appartengono al duale di
V
⊗
k
{\displaystyle V^{\otimes k}}
e sono associate ad altrettanti tensori di tipo (0, k ) tali che l'applicazione delle funzioni lineari al tensore di tipo (k , 0) costituito da
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
{\displaystyle \Delta x_{1}\otimes \cdots \otimes \Delta x_{k}}
si riduce ad un prodotto scalare in
V
⊗
k
∗
×
V
⊗
k
{\displaystyle V^{\otimes k*}\times V^{\otimes k}}
. Il tensore di tipo (0, k ) che fa da "coefficiente" di
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
{\displaystyle \Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}}
è, per definizione, la derivata k-ma della funzione:
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
)
=<
D
k
f
(
x
0
)
,
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
>
{\displaystyle d^{k}f(\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k})=<D^{k}f(\mathbf {x} _{0}),\Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}>}
Per le funzioni vettoriali vale un discorso analogo, ma questa volta le funzioni
d
k
f
(
x
0
)
{\displaystyle d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})}
sono a valori in V , cioè restituiscono un vettore, per cui esse sono associate ad altrettanti tensori di tipo (1, k ) che danno uno scalare quando vengano moltiplicati per un tensore di tipo (k , 1). I primi tensori, quelli di tipo (1, k ), sono - per definizione - le derivate della funzione.
Ci sono diversi modi di rendere questa relazione:
si scrive il prodotto scalare di
d
k
f
{\displaystyle d^{k}\mathbf {f} }
con un generico covettore ω:
<
ω
,
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
)
>=<
D
k
f
(
x
0
)
,
ω
⊗
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
>
{\displaystyle <\omega ,d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k})>=<D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}),\omega \otimes \Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}>}
oppure si scrive
d
k
f
{\displaystyle d^{k}\mathbf {f} }
come prodotto scalare parziale che "aspetta" un covettore per dare uno scalare:
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
)
=<
D
k
f
(
x
0
)
,
−
⊗
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
>
{\displaystyle d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k})=<D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}),-\otimes \Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}>}
oppure si definisce una "contrazione" fra il tensore (1,k)
D
k
f
(
x
0
)
{\displaystyle D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})}
e il tensore (k,0)
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
{\displaystyle \Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}}
tale che per ogni ω si abbia:
<
D
k
f
(
x
0
)
,
ω
⊗
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
>=<
ω
,
D
k
f
(
x
0
)
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
>
{\displaystyle <D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}),\omega \otimes \Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}>=<\omega ,D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})\Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}>}
dopodiché si può porre:
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
)
=
D
k
f
(
x
0
)
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
{\displaystyle d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k})=D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})\Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}}
La derivata direzionale k -ma, essendo riconducibile alla derivata di una funzione di una variabile scalare, è definita in modo ordinario:
funzioni scalari
D
v
^
k
f
(
x
0
)
:=
D
k
(
f
∘
h
)
(
0
)
{\displaystyle D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}f(\mathbf {x} _{0}):=D^{k}(f\circ \mathbf {h} )(0)}
funzioni vettoriali
D
v
^
k
f
(
x
0
)
:=
D
k
(
f
∘
h
)
(
0
)
{\displaystyle D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}):=D^{k}(\mathbf {f} \circ \mathbf {h} )(0)}
Relazioni funzionali e notazione di Leibniz
modifica
Utilizzando la funzione identità scritta come
d
x
{\displaystyle d\mathbf {x} }
, si può definire la funzione k -lineare
d
x
⊗
k
{\displaystyle d\mathbf {x} ^{\otimes k}}
tale che:
d
x
⊗
k
(
Δ
x
1
,
⋯
,
Δ
x
k
)
=
Δ
x
1
⊗
⋯
⊗
Δ
x
k
{\displaystyle d\mathbf {x} ^{\otimes k}(\Delta \mathbf {x} _{1},\cdots ,\Delta \mathbf {x} _{k})=\Delta \mathbf {x} _{1}\otimes \cdots \otimes \Delta \mathbf {x} _{k}}
per cui si ha:
funzioni scalari
d
k
f
(
x
0
)
=<
D
k
f
(
x
0
)
,
d
x
⊗
k
>
{\displaystyle d^{k}f(\mathbf {x} _{0})=<D^{k}f(\mathbf {x} _{0}),d\mathbf {x} ^{\otimes k}>}
funzioni vettoriali
<
ω
,
d
k
f
(
x
0
)
>=<
D
k
f
(
x
0
)
,
ω
⊗
d
x
⊗
k
>
{\displaystyle <\omega ,d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})>=<D^{k}\mathbf {f} (x_{0}),\omega \otimes d\mathbf {x} ^{\otimes k}>}
d
k
f
(
x
0
)
=<
D
k
f
(
x
0
)
,
−
⊗
d
x
⊗
k
>=
D
k
f
(
x
0
)
d
x
⊗
k
{\displaystyle d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})=<D^{k}\mathbf {f} (x_{0}),-\otimes d\mathbf {x} ^{\otimes k}>=D^{k}\mathbf {f} (x_{0})d\mathbf {x} ^{\otimes k}}
Si può allora recuperare, almeno formalmente, la notazione di Leibniz, scrivendo la derivata come "rapporto" fra differenziali:
funzioni scalari
D
k
f
(
x
0
)
=
d
k
f
(
x
0
)
d
x
⊗
k
{\displaystyle D^{k}f(\mathbf {x} _{0})={\frac {d^{k}f(\mathbf {x} _{0})}{d\mathbf {x} ^{\otimes k}}}}
funzioni vettoriali
D
k
f
(
x
0
)
=
d
k
f
(
x
0
)
d
x
⊗
k
{\displaystyle D^{k}\mathbf {f} (x_{0})={\frac {d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})}{d\mathbf {x} ^{\otimes k}}}}
dove l'espressione:
A
=
B
C
{\displaystyle A={\frac {B}{C}}}
va intesa semplicemente come espressione formale per dire che è possibile definire un qualche "prodotto" in modo tale che B sia esprimibile come "prodotto" di A per C
Il fatto che il differenziale e la derivata direzionale siano due operatori "scalari" si rivela particolarmente utile non solo perché essi - come si è visto - si applicano nello stesso modo sia alle funzioni scalari sia a quelle vettoriali (agendo indipendentemente su ogni componente), ma anche perché le loro "potenze" si scrivono come potenze ordinarie di uno scalre. Più precisamente si ha:
d
k
=<
d
x
,
∇
>
k
=<
d
x
⊗
k
,
∇
⊗
k
>
{\displaystyle d^{k}=<d\mathbf {x} ,\nabla >^{k}=<d\mathbf {x} ^{\otimes k},\nabla ^{\otimes k}>}
D
v
^
k
=<
v
^
,
∇
>
k
=<
v
^
⊗
k
,
∇
⊗
k
>
{\displaystyle D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}=<{\hat {\mathbf {v} }},\nabla >^{k}=<{\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k},\nabla ^{\otimes k}>}
Di qui segue che:
funzioni scalari
d
k
f
(
x
0
)
=<
d
x
⊗
k
,
∇
⊗
k
>
f
(
x
0
)
=
∇
⊗
k
f
(
x
0
)
d
x
⊗
k
{\displaystyle d^{k}f(\mathbf {x} _{0})=<d\mathbf {x} ^{\otimes k},\nabla ^{\otimes k}>f(\mathbf {x} _{0})=\nabla ^{\otimes k}f(\mathbf {x} _{0})d\mathbf {x} ^{\otimes k}}
funzioni vettoriali
d
k
f
(
x
0
)
=<
d
x
⊗
k
,
∇
⊗
k
>
f
(
x
0
)
=<
d
x
⊗
k
,
∇
⊗
k
><
−
,
f
(
x
0
)
>=<
d
x
⊗
k
⊗
−
,
∇
⊗
k
⊗
f
(
x
0
)
>=
=<
−
⊗
d
x
⊗
k
,
(
∇
⊗
k
⊗
f
)
T
(
x
0
)
>=<
−
,
(
∇
⊗
k
⊗
f
)
T
(
x
0
)
d
x
⊗
k
>=
(
∇
⊗
k
⊗
f
)
T
(
x
0
)
d
x
⊗
k
{\displaystyle {\begin{aligned}d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})&=<d\mathbf {x} ^{\otimes k},\nabla ^{\otimes k}>\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})=<d\mathbf {x} ^{\otimes k},\nabla ^{\otimes k}><-,\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})>=<d\mathbf {x} ^{\otimes k}\otimes -,\nabla ^{\otimes k}\otimes \mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})>=\\&=<-\otimes d\mathbf {x} ^{\otimes k},(\nabla ^{\otimes k}\otimes \mathbf {f} )^{T}(\mathbf {x} _{0})>=<-,(\nabla ^{\otimes k}\otimes \mathbf {f} )^{T}(\mathbf {x} _{0})d\mathbf {x} ^{\otimes k}>=(\nabla ^{\otimes k}\otimes \mathbf {f} )^{T}(\mathbf {x} _{0})d\mathbf {x} ^{\otimes k}\end{aligned}}}
e poiché nel differenziale il "coefficiente" di
d
x
⊗
k
{\displaystyle d\mathbf {x} ^{\otimes k}}
è la derivata, si ha:
funzioni scalari
D
k
f
=
∇
⊗
k
f
{\displaystyle D^{k}f=\nabla ^{\otimes k}f}
funzioni vettoriali
D
k
f
=
(
∇
⊗
k
⊗
f
)
T
{\displaystyle D^{k}\mathbf {f} =(\nabla ^{\otimes k}\otimes \mathbf {f} )^{T}}
La generalizzazione dello sviluppo in serie di potenze a funzioni definite su spazi vettoriali è uno sviluppo in una serie di funzioni k -lineari simmetriche avente come argomento la k -pla
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
{\displaystyle (\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})}
:
funzioni scalari
f
(
x
0
+
Δ
x
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
+
o
(
‖
Δ
x
‖
n
)
{\displaystyle f(\mathbf {x} _{0}+\Delta \mathbf {x} )=f(\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{F^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})}+o(\|\Delta \mathbf {x} \|^{n})}
funzioni vettoriali
f
(
x
0
+
Δ
x
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
+
o
(
‖
Δ
x
‖
n
)
{\displaystyle \mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}+\Delta \mathbf {x} )=\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{\mathbf {F} ^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})}+o(\|\Delta \mathbf {x} \|^{n})}
dove le funzioni k -lineari hanno come dominio
V
k
:=
V
×
⋯
×
V
⏟
k
{\displaystyle V^{k}:=\underbrace {V\times \cdots \times V} _{k}}
e come codominio K o V a seconda che la funzione sia scalare o vettoriale.
Analogamente a quanto si è fatto con i differenziali, il termine k -mo si può scrivere come:
funzioni scalari
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
=<
A
k
(
x
0
)
,
Δ
x
⊗
k
>
{\displaystyle F^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})=<A^{k}(x_{0}),\Delta \mathbf {x} ^{\otimes k}>}
funzioni vettoriali
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
=<
A
k
(
x
0
)
,
−
⊗
Δ
x
⊗
k
>=
A
k
(
x
0
)
Δ
x
⊗
k
{\displaystyle \mathbf {F} ^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})=<\mathbf {A} ^{k}(x_{0}),-\otimes \Delta \mathbf {x} ^{\otimes k}>=\mathbf {A} ^{k}(x_{0})\Delta \mathbf {x} ^{\otimes k}}
Lo sviluppo in serie della funzione può dunque essere riscritto nel modo seguente:
funzioni scalari
f
(
x
0
+
Δ
x
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
<
A
k
(
x
0
)
,
Δ
x
⊗
k
>
+
o
(
‖
Δ
x
‖
n
)
{\displaystyle f(\mathbf {x} _{0}+\Delta \mathbf {x} )=f(\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{<A^{k}(\mathbf {x} _{0}),\Delta \mathbf {x} ^{\otimes k}>}+o(\|\Delta \mathbf {x} \|^{n})}
funzioni vettoriali
f
(
x
0
+
Δ
x
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
A
k
(
x
0
)
Δ
x
⊗
k
+
o
(
‖
Δ
x
‖
n
)
{\displaystyle \mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}+\Delta \mathbf {x} )=\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{\mathbf {A} ^{k}(\mathbf {x} _{0})\Delta \mathbf {x} ^{\otimes k}}+o(\|\Delta \mathbf {x} \|^{n})}
Relazioni fra i termini dello sviluppo e le derivate
modifica
Lo sviluppo in serie della funzione
f
∘
h
{\displaystyle f\circ \mathbf {h} }
e della funzione
f
∘
h
{\displaystyle \mathbf {f} \circ \mathbf {h} }
, essendo queste definite su K , si fa in termini di derivate ordinarie nell'argomento scalare
Δ
v
{\displaystyle \Delta v}
:
funzioni scalari
(
f
∘
h
)
(
Δ
v
)
=
(
f
∘
h
)
(
0
)
+
∑
k
=
1
n
1
k
!
D
k
(
f
∘
h
)
(
0
)
Δ
v
k
+
o
(
|
Δ
v
|
n
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
1
k
!
D
v
^
k
f
(
x
0
)
Δ
v
k
+
o
(
|
Δ
v
|
n
)
{\displaystyle (f\circ \mathbf {h} )(\Delta v)=(f\circ \mathbf {h} )(0)+\sum _{k=1}^{n}{{\frac {1}{k!}}D^{k}(f\circ \mathbf {h} )(0)\Delta v^{k}}+o(|\Delta v|^{n})=f(\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{{\frac {1}{k!}}D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}f(\mathbf {x} _{0})\Delta v^{k}}+o(|\Delta v|^{n})}
funzioni vettoriali
(
f
∘
h
)
(
Δ
v
)
=
(
f
∘
h
)
(
0
)
+
∑
k
=
1
n
1
k
!
D
k
(
f
∘
h
)
(
0
)
Δ
v
k
+
o
(
|
Δ
v
|
n
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
1
k
!
D
v
^
k
f
(
x
0
)
Δ
v
k
+
o
(
|
Δ
v
|
n
)
{\displaystyle (\mathbf {f} \circ \mathbf {h} )(\Delta v)=(\mathbf {f} \circ \mathbf {h} )(0)+\sum _{k=1}^{n}{{\frac {1}{k!}}D^{k}(\mathbf {f} \circ \mathbf {h} )(0)\Delta v^{k}}+o(|\Delta v|^{n})=\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{{\frac {1}{k!}}D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})\Delta v^{k}}+o(|\Delta v|^{n})}
Questo sviluppo va confrontato con quello che si ottiene in termini multilineari considerando
h
(
Δ
v
)
{\displaystyle \mathbf {h} (\Delta v)}
argomento di f:
funzioni scalari
(
f
∘
h
)
(
Δ
v
)
=
f
(
h
(
Δ
v
)
)
=
f
(
x
0
+
Δ
v
v
^
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
<
A
k
(
x
0
)
,
v
^
⊗
k
>
Δ
v
k
+
o
(
|
Δ
v
|
n
)
{\displaystyle (f\circ \mathbf {h} )(\Delta v)=f(\mathbf {h} (\Delta v))=f(\mathbf {x} _{0}+\Delta v{\hat {\mathbf {v} }})=f(\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{<A^{k}(\mathbf {x} _{0}),{\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k}>\Delta v^{k}}+o(|\Delta v|^{n})}
funzioni vettoriali
(
f
∘
h
)
(
Δ
v
)
=
f
(
h
(
Δ
v
)
)
=
f
(
x
0
+
Δ
v
v
^
)
=
f
(
x
0
)
+
∑
k
=
1
n
A
k
(
x
0
)
v
^
⊗
k
Δ
v
k
+
o
(
|
Δ
v
|
n
)
{\displaystyle (\mathbf {f} \circ \mathbf {h} )(\Delta v)=\mathbf {f} (\mathbf {h} (\Delta v))=\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}+\Delta v{\hat {\mathbf {v} }})=\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})+\sum _{k=1}^{n}{\mathbf {A} ^{k}(\mathbf {x} _{0}){\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k}\Delta v^{k}}+o(|\Delta v|^{n})}
Dal confronto si vede che:
funzioni scalari
D
v
^
k
f
(
x
0
)
=
k
!
<
A
k
(
x
0
)
,
v
^
⊗
k
>
{\displaystyle D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}f(\mathbf {x} _{0})=k!<A^{k}(\mathbf {x} _{0}),{\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k}>}
funzioni vettoriali
D
v
^
k
f
(
x
0
)
=
k
!
A
k
(
x
0
)
v
^
⊗
k
{\displaystyle D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})=k!\,\mathbf {A} ^{k}(\mathbf {x} _{0}){\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k}}
d'altra parte si ha anche:
funzioni scalari
D
v
^
k
f
(
x
0
)
=<
v
^
⊗
k
,
∇
⊗
k
>
f
(
x
0
)
=<
D
k
f
(
x
0
)
,
v
^
⊗
k
>
{\displaystyle D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}f(\mathbf {x} _{0})=<{\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k},\nabla ^{\otimes k}>f(\mathbf {x} _{0})=<D^{k}f(\mathbf {x} _{0}),{\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k}>}
funzioni vettoriali
D
v
^
k
f
(
x
0
)
=<
v
^
⊗
k
,
∇
⊗
k
>
f
(
x
0
)
=
D
k
f
(
x
0
)
v
^
⊗
k
{\displaystyle D_{\hat {\mathbf {v} }}^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})=<{\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k},\nabla ^{\otimes k}>\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})=D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0}){\hat {\mathbf {v} }}^{\otimes k}}
da cui segue che
funzioni scalari
D
k
f
(
x
0
)
=
k
!
A
k
(
x
0
)
{\displaystyle D^{k}f(\mathbf {x} _{0})=k!\,A^{k}(\mathbf {x} _{0})\;}
funzioni vettoriali
D
k
f
(
x
0
)
=
k
!
A
k
(
x
0
)
{\displaystyle D^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})=k!\,\mathbf {A} ^{k}(\mathbf {x} _{0})\;}
Relazione fra i termini dello sviluppo e i differenziali
modifica
Essendo le derivate i "coefficienti" del differenziale, la relazione fra il differenziale k -mo e il k -mo termine dello sviluppo è analoga a quella che intercorre fra la k-ma derivata e il "coefficiente" del k -mo termine:
funzioni scalari
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
=
k
!
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
{\displaystyle d^{k}f(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})=k!\,F^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})\;}
funzioni vettoriali
d
k
f
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
=
k
!
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
{\displaystyle d^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})=k!\,\mathbf {F} ^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})\;}
Usando l'operatore differenziale
d
k
=<
d
x
,
∇
>
{\displaystyle d^{k}=<d\mathbf {x} ,\nabla >}
risulta particolarmente agevole esprimere il k -mo termine dello sviluppo della funzione:
funzioni scalari
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
=
1
k
!
<
Δ
x
,
∇
>
k
f
(
x
0
)
{\displaystyle F^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})={\frac {1}{k!}}<\Delta \mathbf {x} ,\nabla >^{k}f(\mathbf {x} _{0})\;}
funzioni vettoriali
F
k
(
x
0
)
(
Δ
x
,
⋯
,
Δ
x
⏟
k
)
=
1
k
!
<
Δ
x
,
∇
>
k
f
(
x
0
)
{\displaystyle \mathbf {F} ^{k}(\mathbf {x} _{0})(\underbrace {\Delta \mathbf {x} ,\cdots ,\Delta \mathbf {x} } _{k})={\frac {1}{k!}}<\Delta \mathbf {x} ,\nabla >^{k}\mathbf {f} (\mathbf {x} _{0})\;}