ColoriAmo/Colori sintetici

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Indice del libro

L'esigenza di trovare sistemi artificiali per produrre colore fu strettamente legata all'arte tessile: per secoli i colori degli abiti erano segnale di distinzione sociale. I colori non sono però tutti uguali. Ordinare un colore piuttosto che un altro con precisione richiedeva un sistema di identificazione di un colore preciso piuttosto che un altro. Chi per primo affrontò il problema fu Michel Eugène Chevreul, un chimico e scienziato francese che si occupò proprio di catalogare tutte le sfumature di ogni colore.

Nel 1839 pubblicò il suo studio sulla luce, sui colori e sulla colorazione dei tessuti, e uno dei risultati fu il cerchio cromatico dei colori complementari, che prese poi il suo nome.

Cerchio cromatico di Chevreul

Il cerchio cromatico di Chevreul è un cerchio contenente 72 sfumature di colore alla loro massima saturazione, ideato per aiutare pittori, tintori di stoffe o in generale chi dovesse lavorare con i colori. Con Chevreul si torna a parlare di colori primari e secondari. I primari (rosso, giallo e verde) sono quelli da cui derivano tutti gli altri. Nel cerchio cromatico i colori primari sono opposti ai colori secondari che per questo si chiamano complementari.

Tra i coloranti sintetici prodotti per primi e derivati da reazioni chimiche, ne ricordiamo due.

Malva: il primo colorante sintetico

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Il primo colorante sintetico venne scoperto da William Perkin a soli 18 anni. Perkin intuì subito gli sviluppi della sua scoperta decidendo di produrre quel colorante trovando un mordente per il cotone e per altre applicazioni. Insieme al padre e al fratello creò una piccola fabbrica dove produrre il colorante. La produzione ha inizio e il colorante ha successo. Inizialmente William lo chiamò "Tyriam purple", ma il Regno Unito gli da un nome diverso, più alla moda, "mauve" cioè "malva" in francese. Nel 1863 Perkin attribuirà il termine "mauveine" al colorante con la pubblicazione della formula chimica.

"Malva" è una pianta, il suo nome deriva dal greco "malache", cioè soffice, e si riferisce alle proprietà emollienti della pianta.

La fucsina e il magenta: il secondo colorante sintetico

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Francoise Emmanuel Verguin, un chimico francese, scoprì il secondo colorante sintetico: il fucsia, detto fuchsine in francese (fine 1858, inizio 1859). Questo colorante è una porporina rossastra che, disciolta in acqua, acquisisce il colore fucsia, mentre in forma solida sono dei cristalli verdi. Veniva usato per tingere le stoffe e come disinfettante. Questa scoperta è stata considerata un importantissimo contributo all'industria chimica.

Nel 1860 in Inghilterra si iniziò a commerciare il colorante, lì lo chiamavano roseine. A questo punto Edward Chambers Nicholson, un ambientalista e ornitologo, a capo del governo inglese, decise che magenta sarebbe stato il nuovo nome del colore fuchsine. L'idea del nome "magenta" è stato preso dalla battaglia di Magenta, combattuta meno di un anno prima.

"Fucsia" è il nome di una altra pianta scoperta dal botanico Leonhart Fuchs.

Bibliografia

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