Storia dei mezzi di comunicazione/Storia del telegrafo

Indice del libro

Il termine telegrafo deriva dal greco e tradotto significa “scrittura a distanza”. Questo sistema venne ideato per consentire la trasmissione a distanza di dati specifici (tranne suoni o immagini), attraverso l'uso di determinati codici.

Storia del telegrafo

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Il telegrafo ottico Chappe o telegrafo semaforico

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Gallargues le Montueux-Télégraphe Chappe-20150910

Il telegrafo ottico venne ideato per la prima volta nel XVIIII secolo in Francia, da parte dei fratelli Claude Chappe e Ignazio. Il loro sistema di telegrafia si basava sostanzialmente su una catena di segnalatori ovvero telegrafi ad asta composte da postazioni elevate, costruite a qualche chilometro l'una dall'altra (8 -10) ad una distanza tale da poter consentire ai telegrafisti, con l'ausilio di un cannocchiale, di poter vedere e quindi decifrare il messaggio inviate per mezzo di un codice alfanumerico. Il sistema ebbe un' ampissima diffusione in Francia, anche perché impiegato per accompagnare Napoleone durante le sue espansioni militari. Nel 1874 venne istituita la prima linea fra Parigi e Lilla. Negli anni quaranta dell'ottocento il sistema di telegrafi ottici contava una rete di cinque mila chilometri, 534 stazioni e serviva quarantanove città. Ovviamente questo sistema presentava diverse problematiche relative alle condizioni ambientali, in quanto basandosi sull'ottica, era impossibile leggere i messaggi di notte o anche con la foschia. Inizialmente questi messaggi erano riservati soltanto alle trasmissioni di stato, quindi non accessibili al pubblico, ma data la grande visibilità di queste torri si iniziò ad utilizzare un codice criptato per mantenere la riservatezza di questi messaggi

Il telegrafo elettrico Morse

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Nel 1837 Samuel Morse inventa un sistema telegrafico elettrico il quale utilizza un filo che tramite impulsi elettrici trasmette messaggi dove le lettere dell'alfabeto sono codificate in sequenze di impulsi di due diverse durate (linee e punti), inventando così l'alfabeto Morse. Successivamente l'invenzione venne brevettata e una volta ottenuto l'appoggio da parte del Governo degli Stati Uniti il 24 maggio del 1844 ci fu la prima trasmissione ufficiale tra Washington e Baltimora.

 
Telégrafo Morse- Italia 1900

Tuttavia vi era un problema in quanto all'epoca i collegamenti elettrici erano presenti soltanto sulla terraferma, quindi se si voleva inviare una messaggio oltre oceano bisognava ricorrere alle navi, infatti il messaggio arrivava prima per mezzo del telegrafo fino alla posta portuale dove veniva tradotto e poi successivamente spedito via mare. Questo sistema ovviamente implicava dei tempi molto più lunghi. Proprio per ovviare a questo problema si iniziarono a costruire i primi cavi elettrici sottomarini. Il primo esperimento di posa di un cavo sottomarino venne effettuato nel 1845 nella baia di Portsmouth. Il cavo, lungo un miglio, era isolato con gomma naturale (guttaperca). Nel 1850 venne posato il primo cavo sotto La Manica, da Dover a Calais. Rimase operativo solo tre giorni, perché fu tranciato per errore da un pescatore.

In Italia i primi tentativi furono nel 1854 in collaborazione con la Francia. Questo cavo collegava la Sardegna con la Francia, la Spezia e l'Algeria, un secondo tentativo fu nel 1858 fra lo stretto di Messina.

A questo punto mancava solo collegare l'Europa con il Nord America. Il primo tentativo fu fra Irlanda e Canada nel 1858, vennero posate 2000 miglia di cavo, ma dopo il prima messaggio fra la Regina Vittoria d'Inghilterra e il presidente degli Stati Uniti James Buchanan, il cavo si guastò. Il collegamento definitivo venne realizzato il 27 luglio 1866, e si trattava di un cavo lungo 1852 miglia nautiche che partiva dall'Isola di Valentia (Irlanda) fino ad arrivare sulle coste di Terranova (Canada).

Il telegrafo senza fili

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Ricevitore di Marconi a coherer - Museo scienza tecnologia Milano 09862

Negli anni successivi grazie alle innovazioni nel campo dell'elettromagnetismo, molti scienziati cercarono di sviluppare la tecnologia della telegrafia senza fili. Uno dei primi fu Guglielmo Marconi nel 1896, che nel 1901 riuscì ad inviare messaggi attraverso l'Atlantico e così nel 1907 nacque la prima radio. La prima radio però era ben diversa, infatti questa non era in grado di trasmettere segnali vocali, ma erano in grado di inviare segnali di acceso e spento e quindi comunicare mediante il codice Morse. Uno dei problemi maggiori era quello che all'epoca non esistevano i canali radio, e quindi tutti quante le radio alla portata del messaggio erano in grado di poterlo trasmettere, intaccando così il problema della riservatezza.

La telescrivente

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Telescrivente CEP - Calcolatrice Elettronica Pisana

Infine negli anni venti del novecento, vi fu un'altra innovazione, quella della telescrivente. Era una macchina simile alla macchina per scrivere, dove una addetto scriveva su una tastiera un messaggio, e i caratteri inseriti venivano codificati secondo un codice a cinque bit, chiamato codice Baudot, infine il messaggio scritto veniva stampato su un foglio di carta. Nel decennio successivo, si sviluppò anche una rete specifica delle telescriventi chiamata Telex, che è l'antenata di Internet.

Funzionamento e struttura del telegrafo

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Il telegrafo ottico

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Le torri erano dotate di un palo fisso alto una decina di metri con enormi braccia come nella foto. L'asta principale (regolatore) ruotava intorno ad un perno fissato all'estremo del palo e portava centrate ai bordi le altre due aste, chiamate indicatori o ali più piccole. Ruotando potevano descrivere un'intera circonferenza con spostamenti di 45 gradi, dotati di contrappesi per facilitarne il movimento.

 
Segnali del telegrafo di Chappe

Questo sistema trasformava le posizioni in circa 8464 parole presenti in un vocabolario di 92 pagine, ciascuna con 92 parole.

Il telegrafo iniziava con segnalazioni preliminari di inizio del messaggio, poi con una serie di due posizioni delle aste per la trasmissione di ogni frazione del messaggio vero e proprio: la prima posizione per indicare la pagina del vocabolario, la seconda per indicare il numero d'ordine della parola o della frase.

Il telegrafo elettrico

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Tasto telegrafico di Morse per stazione radiotelegrafica

Questo nuovo telegrafo funziona grazie a un cilindro dotato di due avvolgimenti di filo di rame per produrre corrente alternata. Attraverso la scintilla vengono sprigionate onde elettromagnetiche con un'antenna. Il ricevitore è composto da un tubetto di nichel e di argento e da una pila. Quando l'antenna recepisce le onde elettromagnetiche, le convoglia nel tubetto e il loro passaggio fa diminuire la resistenza elettrica della limatura metallica. A quel punto, la corrente della pila fa scattare il martelletto del telegrafo.

 
Funzionamento del telegrafo elettrico

Invio e ricezione dei segnali del telegrafo elettrico

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Ogni colpo sul pulsante di trasmissione del telegrafo chiude un circuito elettrico e genera un segnale elettrico che si propaga sul cavo elettrico, tutto in lingua morse, quindi mediante il susseguirsi di piccoli segnali brevi per indicare il punto e segnali più lunghi per indicare il tratto.

Gli impulsi elettrici viaggiano lungo la linea, sul cavo elettrico, fino ad arrivare all'apparecchio ricevente. Sull'unità di ricezione è collocata un'elettrocalamita che ad ogni passaggio della corrente attira a sé una leva metallica. La leva ha un ugello che scrive in un rullo di carta.