Israele – La scelta di un popolo/Capitolo 3: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 66:
 
Quello che Glatzer ha fatto, mi sembra, è di trasporre questa divisione di base. A suo avviso, l'unico comandamento rivelato è quello di rispondere con amore all'amorevole elezione di Dio. Tutto il resto all'interno della stessa Torah è emanato ''per amore di'' quel comandamento fondante. In altre parole, la funzione di tutti gli altri comandamenti scritturali è quella che i rabbini vedevano come la funzione dei comandamenti rabbinici. Allora, perché Rosenzweig non può più accettare questa divisione proposta dal suo discepolo?
 
[[File:Samson Raphael Hirsch (FL12173324).crop.jpg|thumb|240px|right|[[w:Samson Raphael Hirsch|Samson Raphael Hirsch]] (c.1880)]]
Sebbene Rosenzweig non usi il termine "alleanza", sembra che pensi che Glatzer abbia perso quella che chiameremmo la realtà pattizia in cui tutti i comandamenti della Torah partecipano. Così la relazione tra i comandamenti specifici e quello che si potrebbe chiamare il comandamento primario (''Ur-Gebot'') è una di tutto e di parti. Il tutto – la risposta diretta alla rivelazione diretta di Dio – esige che sia specificato nei vari atti da compiere. Questi atti sono determinati dalla spiegazione umana (''midrash'') dei comandamenti rivelati e il confine tra la spiegazione e ciò che viene spiegato (''nidrash'') è spesso nebuloso. Così Rosenzweig scrisse a Buber nel giugno del 1925: "Ma dove smette di essere legittima questa ‘interpretazione’? Che non oserei mai affermare in una proposizione generale".<ref>''Briefe'', no. 435, p. 536.</ref> E al leader ebreo ortodosso Jakob Rosenheim, Rosenzweig in una lettera scritta nel marzo del 1927 sottolineò che la [[w:Oral Torah|Torah Orale]] è l'"adempimento" (''Ergänzung'') della Torah Scritta molto più che un supplemento rivelato separato alla Torah Scritta.<ref>''Ibid.'', no. 488, pp. 582-583.</ref> Sottolineò questo punto per contrastare esplicitamente la sua posizione con quella del fondatore del movimento separatista ortodosso [[w:Samson Raphael Hirsch|Samson Raphael Hirsch]] (m. 1888), movimento di cui Rosenheim era un importante leader laico. Il punto di vista di Hirsch sulla Torah Orale, a cui Rosenheim aderì fermamente, si sviluppò nel contesto delle sue polemiche contro qualsiasi "riforma" della legge ebraica, non importa quanto "conservatrice".<ref>Sullo sfondo delle polemiche di Hirsch, in particolare contro R. Zechariah Frankel (m. 1875), il fondatore della "Positive-Historical School", che sottolineava un impegno per l'Halakhah ''e'' una convinzione che si era e poteva ancora svilupparsi, cfr. N. H. Rosenbloom, ''Tradition in an Age of Reform'' (Philadelphia, 1976), 106 segg. In realtà, sebbene sia Hirsch che Rosenzweig abbiano ragione, cioè la Torah Orale consiste sia in leggi separate (''halakhot'') che si presume siano rivelate, sia nell'esegesi degli stessi rabbini, l'enfasi del Talmud è di gran lunga più nella direzione di quest'ultime che delle prime (cfr., ad esempio, TB Baba Metsia 33a-b). Inoltre, le differenze tra Hirsch e Frankel, e poi tra Rosenheim e Rosenzweig, non possono essere semplicemente ridotte al fatto che i primi siano "tradizionalisti" e i secondi "liberali". Per qualcuno più tradizionale di tutti loro, vale a dire, il teologo chassidico del diciannovesimo secolo [[:en:w:Yehudah Aryeh Leib Alter|R. Judah Aryeh Leib di Gur]], seguendo un solido insegnamento cabalistico e chassidico, evidenziò anche il ruolo della creatività ebraica nella ''torah she-b’al peh'' (cfr. ''Sefat Emet'' [5 voll., Brooklyn, 1985], 5:182).</ref> In altre parole, in contrasto con Buber alla sua sinistra, Rosenzweig sostenne la connessione divina dell'esegesi halakhica; e in contrasto con Rosenheim (in nome di Hirsch) alla sua destra, sostenne il ruolo umano attivo nella rivelazione stessa.
 
Pertanto, ciò che Rosenzweig sembra faticare a dire è che l'aspetto umano essenziale dell'alleanza non è l'atto separato di giudizio dei ''mezzi'' umani per un ''fine'' divino. Lì abbiamo una relazione che è unilaterale (''a'' ⇒ ''b''). Rosenzweig probabilmente vedeva l'istituzione di una legge rabbinica specificamente creata dall'uomo, che fa proprio questo, come un fattore successivo, solo per essere costituita dopo la costituzione della realtà pattizia primaria. Ma, se tutti i comandamenti specifici assumevano questa forma, come sembra suggerisse Glatzer, allora tutta l'autorità specifica sarebbe stata umana piuttosto che divina.<ref>Questo è stato il problema di gran parte dell'appropriazione ebraica liberale della dialettica ''Gebot/Gesetz'' di Rosenzweig. Si veda, ad esempio, Jakob J. Petuchowski, ''Ever Since Sinai'' (New York, 1961), 69 segg.; Emil L. Fackenheim, ''Quest for Past and Future'' (Bloomington, Ind., 1968), 145-147. L'ultima e più attentamente ponderata versione di questa forma di teologia liberale ebraica è di Eugene B. Borowitz nel suo ''Renewing the Covenant'' (Philadelphia, 1991), specialmente 273. Per una critica a questo punto di vista che riconduce proprio all'autonomia di tipo kantiano, come ereditata da e attraverso Hermann Cohen, che Buber, Rosenzweig ''et al.'' tentarono così strenuamente di superare, cfr. ''SH’MA'' (24 gennaio 1992), 22/426:45-47.</ref> E questo non ci riportava forse rapidamente al capovolgimento moderno della dottrina dell'elezione, iniziato da Spinoza, poiché in ogni atto specifico sarebbe Israele a eleggere Dio piuttosto che Dio a eleggere Israele? Non avremmo allora l'autonomia umana piuttosto che la più parziale libertà di risposta consentita dall'alleanza?<ref>Cfr. ''Star'', 214.</ref>
 
L'aspetto umano dell'alleanza è la concreta risposta ebraica all'elezione di Israele da parte di Dio, una risposta che non può essere realmente separata dal comandamento stesso. Qui la relazione è bilaterale (''a'' ⇔ ''b''), cioè si va avanti e indietro dalle parti al tutto e dal tutto alle parti. La relazione qui potrebbe essere vista come "organica" in opposizione a "tecnica" (nel senso di ''a'' messa in atto per il bene di ''b'').<ref>Cfr. Aristotele, ''[[w:Etica Nicomachea|Etica Nicomachea]]'' 1094a1 per la distinzione tra quella che ho chiamato teleologia "organica" (intrinseca) in contrapposizione alla teleologia "tecnica" (estrinseca).</ref> Senza questa risposta specifica, la rivelazione/elezione avrebbe potuto suscitare solo un'emozione — un approccio che Rosenzweig avrebbe probabilmente visto come implicante tutto il soggettivismo della teologia del teologo protestante liberale del diciannovesimo secolo, [[w:Friedrich Schleiermacher|Friedrich Schleiermacher]].<ref>Per l'antipatia di Rosenzweig verso il soggettivismo di Schleiermacher, cfr. ''Star'', 100-101; anche, ''Kleinere Schriften'', 279.</ref> In effetti, si poteva caratterizzare la posizione di Rosenzweig parafrasando Kant: la legge senza comandamento è cieca; il comandamento senza legge è vuoto.
 
=== L'elezione di Israele e la redenzione del mondo ===