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Gli egiziani avevano attraversato il Canale di Suez con due eserciti (Seconda e Terza Armata), ciascuno dei quali aveva i propri comandanti, veicoli e soldati. Questi eserciti dovevano schierarsi fianco a fianco, allineati a filo lungo il fronte, ma le avanguardie israeliane avevano scoperto un divario. Largo ventiquattro chilometri, apero fino al Canale. Naturalmente gli egiziani non lo sapevano. Era un errore, il tipo di errori che fanno perdere una guerra. Invece di cercare un percorso per affiancare gli egiziani, gli israeliani potevano semplicemente sgyusciare tra la Seconda e Terza Armata senza sparar colpo. Nell'[[w:hockey|hockey]] lo chiamano le cinque buche: il modo più devastante per segnare, un disco sparato tra le gambe del portiere.
 
Sharon sapeva che doveva agire alla svelta. Appena gli egiziani si fossero accorti del loro errore, avrebbero chiuso l'apertura, e l'opportunità sarebbe stata persa. Disse ai suoi ufficiali di prepararsi, poi chiamò Gonen e gli disselo informò del varco. Sharon gli disse che voleva far attraversare subito i suoi uomini, prima che si chiudesse. Gonen disse di no. L'esercito era già stato respinto in un contrattacco e non poteva permettersi un'altra manovra affrettata che avrebbe prodotto altre perdite di uomini e equipaggiamenti. Sharon lo supplicò. Spiegò quanto fosse rara e preziosa una tale scoperta: un'apertura attraverso i ranghi del nemico! Ma mentre Sharon vedeva un'opportunità, Gonen vedeva un disastro. Che succede se voi riuscite a passare, disse, e gli egiziani si richiudono dietro di voi? Ci hai pensato?
 
E questo è un esempio di due tipi di cervello che si scontrano in una crisi: dati gli stessi fatti, Gonen vedeva solo pericolo, mentre Sharon vedeva solo gloria, una sfilata trionfante attraverso una città conquistata in una cascata di fiori.
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Qualche mese dopo il [[w:cessate il fuoco|cessate il fuoco]], [[w:Abba Kovner|Abba Kovner]] fece un film sulla storia del suo kibbutz, [[w:Ein HaHoresh|Ein Hahoresh]]. Mostrava immagini di ebrei in città e paesi d'Europa: anziani con i [[w:talled|tallìt]] di preghiera, riuniti in sinagoghe di legno, non sapendo quanto facilmente tali sinagoghe avrebbero bruciato; navi a vapore affollate di ragazze ebree dai capelli rossi, che lasciano porti nel [[w:Mar Nero|Mar Nero]], cittadine con case di pietra che si ergono a terrazze; traversate, isole che si susseguono nella nebbia, la Palestina che appare all'orizzonte, [[w:Eretz Israel|Eretz Israel]], la stessa terra che Dio usò per modellare il primo Uomo; i pionieri, con cappelli di paglia a larghe falde, che sgomberano i campi dalle erbacce, condutture d'acqua, erezioni di mura; il primo raccolto ed i primi festival della campagna, le candele commemorative che luccicano su una collina, battaglie nelle alture; sopravvissuti che arrivano dai [[w:campo di sterminio|campi di sterminio]], a cui vien dato un fucile e mandati a combattere; vittorie e orgoglio per questo nuovo tipo di Ebreo, che vince e vince, ma ancora altre guerre perché gli arabi non sanno di aver perso. Il film finisce con delle navi radunate sulla costa, le stesse navi affollate dagli stessi ebrei, solo che questa volta se ne stanno andando, verso il mare, con la costa della Palestina in dissolvenza dietro di loro.
 
Dopo la guerra, il governo israeliano costituì una commissione per esaminare quello che era successo e cosa era andato storto. Fu diretta dal capo della [[w:Corte suprema di Israele|Corte Suprema di Israele]], [[:en:w:Shimon Agranat|Shimon Agranat]].<ref>Altri membri includevano [[w:Moshe Landau|Moshe Landau]], un giudice della Corte, e [[w:Yigael Yadin|Yigael Yadin]].</ref> I membri della Commissione intervistarono testimoni, esperti, soldati, ufficiali e funzionari. Il rapporto preliminare, emesso il 2 aprile 1974 fu insolito, in quanto nominava nomi. Il Capo di Stato Maggiore ([[w:David Elazar|David Elazar]]), il capo dell'Intelligence militare ([[:en:w:Eli Zeira|Eli Zeira]], il vicecapo dell'Intelligence militare (Arieh Shalev), il dirigente della Sezione Egiziana del Mossad (Ten. Col. Yona Bandman) — a tutti fu richiesto di dimettersi e dialtrimenti essere licenziati. Sebbene il rapporto non nominasse Golda Meir, anche a lei furono fatte forti pressioni. Era il suo governo e i suoi ministri avevano fallito miseramente.
 
Vedere Golda Meir in questa situazione, in pubblico, fu una vera tortura per gli ebrei della generazione dei miei genitori. Era come vedere la propria madre appassire davanti ai propri occhi. Golda Meir era una di quelle persone che sembravano rappresentare più di se stesse — un ideale, un popolo, una forza motrice. Ben-Gurion era ''il vecchio'', il nonno del progetto, ma Golda era la ''yiddish mama''.<ref>Ecco perché è stata rappresentata di continuo in film e al teatro: da [[w:Anne Bancroft|Anne Bancroft]] a Broadway in ''Golda''; da [[w:Ingrid Bergman|Ingrid Bergman]] in ''[[w:Una donna di nome Golda|A Woman Called Golda]]''; da [[w:Tovah Feldshuh|Tovah Feldshuh]] e [[w:Valerie Harper|Valerie Harper]] in ''[[:en:w:Golda's Balcony (film)|Golda's Balcony]]''; da [[w:Lynn Cohen|Lynn Cohen]] in ''[[w:Munich (film)|Munich]]'', e via dicendo. Il Presidente dell'Ucraina, [[w:Volodymyr Zelens'kyj|Zelenskyy]], in uno dei suoi recenti appelli televisivi alle nazioni, parlando al Knesset, ha ricordato che [[w:Kiev|Kiev]] è stata la città natale di Golda Meir.</ref> Nel 1975 avevo la sua autobiografia, ''[[:en:w:My Life (Meir autobiography)|My Life]]'' (1973) costantemente sulla mia scrivania. La sua foto, grigia e sgualcita come un antico documento, me la mostrava con un gran naso e larghe orecchie, e sembrava esser lì, con me e contemporaneamente altrove, in una stanza al di là della Storia, meditabonda. L'anziana signora con le ricette e il vassoio di biscotti, ma i cui occhi trasparivano una storia differente: una vita dura, cose a lei note ma non discusse. Poiché era la ''sua'' vita, doveva forse essere la tua?<br/>
(Questo il Sionismo di Golda, in una frase)
 
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[[File:Golda Meir grave.JPG|150px|thumb|La tomba di Golda Meir al cimitero del [[w:Monte Herzl|Monte Herzl]]]]
Gold Meir rassegnò le dimissioni il 10 aprile 1974, una settimana dopo che la Commissione Agranat pubblicòaveva pubblicato la sua relazione. Disse quanto segue; "Non posso più sopportare questo giogo. Sono arrivata alla fine della strada." Morì di cancro nel dicembre 1978. Aveva ottant'anni. Aveva vissutoVissuta in Russia (poi Ucraina e Bielorussia) e a [[w:Milwaukee|Milwaukee]], ma fu seppellita sul [[w:Monte Herzl|Monte Herzl]], a Gerusalemme. Si può vedere la sua tomba nel rispettivo cimitero, una lastra nera, moderna su un monte antico, dove il deserto si estende vasto in ogni direzione.
 
I membri della Commissione riservarono le parole più dure per Shmuel Gonen. Era stato il Generale Patton con occhiali specchiati, ma divenne il [[w:L'ammutinamento del Caine|Capitano Queeg]] con la sua isteria e debolezza. Lo chiamarono timido e nervoso e lo incolparono di aver comandato dal retro. Di aver perso tempo a dibattere invece di attaccare:
{{citazione|Gonen failed to fulfill his duties adequately and bears much of the responsibility for the dangerous situation in which our troops were caught.}}
Fu destituito nel 1975, senza altro incarico. Se ne andò dal suo ufficio in abiti borghesi, si cercò un altro lavoro, ma più che altro rimuginò tra sé le passate battaglie. Incolpò Moshe Dayan della sua disgrazia e spesso si immaginò di andare nel suo ufficio a sparargli.<ref>Lo rivelò ad un giornalista anni dopo.</ref> Se ne andò da Israele e si mise a viaggiare senza tregua; nel 1982, un giornalista israeliano lo rintracciò nello [[w:Zaire|Zaire]]. Morì nel 1991, in viaggio d'affari in Europa. I suoi beni furono inviati alla famiglia in Tel Aviv: tra le sue cose, c'era un orologio da polso, un libro sulla [[w:Cabala ebraica|Cabala]] e una mappa del [[w:Penisola del Sinai|Deserto del Sinai]].
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[[Categoria:Dewey 900]]
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