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Gli israeliani operarono dietro le linee nemiche per trenta ore prima che gli egiziani si rendessero conto che la loro presenza non era solo una montatura. (Così venne descritta a Anwar Sadat.) Quando Golda Meir andò in onda alla TV e procalmò: "Proprio ora, mentre riuniamo il [[w:Knesset|Knesset]], una task force dell'IDF sta operando sulla sponda occidentale del Canale di Suez", Sadat disse ai giornalisti: "Ciò che avete sentito da Israele è propaganda. Non c'è stato attraversamento". Ma gli ufficiali di Sadat poi dovettero dirgli che Golda Meir aveva ragione: gli israeliani avevano attraversato, non con dieci uomini, ma con centinaia.
 
[[File:PikiWiki Israel 38832 Ariel Sharon.jpg|thumb|250px|[[w:Ariel Sharon|Ariel Sharon]] nel 1973, ferito durante un 'incursione aerea egiziana (profilo di [[w:Moshe Dayan|Moshe Dayan]] a destra)]]
Il 17 ottobre, gli aerei egiziani attaccarono la postazione di Sharon, distruggendo un mezzo da sbarco e una rampa che gli israeliani avevano usato per entrare nel Canale. Quando gli arei furono avvistati, gli israeliani si sparpagliarono. Alcuni si gettarono dentro buche, altri corsero al riparo dei carri armati. Sharon si arrampicò su un blindato. C'era un cannone sul tetto. Sparò diversi proiettili, coi traccianti che s'inarcavano verso i MiG egiziani. Chiunque non aveva trovato copertura venne colpito, tra cui Zev Amit, che morì negli stivali di Sharon. Sharon stesso fu cosparso di schegge e del sangue gli colò sugli occhi. Per un attimo vide il campo di battaglia attraverso un filtro rosso. Ma le sue ferite non erano gravi. Frammenti di shrapnel gli furono estratti dalla faccia e le ferite suturate. Un chirurgo poi gli fasciò la testa (cfr. immagine dia lato). Sembrava l'eroe ferito di un poema epico: il generale sul suo carro, coperto di bende, col sangue in mostra.
 
Cosa pensò Gonen quando ricevette le notizie?