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== Devastazione ==
{{Doppia immagine verticale|right|PikiWiki Israel 38832 Ariel Sharon.jpg|Ariel Sharon signature en.svg|250|[[w:Ariel Sharon|Ariel Sharon]] nel 1973, ferito durante uno scontro a fuoco (profilo di [[w:Moshe Dayan|Moshe Dayan]] a destra)|Firma di Sharon}}
In Israele gli ordini di mobilitazione arrivarono per via radio in codice — ''the sons of Boaz are to report to the shade of the terebinth tree; the daughters of Elijah are to rendezvous at the well of Midian'' — o per corriere. (Poiché era Yom Kippur, molti israeliani avevano spento le loro radio.) Tali corrieri percorrevano velocemente strade deserte, recando notizie sia dell'attacco che della mobilitazione. Il fatto che la mobilitazione avvenisse durante Yom Kippur, in molti sensi un vero disastro, significava però che le strade erano libere da traffico e i Riservisti erano facili da trovare: stavano a casa o in ''[[w:sinagoga|shul]]'' avvolti nei ''[[w:tefillin|tefillin]]''.
 
Un'ora dopo la chiamata, una colonna di veicoli si spostava lungo la costa, autocarri e carri armati, [[w:Peugeot|Peugeot]] e [[w:Citroën|Citroën]]. Era esaltante. Gli israeliani all'improvviso era stati liberati dagli obblighi e preoccupazioni delle loro vite quotidiane. Questo è forse il perché la gente ama la guerra. Da un momento all'altro, prima stai nel tuo salotto, giocando con tuo figlio; poi, il momento appresso ti trovi per strada col fucile in spalla, che fai l'autostop per raggiungere il tuo regimento.
 
'''[[w:Ariel Sharon|Ariel Sharon]]''' si trovava a casa, nella sua fattoria ai margini del [[w:Deserto del Negev|Negev]] quando gli arrivarono le notizie. A un'ora da [[w:Gerusalemme|Gerusalemme]], a sud nel deserto dove fiorisce la rosa omonima (la "[[:en:w:Deserto del Negev|rosa di Sharon]]"), Ariel Sharon era in compagnia di un vecchio amico, Zev Amit. Sharon si era pensionato dal servizio militare attivo l'annianno precedente, ma era comunque un generale della Riserva. Ed era entrato in politica, dove, con [[w:Menachem Begin|Menachem Begin]], aveva fondato il [[w:Likud|Partito Likud]]. Per molti suoi commilitoni, la cui maggioranza stava nel [[w:Partito Laburista Israeliano|Partito Laburista]], la politica di Sharon era sospetta; pensavano che corresse rischi inutili alla ricerca di una gloria professionale.
 
Sharon parlò tranquillamente alla moglie, poi si fece lo zaino: mappe, binocoli, caricatori per il suo fucile. Indossò l'uniforme da tempo rinchiusa in armadio. Zev Amit decise di seguirlo. Era stato con Sharon, lo aveva seguito ovunque, e anche adesso lo avrebbe accompagnato in questa nuova missione — missione che per Amit sarebbe durata solo qualche giorno, perché una settimana dopo, due chilometri dal Canale un proiettile di artiglieria lo avrebbe cancellato dalla faccia della terra. Ma in quel momento, avviandosi insieme a Sharon con mocassini ai piedi, l'amico gli gettò un paio di suoi stivali di fanteria, dicendogli: "Prendi questi, Zev, ti faranno comodo."
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"No," disse Sharon. "Non è giusto."
 
Sharon era stato abbandonato sul campo di battaglia nel 1948. L'esercito si era ritirato, lasciandolo indietro coi suoi uomini, la maggior parte dei quali venne uccisa. Sapeva che faccende che potevano sembrare di poca importanza, il salvataggio di pochi soldati, poteva determinare l'esito di una guerra. Faceva capire ai prop[ripropri uomini quanto valessero le loro vite. "Non mi frega niente di ciò che vi ha detto Gonen", disse Sharon. "Dobbiamo riprenderceli."
 
Poi disse: "Gli uomini nei capisaldi, c'è un qualche modo per comunicare con loro?"
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Proprio in quel momento, il radiotelegrafista della fortificazione – si chiamava Max Maimon; era un impiegato bancario a Gerusalemme e non sopravvisse alla guerra – si intromette, avendo riconosciuto la voce di Sharon. "Forty, Forty" grida, "Ti conosciamo! Sappiamo chi sei! Sappiamo che ci tirerai fuori di qui. Per favore, per favore, Iddio Santo, vieni a prenderci!"
 
Sharon chiamò [[w:Shmuel Gonen|Shmuel Gonen]], capo del Comando Meridionale di israeleIsraele. Gonen era stato promosso a questo incarico quando Sharon si era messo in pensione. In altre parole, Sharon era precedentemente stato il suo comandante. Nel 1967 Gonen aveva guidato una divisione di carri armati da Gaza a liberare la zona del Canale. C'erano sue foto dappertutto dopo la guerra dei Sei Giorni, con barba lunga, un sigaro in bocca, pollici in su. Raramente lo si vedeva senza occhiali da sole specchiati; lo guardi e ti ci vedi riflesso che lo guardi. Era stato chiamato il [[w:George Smith Patton|Patton]] ebreo, che significa che Gonen era arditoaudace e pittoresco e faceva ciò che era necessario fare. (Il [[w:Patton, generale d'acciaio|film di Francis Ford Coppola]] in cui il Generale americano dice, tra le altre cose: "Olieremo i cingoli dei nostri carri armati col loro sangue", era uscito un anno prima.) Dopo la Guerra del ’67, Gonen aveva fatto un discorso, dicendo "Guardammo la morte negli occhi, e la morte distolse lo sguardo".<ref>Il discorso venne intitolato: "My Glorious Brothers, Deserving of Fame".</ref>
 
Sharon e Gonen litigarono per tutta la guerra. Gran parte delle loro conversazioni finivano in urla. Gonen diceva che Sharon era vanaglorioso e sconsiderato. Sharon diceva che Gonen era timido e difensivo. Sharon voleva contrattaccare immediatamente. Colpire i ponti egiziani. Pestarli e straziarli. Batterli a sangue. Mandare un battaglione oltre il Canale, aggirarli passando dietro alle loro linee, ricordar loro chi siamo. Ma Gonen non sembrò riprendersi mai dal primo colpo inferto a sorpresa. Le perdite erano pesanti, e non voleva aumentarle. Ordinò ai suoi generali di ripiegare, scavar trincee e aspettare. Secondo Sharon, tutti gli errori di Gonen potevano riassumersi in un singolo sbaglio: non guidava dal fronte, ma da una postazione dozzine di chlometri dai combattimenti, quindi non avrebbe mai potuto conoscere la vera natura della guerra, i suoi flussi e riflussi.
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L'8 ottobre, Israele lanciò un contrattacco nel Sinai. Doveva essere la battaglia decisiva a sud, il momento in cui Israele riacquistava impeto e, come aveva detto Sharon, avrebbe ricordato agli arabi chi siamo. Ma fu un disastro. Gli egiziano non vennero respinti, ma invece respinsero gli israeliani, che soffrirono ingenti perdite. La situazione intimorì i comandanti israeliani. Tutto ciò ignificava che dovevano ricredersi delle loro ipotesi basilari sull'esercito egiziano e su il loro stesso esercito. inoltre, Israele perse così tanto materiale militare in questo contrattacco che alcuni si preocuuparono di non avere abbastanza carri armati e aeroplani per vincere anche se fossero riusciti a cambiare le sorti del conflitto. La popolazione in seguito si riferì a questo momento chiamandolo "il giorno nero", "il giorno più buio": '''''the black day'''''.
 
== Contrattacco ==
== Ariel Sharon al contrattacco ==
[[File:1973 Yom Kippur War - Golan heights theater.jpg|thumb|250px|Mappa del conflitto sulle [[w:Alture del Golan|Alture del Golan]]]]
{{Doppia immagine verticale|right|PikiWiki Israel 38832 Ariel Sharon.jpg|Ariel Sharon signature en.svg|250|[[w:Ariel Sharon|Ariel Sharon]] nel 1973, ferito durante uno scontro a fuoco (profilo di [[w:Moshe Dayan|Moshe Dayan]] a destra)|Firma di Sharon}}
Le cose andavano peggio nel Golan. Nelle prime ore della guerra, la Siria aveva attraversato il confine con trecento [[w:M4 Sherman|carri armati Sherman]] americani. Israele aveva solo trenta carri armati al nord, e molti di quelli erano fuori uso o in riparazione. (Come disse Moshe Dayan a Golda Meir: "Ci hanno sorpreso coi calzoni calati.") Gli israeliani vennero velocemente cacciati dalle Alture. Alla fine di quel giorno terribile – terribile se eri un israeliano o amavi Israele – i siriani erano a circa dodici chilometri dalla ''[[w:Linea Verde (Israele)|Linea Verde]]''. Se avessero sfondato l'ultima linea di difesa, i carri armati sarebbero scesi dalle colline del Golan fino alla [[w:Valle del Giordano|Valle del Giordano]], territorio agricolo di Israele, con città e fabbriche indifese.
 
[[w:Moshe Dayan|Moshe Dayan]] era cresciuto in una di quelle città: [[w:Degania Alef|Degania]], sulle sponde meridionali del [[w:Mar di Galilea|Mar di Galilea]].
 
 
 
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