Ascoltare l'anima/Capitolo 9: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 306:
L'architettura è una forma d'arte che non si presta all'espressione personale delle emozioni. Possiamo forse riconoscere che [[w:Antoni Gaudí|Antoni Gaudí]] sta esprimendo le sue emozioni nel complesso della ''[[w:Sagrada Família|Sagrada Família]]'' a Barcellona, ​​ma questo è il massimo possibile per un'architettura che esprime emozione in senso romantico. Una delle idiosincrasie di Gaudí è che progetta mentre costruisce, come un poeta potrebbe scrivere una poesia, adattandosi e modificando continuamente mentre crea. Per quasi tutti gli architetti moderni, la fase di "cancella e ricomincia" avviene durante la progettazione dei piani e/o dei modelli per il futuro edificio. Nel processo di creazione di un progetto, l'architetto può davvero esprimere il suo (di solito è il "suo") amore per le forme curvilinee, il suo sentimento per gli spazi intimi, la sua predilezione per i materiali naturali, la sua preoccupazione per la struttura, il suo desiderio di creare spazi di vita civile e così via. Il progetto di una chiesa può esprimere la riverenza o il secolarismo dell'architetto; il progetto di un edificio pubblico può esprimere disprezzo per le masse; un progetto per un centro commerciale può esprimere un godimento esuberante per i frutti del capitalismo. Nel complesso, tuttavia, è improbabile che un progetto di un edificio esprima emozioni personali come rabbia, gelosia, tristezza, gioia, paura e così via. L'architettura è più spesso espressiva di atteggiamenti o di una visione del mondo e, ancora una volta, non è sempre facile dire se tali atteggiamenti siano deliberatamente incorporati nel progetto o siano il risultato di preferenze inconsce da parte dell'architetto. Insomma, come per altri tipi di arte, spesso è difficile sapere se un'opera di architettura sia un'espressione o un "betrayal" di atteggiamenti ed emozioni di tipo Vermazen.
 
Possiamo dedurre dal progetto di una cattedrale gotica, ad esempio, che i suoi artefici ammiravano l'Onnipotente e volevano concretizzare (o rendere in pietra!) l'anelito dei fedeli verso il Cielo. Ma ancora una volta, non ne consegue che ogni singolo scalpellino stesse esprimendo un sentimento personale verso l'Onnipotente. In epoca classica la [[w:Villa Almerico Capra|Villa Rotonda]] del [[w:Andrea Palladio|Palladio]] esprime l'ammirazione dell'architetto per la sobrietà e la proporzione classiche, il suo desiderio di fare del luogo di campagna di un gentiluomo un modello di civiltà e gentilezza. Fu intenzionale? Probabilmente sì, in una certa misura. Ma fino a che punto è impossibile saperlo esattamente. Ai nostri giorni, il progetto di [[w:Peter Eisenman|Peter Eisenman]] per il ''[[:en:w:University of Cincinnati College of Design, Architecture, Art, and Planning|College of Design, Art, Architecture and Planning]]'' dell'[[w:Università di Cincinnati|Università di Cincinnati]] ''esprime'' l'interesse dell'architetto a realizzare un edificio che educhi gli studenti mentre li ospita, il suo desiderio di decostruire gli schemi a griglia di così tanti edifici modernisti, e il suo amore per angoli strani e dimensioni non-standard, e tradiscefa trapelare (= ''betrays'') il suo senso dell'umorismo malizioso e forsanche una certa arroganza.
 
=== Esprimere emozioni nella danza ===