Yeshua e i Goyim/Capitolo 8: differenze tra le versioni

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=== Israele paragonato ai peggiori gentili nei discorsi escatologici ===
Confrontando il popolo di Dio con Tiro, Sidone e Sodoma, i rimproveri galilei non sono unici. I grandi profeti Isaia, Geremia ed Ezechiele paragonarono Israele ai suoi vicini gentili a svantaggio di Israele. Secondo Isaia 1:9-10, i capi di Gerusalemme erano come i capi di Sodoma. Ezechiele, forse il più radicale di tutti i profeti, proclama che Gerusalemme e Giuda hanno infranto la volontà di Dio più severamente delle nazioni gentili circostanti (Ezechiele 5:5-7). {{passo biblico2|Ezechiele|3:5-7}} afferma che, se il profeta Ezechiele fosse mandato a proclamare il suo messaggio alle nazioni straniere, esse lo ascolterebbero, ma il popolo d'Israele non lo ascolta e quindi non ascolta il suo Dio. In {{passo biblico2|Geremia|23:14}} il profeta Geremia proclama nel nome di Dio che i profeti di Gerusalemme "per me sono tutti come Sòdoma e i suoi abitanti come Gomorra". {{passo biblico2|Lam|4:6}} guarda alla distruzione di Gerusalemme in modo devastante: "Il castigo dell'iniquità della figlia del mio popolo è più grande di quello del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d'uomo la colpisse". In {{passo biblico2|Deut|29:22}} si afferma che negli ultimi giorni la Terra Promessa sarà completamente devastata così che diventerà come la terra di Sodoma e Gomorra. Questa devastazione era dovuta al fatto che il popolo aveva abbandonato l'alleanza del Signore ({{passo biblico2|Dt|29:23-26}}). In {{passo biblico2|Ezechiele|16:48-57}} il profeta paragona la malvagia Gerusalemme alle città di Sodoma e Samaria. Secondo Ezech. 16:52 Sodoma e Samaria sembreranno innocenti quando staranno al fianco della peccaminosa Gerusalemme nel Giorno del Giudizio. Nonostante i duri paragoni, il messaggio del perdono viene, alla fine, offerto a Gerusalemme (Ezech. 16:60-63). I riferimenti ai sodomiti sono alquanto funesti perché negli scritti ebraici dell'Antico Testamento e del Secondo Tempio, Sodoma di per sé rappresenta l'incarnazione della malvagità.
 
Flavio Giuseppe ci offre anche detti in qualche modo paragonabili ai rimproveri galilei. Immediatamente prima della distruzione romana e dell'incendio del Tempio di Gerusalemme, Flavio Giuseppe – secondo la sua stessa testimonianza, che ovviamente può essere messa in dubbio – pronuncia un discorso al capo dei ribelli [[w:Giovanni di Giscala|Giovanni di Giscala]] e ai gerosolimitani. Li esorta ad arrendersi ai romani e salvare così il Tempio dalla distruzione. Nel suo discorso potente ed emozionante afferma che Giovanni di Giscala, in quanto ebreo, commise peccati peggiori dei romani (''Bell.'' 6:99-101).<ref>Winninge, 1995, 194. Cfr. Salmi Sal. 1:8; 2:11–12, 16; 8:13; 17:15. Winninge osserva che l'idea, espressa occasionalmente in Salmi Sal. e in ''Bell.'' 6:99-102, afferma che momentaneamente gli ebrei di Gerusalemme hanno esteso la peccaminosità dei gentili.</ref> Altrove, in un altro contesto, Flavio Giuseppe attesta che la generazione che si ribellò e combatté contro i romani a Gerusalemme, era la più empia di tutte. Paragona gli ebrei che combattevano contro i romani con i sodomiti (''Bell.'' 5:442, 566).<ref>''Bell.'' 5:442-443: "È quindi impossibile esaminare distintamente ogni istanza dell'iniquità di questi uomini. Perciò dirò qui subito ciò che penso brevemente: — Che nessun'altra città ha mai sofferto simili miserie, ''né nessun'età ha mai generato una generazione più feconda di malvagità di questa, dall'inizio del mondo''. Alla fine portarono la nazione ebraica al disprezzo, affinché ''essi stessi potessero apparire relativamente meno empi nei confronti degli estranei''". ''Bell.'' 5:566: "Suppongo che se i romani avessero ritardato più a lungo nel venire contro questi scellerati, la città (Gerusalemme) sarebbe stata inghiottita dal terreno apertosi sotto di loro, o sarebbe stata sommersa dall'acqua, oppure sarebbe stata distrutta da un tale tuono per cui perì il paese di Sodoma, poiché aveva prodotto una generazione di uomini molto più atei di quelli che subirono tali punizioni; poiché per la loro follia tutto il popolo venne ad essere ucciso."</ref> Flavio Giuseppe aveva certamente le sue ragioni per condannare gli ebrei dalla testa calda per essersi ribellati contro i romani, poiché era dalla parte dei romani e poiché i romani avevano vinto la guerra e poiché il Tempio era stato infine distrutto. Nonostante il suo punto di vista soggettivo e parziale, le sue opinioni sono importanti. I brani sopra menzionati mostrano che una tradizione di confrontare Israele con i gentili era nota agli ebrei e che questa tradizione può essere fatta risalire all'AT, in particolare ai libri profetici. Tale confronto di Israele con i peggiori gentili era spesso parte di una critica profetica piena di sventura contro Israele.
 
== Autenticità dei problemi galilei ==