Antologia ebraica/Genitori e Figli: differenze tra le versioni

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che hai fatto prima. Tacerai per lungo tempo, e, giorno
del ritorno... non scorrerà più per te bevanda delicata.
 
Verrà infatti il Persiano sulla tua terra come grandine
e distruggerà la tua terra e gli uomini macchinatori
d'infamie: con sangue e con cadaveri davanti i tuoi
gloriosi altari, egli, dall'animo barbaro terribile sanguigno,
arrabbiato pazzamente con tutta la moltitudine
in numero infinito portandoti la distruzione; e allora,
città ricchissima, sarai grandemente travagliata. Tutta
l'Asia piangerà, cadendo a terra, a causa dei doni dei
quali, provenienti da te, si rallegrò incoronandosi il capo.
Egli stesso, quelli che ottenne la terra dei Persiani farà
guerra, uccidendo ogni uomo distruggerà ogni risorsa,
cosi che agli infelici mortali resterà solo la terza parte.
Egli stesso verrà dall'occidente volando con salti leggeri,
assediando e desolando tutta la terra. Ma
quando avrà ottenuto la potente altezza e audacia svergognata,
verrà volendo distruggere anche la città dei
Beati. E allora un re mandato da Dio contro di lui
distruggerà tutti i grandi re, e i potenti mortali; e allora
sarà il giudizio dell'incorruttibile sopra gli uomini.
 
Ahi, ahi a te, misero cuore, perchè mi ecciti a mostrare
queste cose all' Egitto, il doloroso governo di
molti? Vai verso l'oriente alla stolta razza dei Persiani,
e rivela a loro il presente e ciò che sarà.
 
La corrente del fiume Eufrate farà un'inondazione e
distruggerà i Persiani e gli Arabi e i Babilonesi e i
Massageti che amano la guerra e hanno fede negli
archi. Tutta l'Asia bruciata dal fuoco brillerà fino
alle isole. Pergamo sacra fin dall'antichità sarà distrutta
con rumore di tuono [o: ''dalle fondamenta''] e Pitane
si mostrerà fra gli uomini completamente deserta. Lesbo
tutta precipiterà nell'abisso profondo, cosi da perire.
Smirne arrotolatasi sotto i suoi precipizi, un giorno piangerà;
ella un tempo veneranda e celebre sarà distrutta.
I Bitinii piangeranno la loro terra incinerita e la grande
Siria, e la Fenicia dalle molte razze.
 
Guai a te, Licia, quanti mali ti prepara il mare,
salendo improvvisamente sopra la terra dolorosa, così da
scuotere con un malo moto e con brusche correnti la
terra di Licia, quella senza profumi e quella che li
produce.
 
Terribile ira sarà sopra la Frigia a causa dell'affli- iso
zione per la quale Rea (madre) di Giove venne e
quivi rimase.
 
Il mare rovinerà la razza e il barbaro popolo dei Centauri;
un fiume che scorre profondo rovinerà la terra
Tessala, il Peneo dalla profonda corrente (distruggerà) le
forme delle fiere della terra; l'Epidano ucciderà i Lapiti
sulla terra, l'Epidano che dichiara di aver un tempo
generato le forme delle fiere.
 
I poeti lamenteranno l'Eliade tre volte infelice, quando
dall'Italia taglierà il collo all'istmo il re della grande
Roma, uomo simile a Dio, cui, dicono, generò lo stesso
Giove e la signora Era; il quale, con la voce tutta da
musa del suo dolce inno affaticandosi in teatro,
ucciderà molti insieme con la infelice sua madre. Da
Babilonia fuggirà questo re terribile e svergognato che
tutti i mortali e gli uomini migliori hanno in orrore;
infatti uccise molti e pose le mani sul ventre (che lo
generò), peccò contro le mogli e fu formato dall'iniquità.
Andrà verso i Medi e i Re dei Persiani, cui
desiderò per primi, e ai quali recò fama tendendo agguati
con questi malvagi contro il popolo verace; egli
che prese il tempio costruito da Dio e bruciò i cittadini
e i popoli che salivano a quello come giustamente
io cantai. Al suo apparire fu scossa tutta la creazione
ed i re perirono e quelli in cui rimase i! potere distrussero
la grande città ed il popolo giusto. Ma quando durante
il quarto anno splenderà il grande astro che da
solo distruggerà tutta la terra per punizione, un grande
astro dal cieio cadrà sul lampeggiante mare e brucierà
il mare profondo e la stessa Babilonia e la terra
d'Italia, a cagione della quale perirono di tra gli Ebrei
molti santi fedeli e il popolo verace.
 
Fra malvagi uomini tu starai soffrendo molti mali,
ma resterai completamente desolata per tutti i tempi
quind'innanzi, rendendo odioso il tuo suolo, poiché
hai ricercato l'arte dei farmachi; in te, città malvagia,
sciagurata fra tutte sono adulterii, e l'illecita, effeminata,
ingiusta unione dei fanciulli. Ahi, città
tutta impura della terra latina, mènade che ama le vipere,
vedova ti siederai sulle alture, ed il fiume
Tevere piangerà te, la tua consorte, che hai cuore omicida
e animo impuro.
 
Non sai, che cosa può Dio, che cosa prepara? Ma tu
dici «Io sono solo e nessuno mi distruggerà » Ed ora
te e tutti i tuoi distruggerà Dio sempre esistente, e non
vi sarà più traccia di te in quella terra, come prima,
quando il gran Dio inventò le tue glorie. Rimani sola,
o iniqua; immersa nel fuoco divampante abita la iniqua
regione tartarea di Ade.
 
Ed ora, da capo, o Egitto, deploro il tuo destino: o
Memfi, sarai causa prima di sventure colpita nei ten- iso
dini: in te le piramidi faranno sentire una voce senza
vergogna. Pithom, chiamata un tempo a ragione la
città doppia, tu tacerai per secoli, affinchè tu ponga fine
alla tua iniquità; o insolenza, tu ripostiglio di mali,
menade che si lamenta forte, afflitta molto lagrimante,
rimarrai vedova per sempre.
 
Ma quando Barca riveste sullo sporco la sua tunica
bianca, potessi io non essere, non essere nato! O
Tebe, dov'è la tua gran potenza? Un uomo selvaggio
distruggerà il popolo, ma tu prendendo abiti scuri piangerai,
o sventurata, sola, e pagherai il fio per tutto ciò
che hai fatto prima, avendo un animo senza vergogna,
e guarderanno la piaga sul petto, a causa delle opere
inique.
 
Un grand'uomo di fra gli Etiopi distruggerà Siene. Gli
195 Indii di colore scuro abiteranno a forza Teuchira. Pentapoli,
tu piangerai; un uomo di grande potenza ti abbatterà.
E chi esporrà i tuoi destini, o Libia miserabile?
E qual uomo piangerà in modo compassionevole te, o
Cirene? Non cesserai dal doloroso lamento fino al tempo
della distruzione.
 
Tra i «Bryges» e i Galli dal molto oro l'oceano
risonante sarà riempito di molto sangue; ed essi infatti
commisero malvagità contro i figli di Dio, quando il
Re di Fenicia condusse dalla Siria ai Sidonii una numerosa
schiera gallica; e ucciderà te, Ravenna, e comanderà
fino alla morte.
 
Indiani, non imbaldanzitevi, e voi, superbi Etiopi;
poiché quando la ruota fiammeggiante dell'enclitica
e il Capricorno e il Toro nei Gemelli abbia circondato
il mezzo del cielo, e la Vergine salendo, e iì Sole legando
intorno alla fronte una cintura, dominerà sul -210
cielo, vi sarà un grande incendio celeste sopra la
terra, e dopo la battaglia degli astri una nuova creazione.
Così che sarà distrutta nel fuoco e tra i lamenti
tutta la terra degli Etiopi.
 
Piangi anche tu, Corinto, la triste distruzione che è
in te. Quando infatti le tre sorelle Moire filando coi fili
avvolti condurranno il fuggente con inganno attraverso
il dirupo dell'istmo, l'elevato in aria, finché tutti lo abbiano
veduto, quello che una volta tagliò la pietra col
bronzo molto duttile e distruggerà la tua terra, e la taglierà,
com'è predisposto. A costui infatti Dio diede
animo per fare ciò che nessun altro prima di lui fra tutti
quanti i re. Dapprima strappando da tre capi (i) le radici
con la falce, darà agli altri da nutrirsene grandemente,
così che mangeranno le carni dei genitori del re im-
225 puro. A tutti gli uomini sovrastano morte e terrori, a
causa della grande città e dol popolo giusto (2), salvato
per sempre, cui la Provvidenza ebbe per eletto.
 
O instabile e perverso, sottoposto a malvagi destini,
e per gli uomini principio di sofferenza e gran termine
della creazione turbata e nuovamente salvata dai Fati,
insolenza, condottiero di mali e grande flagello per la
creazione, chi dei mortali ti amò, chi dentro di sé non
ti è avverso? Un re che si era precipitato (o ''lasciato cadere'')
in te perdette la sua santa vita. Tu hai messo
ogni cosa sottosopra, e allagato tutto il mondo e per te
le belle ordinanze del mondo sono state mutate. Lancia
verso la nostra contesa queste ultime cose; perchè dici:
«Io ti persuaderò» e «se ti critico te lo dirò»? Vi era
un tempo tra gli uomini la chiara luce del sole, raggio
diffuso compagno dei profeti. La lingua che spandeva
miele mostrava ed offriva a tutti gli uomini
una buona bevanda, e faceva crescere per tutti la
sua pianta gentile. Per questo, tu dai ristretti
consigli, primo duce dei malanni più grandi,
verrà in quel giorno la spada e l'afflizione. O per gli
uomini principio di sofferenza e gran termine della
creazione turbata e salvata di nuovo dai Destini,
ascolta Tamara voce dal suono ingrato, tu flagello agli
uomini.
 
Ma quando la terra persiana cesserà dalla guerra e
dalla pestilenza e dal lamentarsi, allora sarà in quel giorno
la razza divina dei celesti beati Giudei, che abitano
tutt' intorno alla città di Dio nel centro della terra,
cerchiando un gran muro fino a Joppa io eleveranno alto
fino alle nere nubi. La tromba non suonerà piij richiami
guerreschi, non più periranno [gli uomini], per le
mani furibonde dei nemici, ma Egli innalzerà per
l'eternità trofei sopra i malvagi.
 
E allora vi sarà di nuovo un uomo eletto dal cielo il
quale stese le mani sul legno molto fruttifero, l'ottimo
fra gli Ebrei, e che un giorno fermerà il sole, parlando
con bella parola e con sante labbra.
 
Non tormentarti più l'animo in petto, o beata, figlia seo
di Dio, ricchissima, solo fiore amato, o luce buona
e santo rampollo. Giudea piena di grazie, bella città
e ''inspirata'' di inni. Non più camminerà come baccante
sulla tua terra il piede impuro dei Greci, avendo (Egli,
il Greco: ma letteralm. riferito al piede) in petto un
animo disposto a subire la legge; ma ti onoreranno
figli gloriosi e fra tanti inni circonderanno la tavola con
sacrifici di ogni genere e con benedizioni, in lode di
Dio; tutti quelli che hanno sopportato le sofferenze
di una piccola aggressione, i giusti riceveranno un
bene maggiore e grazioso, ma i malvagi che alzarono
verso il cielo una lingua invereconda cesseranno
di parlare gli uni davanti agli altri, e si nasconderanno,
fino a che il mondo sia cambiato; vi sarà dalle nuvole
una pioggia di fuoco ardente; ed i mortali non coglieranno
più un frutto buono sulla terra. Tutto sarà non
seminato né arato, finché gli uomini mortali conoscano
il reggitore di tutte le cose. Dio immortale e sempre
esistente; e non onorino più cose mortali, né cani
né avvoltoi, le cose che l'Egitto insegnò ad adorare con
bocca vana e labbra stolte. La santa terra dei soli pii
porterà tutte queste cose, una corrente di miele ciie
scorre dalla pietra e dalla sorgente, e latte ambrosio
fluirà per tutti i giusti, poiché ebbero fede nell'unieo
Padre, Dio unico che è superiore, avendo un gran pietà
ed una gran fiducia.
 
Ma perchè la mia mente saggia m'ispira queste cose?
Ora io lamenterò amaramente te, infelice Asia, e i popoli
degli Ioni, dei Cari, dei Lidi dal molto oro. Guai a
te. Sardi; guai, incantevole Traili; guai, Laodicea,
bella città come perirete distrutte da terremoto
e mutate in polvere! Nell'Asia oscura e alla
stirpe dei Lidi dal molto oro... [...] il ben costrutto
tempio di Diana in Efeso per voragini e terremoti
cadrà prono nel mare, come le tempeste empiono d'acqua
le navi. Rovesciata si lamenterà Efeso piangendo
presso le sue alture, e cercando per il tempio non più
abitato.
 
 
 
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