Antologia ebraica/Genitori e Figli: differenze tra le versioni

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== Libro V ==
Ma su, odi la funesta epoca dei discendenti di Latino.
Certo primissimi dopo i re d'Egitto che perirono,
che la terra medesima cacciò giù tutti; e dopo il cittadino
di Fella, sotto il quale fu ridotto tutto l'Oriente
e l'Occidente ricchissimo ; cui Babilonia svergognò, presentò
cadavere a Filippo, e non veracemente detto
figlio di Giove, o di Ammone; e dopo quello della
stirpe e del sangue di Assaraco, che venne da Troia e
10 tagliò l'assalto del fuoco ; e dopo molti sovrani, uomini
cari ad Ares ; e dopo i bambinetti, figli della fiera che
divora gli agnelli: sarà signore primissimo colui che
addizionerà due volte il dieci nella lettera iniziale.
Prevarrà di molto nelle guerre ; avrà il primo segno
dalla deina; cosi che dopo di lui regnerà quelli che
fra gli elementi (dell'alfabeto) ha la prima lettera
[per iniziale]; dinanzi a cui tremerà la Tracia e la Sicilia
e poi Memfi. Menfi distrutta per la malvagità
dei condottieri e di una donna non asservita, che
cadde sul mare. E stabilirà ordinamenti per i popoli e
sottoporrà tutto ; ma dopo lungo tempo trasmetterà il
potere ad un altro, che avrà per prima la lettera del
numero trecento, porterà il nome caro di un fiume;
e comanderà sopra i Persiani e su Babilonia, e allora
colpirà con la spada i Medi. Dopo, regnerà colui che
abbia la lettera del tre. Colui che avrà due volte
dieci nella prima lettera, comanderà poi, e questa
andrà fino all'ultima e insolita acqua dell'Oceano, ritornando
assieme agli Ausonii. Sarà re colui che avrà
per lettera il cinquanta, malvagio drago generante
una grave guerra, il quale uopo aver teso le mani sulla
sua stessa stirpe la distruggerà, e metterà ogni cosa in
disordine, facendo l'atleta, guidando i cocchi, uccidendo,
e osando diecimila cose; e taglierà il monte fra i due
mari e lo toccherà con sangue impuro; ma sarà anche
annientato e distrutto; poi tornerà indietro, facendosi
uguale a Dio : ma dimostrerà di non essere. Tre re dopo
di lui saranno distrutti l'uno dall'altro. E dopo verrà
un gran distruttore degli uomini pii, che mostra chiarissimo
il segno sette volte dieci. Il figlio di questi,
che mostra l'iniziale del numero trecento, porterà via
completamente il potere. Dopo di lui sarà re uno dal
numero quattro, funesto, e dopo ancora un uomo
venerando dal numero cinquanta; e dopo di lui
quello che prende il segno iniziale dalla lettera 300,
celta salitor di montagne, ma affrettantesi alla battaglia
orientale non sfuggirà al destino miserabile, ma soccomberà:
e lui cadavere ricoprirà una terra straniera,
ma che avrà il nome de! fiore di Nemea. Dopo lui
comanderà un altro, un uomo dalla testa d'argento; egli
avrà il nome di un mare; sarà un uomo eccellente e
capirà tutto. E sotto di te, ottimo, superiore in
tutto, azzurro crinito, e sotto i tuoi rami d'alloro sago
ranno tutti questi giorni. E dopo di lui regneranno
tre, ma il terzo regnerà in età avanzata.
 
Sono affranta, io, la tre volte sventurata, di contenere
[...]
nell'animo una profezia crudele, e l'inno ispirato degli
oracoli; io, la sorella d' Iside. Dapprima intorno
alla base del tuo tempio molto compianto si precipiteranno
le Meiaadi e in mani malvagie sarà quel giorno
allor quando il Nilo percorrerà tutta la terra d'Egitto,
fino a sedici cubiti, così da bagnare coi flutti e inafifìare
con le sue correnti tutta la terra; taceranno, la grazia
della terra e la bellezza del suo volto. Memfi, tu alzerai
gravi lamenti sopra l'Egitto: tu, un tempo quella che eo
superbamente dominava la terra sarai diventata misera;
così che anch'Egli lo stesso amatore del fulmine ti
chiamerà dall'alto del cielo a gran voce: O potente
iVlemfi quella che in antico ti vantavi sopra gli infelici
mortali, [tu piangerai moltissimo, superba e sfortunata,
così che ti oda l'Eterno Dio Immortale tra le nuvole].
Dov'è ora quella tua potente arroganza tra gli uomini?
Perchè tu infuriasti contro i miei servi unti di Dio
e suscitasti la cattiveria in uomini buoni: avrai in compenso
come pena di questo un trattamento uguale; non
avrai parte alcuna tra i beati; cadesti dalle stelle, non
salirai al cielo.
 
Queste cose Dio mi chiamò per dire all'Egitto, nell'ultimo
tempo, quando gli uomini saranno completamente malvagi;
ma i malvagi si affliggeranno, aspettando
malanni, l'ira dell'immortale celeste che colpisce con
grave suono, essi che venerano invece di Dio pietre
e animali e hanno timore in altri modi di molte altre
cose, in cui non è parola, né mente, né udito, tanto
che non é neppure giusto che io nomini ciascuno degli
idoli, prodotti dalle mani degli uomini.
 
Dalle proprie opere e dagli scellerati pensieri, le nazioni
accettarono gli dei di legno e di pietra e di rame
e d'oro e d'argento ; vani, privi di vita e di sensibilità,
e li fabbricarono fusi al fupco, scioccamente ponendo
fede in siffatti oggetti.
 
Tmui e Xoi, Atribis, Coptos, Abido, Eracleopoli e
Diopoli ed Ermepoli, e te, Alessandria, illustre nutrice
di città, la guerra non lascerà, (non pestilenza; e tu
pagherai il fio) della tua superbia, in misura di quello
che hai fatto prima. Tacerai per lungo tempo, e, giorno
del ritorno... non scorrerà più per te bevanda delicata.
 
 
 
 
[...]
 
== Frammenti ==