La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/La "Mishneh Torah" come Microcosmo: differenze tra le versioni

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Nella forma microcosmica della ''Mishneh Torah'', "ciò che esiste" e "i comandamenti della Legge" si uniscono insieme, simbolizzando il ruolo previsto in questo passo per i comandamenti nel realizzare l'"apprensione". Naturalmente, la sola osservanza dei comandamenti non potrà mai essere sufficiente. In "Leggi del Pentimento", il mondo a venire non è promesso a colui che fa solo "ciò che sta scritto"; uno deve anche conoscere la Torah "completamente e accuratamente". Parimenti, in ''Guida'' iii.12, dobbiamo "conoscere i fini di entrambi". Ma l'implicazione è che colui che osserva i comandamenti in base alla conoscenza della loro forma e del loro fine, si allinea con una forma permanente e prossimo ad assicurarsi un qualche tipo di immortalità.<ref>Avicenna descrive i gradi di immortalità e inoltre assegna alla moralità un ruolo per raggiungerli. Si veda Davidson, ''Alfarabi, Avicenna and Averroes on Intellect''.</ref> ''Mishneh Torah'' promuove sia l'osservanza sia la comprensione. Se capiamo la sua forma, possiamo vedere come sia concepita per accompagnare gli esseri umani verso il mondo a venire.<ref>Sull'aspetto cognitivo dei comandamenti si veda anche "Razionalizzando i comandamenti" al Capitolo 4.</ref>
 
==Quattordici <fontspan sizestyle=6"font-size: 2.25em;">''' ארבעה עשר''' </fontspan>==
Sorge la questione se un qualche significato generale possa essere riscontrato nel ricorso del numero quattordici ('''יד'''= ''arba′a-′asar'' אַרְבָּעָה-עָשָׂר) nelle opere di Maimonide. Potrebbe essere una coincidenza che, nel ''Libro dei Comandamenti'', il numero dei criteri per decidere cosa costituisca un comandamento è lo stesso del numero di libri nella ''Mishneh Torah''.<ref>Quattordici potrebbe essere importante nel raggruppamento dei comandamenti nel ''Libro dei Comandamenti'' — vedi [[La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Introduzione#cite note-259|Introduzione, nota 259]].</ref> Che anche una delle sue prime opere, il ''Trattato sulla Logica'', discuta termini di logica sotto quattordici titoli potrebbe essere un'altra coincidenza, come anche la successiva classificazione dei comandamenti nella ''Guida'' dove, sebbene siano rimescolati per dare un ordinamento differente da quello della ''Mishneh Torah'', di nuovo rientrino in quattordici classi.