Pensare Maimonide/Shekhinah: differenze tra le versioni

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Mentre il termine ''kavod'', in contrapposizione a ''shekhinah'', non figura prominentemente in halakhah e aggadah rabbiniche, viene riscontrato però in passi cruciali di un altro tipo di letteratura creata dai rabbini, cioè la preghiera. Ciò non dovrebbe sorprenderci — dopo tutto, innumerevoli preghiere sono prese da testi biblici. Ciononostante, l'uso di ''kavod'' (nel senso discusso in questo capitolo, e non semplicemente nel senso di "onore") in così tanti punti che furono destinati a diventare centrali nella liturgia, indica l'importanza del concetto nella visione universale dell'ebraismo rabbinico.<ref>Riconosco che non esiste veramente una "visione universale dell'ebraismo rabbinico". Ma ci scommetterei che Maimonide pensava invece che tale visione esistesse, e poiché questo breve studio dei testi rabbinici è inteso a servire da contesto a Maimonide, e non da esame dell'ebraismo rabbinico, lasciamo che il termine sussista.</ref>
 
I succitati passi da Isaia e da Ezechiele si presentano insieme in uno dei testi centrali della liturgia ebraica, la [[w:Qedushah|Qedushah]].<ref>Le origini della preghiera Qedushah ("dossologia"), centro della recitazione pubblica nell'[[w:Amidah|Amidah]], si perdono nella notte dei tempi. La preghiera era certamente ben nota durante il periodo [[w:Gaon|geonico]] e viene inclusa senza cvommentocommento nell'ordine di preghiera di Maimonide alla fine del secondo volume della ''[[Mishneh Torah]]''. Per un esame recente, si veda l'edizione di Raymond Scheindlin di Elbogin, ''Jewish Liturgy'', 54-62. Per studi dettagliati della storia e cristallizzazione della preghiera, cfr. Bar-Ilan, "Major Trends" e Fleischer, "Kedushah of the Amidah". Fleischer conclude che l'inclusione della Qedushah nella liturgia fu una sistemazione dei rabbini a seguito delle richieste delle masse, che richiedevano tale inclusione. Sulla storia e significato della versione ''"keter"'' della Qedushah (ignorata comunque da Maimonide) si veda Bar-Ilan, "Idea of Crowning God". Per l'analisi di uno dei due versetti biblici che forma il nucleo della Qedesuhah (Isaia Passo biblico|Isaia|6:3}}) e la sua importanza successiva, cfr. Weinfeld, "WeWill Sanctify Your Name". Weinfeld conclude che "La liturgia ''kedushah'' è quindi basata sulla concezione che i membri della congregazione terrena possono unirsi agli angeli negli inni di lode e cantare «insieme» in un coro di lodi a Dio" (p. 76).</ref> Qui appresso riporto una semplice traduzione (libera) di parte della Qedushah come si trova nell'[[w:preghiera ebraica|ordine di preghiera]] di Maimonide:<ref>Secondo il [http://bav.bodleian.ox.ac.uk/digitized-items-hebrew-manuscripts MS Oxford Huntington] e non le versioni stampate.</ref>
{{q|Noi santifichiamo e veneriamo e moltiplichiamo la Tua santità per tre volte, secondo le parole pronunciate dal Tuo profeta: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena del Suo ''kavod''" (Isaia 6:3). Il Suo ''kavod'' e la sua grandezza riempiono tutta la terra ed i Suoi ministri chiedono , "Dov'è il luogo del Suo ''kavod''?" onde poter venerarLo. Lodando si dicono l'un l'altro: "Benedetto il ''kavod'' del Signore dal luogo della sua dimora!" (Ezechiele 3:12)}}
{{q|...}}
Abbiamo quindi una preghiera, le cui versioni vengono recitate tre volte durante ogni servizio mattutino, una preghiera che è servita da base per innumerevoli inni sinagogali (''piyutim''),<ref>Sui tipi di ''piyutim'' ''kedushta'' e ''yotser'', si veda Weinberger, ''Jewish Hymnography'', 50-8.</ref> preghiera alla quale viene data un'importanza speciale nel modo in cui è recitata durante la ripetizione dell'Amidah. La preghiera è enfatica per il suo concentrarsi su ''kavod''.
 
La Qedushah potrebbe o meno essere stata composta da rabbini talmudici; venne certamente apprezzata dagli autori dei testi Heikhalot e trovò il suo collocamento prominente nella liturgia del periodo [[w:Gaon|geonico]]. Maimonide attribuì la sua origine ai rabbini del Talmud.<ref> </ref>
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{{Vedi anche|Essenza trascendente della santità|Guida maimonidea|Torah per sempre}}
 
Ovviamente, è possibile leggere ciascun riferimento rabbinico alla ''shekhinah'' in termini metaforici, cosa invece più difficile da fare per l'uso del termine ''kavod'' nei testi Heikhalot. [[w:Rachel Elior|Rachel Elior]] riassume la questione come segue:
{{q|Il termine ''kavod'' ha vari significati nella letteratura ''heikhalot''; in merito alle caratteristiche del Divino, ''kavod'' è il nome generico dei mondi celesti senza paralleli nel reame terreno, per la relazione fissa tra Dio e le corti celesti, tra incoronato e trono. Come per il suo significato biblico, ''kavod'' nel misticismo ''hekhalot'' è un aspetto di Dio con una dimensione visiva, la gerarchia figurativa dei cieli accessibile ad essere osservata dai mistici ''hekhalot''.<ref>Elior, "Concept of God", 110. Altri studi in merito all'uso di ''kavod'' nei testi Heikhalot includono Abrams, "Secret of Secrets"; Altmann, "Saadya's Theory of Revelation"; Dan, ''Esoteric Theology''; E. R. Wolfson, "Theosophy of Shabbetai Donnolo". Sull'uso di ''kavod'' nella letteratura ''piyut'', si veda E. Urbach (cur.), ''Sefer arugat habosem'', i, 197-203.</ref>}}
''Kavod'' è quindi qualcosa di visibile; come tale, il termine deve riferirsi a qualcosa di collocabile nello spazio e nel tempo, qualcosa che può essere percepito dai sensi umani.
{{Vedi anche|Essenza trascendente della santità|Guida maimonidea|Torah per sempre}}
==Note==
*''Legenda'': '''TB''' = [[w:Talmud babilonese|Talmud babilonese]]; '''TG''' = [[w:Talmud di Gerusalemme|Talmud gerosolimitano]]; '''''MT''''' = ''[[Mishneh Torah]]''