Essenza trascendente della santità/La santità della Terra d'Israele: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
Riga 17:
Penso che Schweid abbia esposto un punto importante, ma deve essere rifinito. Nel passo qui citato Maimonide evidenzia il significato del sito dell'altare, mentre non parla affatto della sua santità. In effetti, la santità non è in ballo. Maimonide sta spiegan do il perché il sito dell'altare non deve mai essere spostato; sottolinea l'importanza della sua collocazione connettendola ad una serie di eventi di importanza cruciale per l'umanità in generale (Adamo, Caino e Abele, Noè) e per il popolo ebraico in particolare (Abramo e Isacco, Davide e Salomone). In realtà, se uno volesse leggeree questo brano come se insegnasse qualcosa sulla santità del sito del Tempio, il messaggio dovrebbe essere tanto universale quanto ebraico (il che richiama alla mente il passo da "Leggi dell'Anno Sabbatico e del Giubileo", 13:13, citato ''supra'').
 
Tuttavia, se uno accetta l'interpretazione di "Leggi del Tempio", 2:1-2, qui offerta, che ne è di "Leggi del Tempio", 6:16, secondo cui la santità di Gerusalemme sembra essere di qualità diversa dalla santità del resto della Terra di Israele? Una risposta completa a questa sfida interpretativa deve coinvolgere una discussione di cosa Maimonide intendesse per ''[[w:Shekhinah|shekhinah]]'' ("presenza divina"). In 6:16 scrive: "Perché la santità del Santuario e di Gerusalemme deriva dalla Presenza Divina, che non poteva essere bandita". Poiché, come Sa’adiah e altri prima di lui,<ref>Si veda Altmann, "Saadya's Theory of Revelation".</ref> Maimonide intende la ''shakhinah'' come sinonimo di ''kavod'' ("gloria divina"), il termine non può riferirsi ad un'entità per sé e deve essere letta in un qualche modo allegorico. Quella che sia la ''shekhinah'' per Maimonide, comunque, è la presenza della ''shekhinah'' nei santuari che li rende sacri per tutto il tempo futuro.<ref>Questo è importante: il suolo su cui è costruito il Tempio è di grande significato storico per gli ebrei e per tutta l'umanità; ma ''diventa'' (e rimane sempre) sacro quando il Tempio è consacrato; non era sacro prima.</ref> La questione qui in ballo non è la natura di quella santità ma quandi si applica. Maimonide è molto chiaro: il sito del Tempio fu scelto per la sua importanza storica; la santità del sito non è una funzione di quella importanza storica. È il santuario e non il luogo in cui si erge che crea la santità, la sacralità.<ref>Se non fosse così, uno dovrebbe ritenere che le miriadi di siti nel Deserto del Sinai e della Terra d'Israele su cui venne "parcheggiato" il Tabernacolo, avessero una santità permanente, come Gerusalemme.</ref> La santità in questione è come tutte le altre santità: istituzionale, strumentale, teleologica, storica, ma non ontologica o essenzialista.
 
Un altro punto deve essere reso chiaro qui. Secondo il resoconto dello stesso Maimonide, il Tempio di Gerusalemme e il Tabernacolo nel deserto precedentemente, furono concessioni al carattere primitivo dell'antico Israele. Se le cose fossero state diverse, e molto migliori, Dio non avrebbe dovuto comandarne la costruzione. Ciò rende la presenza della ''shekhinah'' nel Tempio di Gerusalemme un risultato di eventi storici che potrebbe essere stato differente. Una volta ancora, viene dimostrata la natura contingente storica della santità del Tempio.
 
L'approccio teleologico-storico al sito del Tempio trova un'ulteriore espressione in ''Guida'' iii.45 (p. 575). Nel contesto di spiegare i comandamenti relativi al Tempio, Maimonide scrive:
{{q|È noto che gli idolatri cercassero di costruire i loro templi ed erigere i loro idoli nei posti più elevati che potessero trovare... Pertanto Abramo nostro Padre scelse il Monte Moriah, a causa del suo essere lì la montagna più alta, vi proclamò l'unità [di Dio] e determinò e definì la direzione verso cui voltarsi in preghiera, fissandola esattamente ad Ovest. Poiché il Santo dei Santi è a Ovest.}}
Secondo questo passo, il [[w:Monte del Tempio|Monte Moriah]] fu scelto da Abramo, non a causa del suo significato storico, non a causa di una qualsiasi santità essenziale ad esso intriseca, ma semplicemente perché era la montagna più alta della zona.<ref>Tale affermazione sicuramente sorprenderà chiunque abbia avuto il privilegio (come il sottoscritto) di guardar ''giù'' (verso il basso!) al Monte del Tempio dal [[w:Monte Scopus|Monte Scopus]] o dal [[w:Monte degli Ulivi|Monte degli Ulivi]].</ref>
 
==Note==