Non c'è alcun altro/Dio Rivela: differenze tra le versioni

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Secondo, i teologi liberali prendono sul serio le scoperte della critica biblica moderna. Il Pentateuco non è un libro coerente, affermano questi studiosi, ma piuttosto un composito di almeno quattro unità distinte, composte e canonizzate in periodi differenti nel corso dei secoli e redatte nella forma presente nel tempo di Esdra (ca. 550 p.e.v.) approssimativamente sette secoli dopo la morte di Mosè. Ciò spiega le molte sovrapposizioni, le contraddizioni, divari e duplicazioni nel testo che abbiamo. Spiega inoltre i molteplici prestiti dall'antica letteratura del Vicino Oriente che appaiono in tutto il libro, tipo la storia del diluvio, i paralleli della legislazione biblica col [[w:Codice di Hammurabi|Codice di Hammurabi]], e la nozione stessa dell'alleanza (in ebraico, ''brit''), perno del rapporto di Dio con Israele, che, secondo gli studiosi della Bibbia, deriva dai trattati di sovranità [[w:Ittiti|ittita]].
 
Terzo, le implicazioni antropologiche della posizione tradizionalista sono inquietanti. Cosa dice dello stato e del ruolo dell'umanità? Qui, Dio solo è attivo; la comunità umana è totalmente passiva. Qualsiasi contributo umano sostanziale ai contenuti della Torah viene scartato come una diluizione dell'autorità di Dio. Per i pensatori ebrei liberali moderni, ciò probabilmente rappresenta il centro della questione. Se neghi sin dall'inizio un contributo umano sostanziale alla Torah, allora escludi anche il diritto a future generazioni di rivisitare la rivelazione originale in termini della sua capacità di evocare un impulso religioso moderno, di abbandonare leggi che sembrano oggi essere immorali (come quelle che interessano il ruolo delle donne nel rituale ebraico e nella pratica liturgica) e di cambiarne altre. La posizione tradizionalista diminuisce il fattore umano; la posizione liberale accorda alla comunità un ruolo di condivisione nel configurare la Torah. Dieventiamo consociati di Dio nella rivelazione. Dio ci concede tale potere in riconoscimento esplicito della nostra posizione ai Suoi occhi.
 
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