La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/La "Mishneh Torah" come Microcosmo: differenze tra le versioni

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==Origine dei Comandamenti==
Esiste inoltre una connessione più diretta tra la struttura del cosmo e la struttura dei comandamenti. Se, come sosteneva Alfarabi, "tutto quello che lo stato e la nazione contiene ha la sua controparte in quello che l'universo intero contiene", ne consegue che comprendere quello che l'universo contiene conferisce comprensione di ciò che lo stato contiene. La persona con la massima comprensione di ciò che l'universo contiene è il profeta, che è anche il massimo tipo di legislatore.<ref>Vedi ''Guida'' ii.40 (p.382).</ref> Una volta che ha ottenuto la perfezione morale e intellettuale e compreso tutto quello che è in grado di capire riguardo al governo del mondo da parte di Dio, il profeta applica tale comprensione nel governare lo stato. Mosè, il più grande dei profeti, ottenne completa conoscenza di "tutte le cose esistenti... la loro natura ed il modo in cui sono connesse mutualmente cosicché saprà come Egli le governa in generale e in particolare".<ref>''Guida'' i.54 (p. 124).</ref> Quando Mosè fece la sua richiesta a Dio "Indicami le tue vie",<ref>Esodo {{passo biblico|Esodo|33,13}}.</ref> quello che stava chiedendo, secondo Maimonide, era che gli permettesse di capire il governo del mondo da parte di Dio, in modo da essere capace di governare il popolo, "un popolo per il cui governo ho bisogno di attuare azioni che devo cercare di rendere simili alle tue azioni nel governarle".<ref>''Guida'' i.54 (p. 125).</ref>
 
Questo, sostiene [[:en:w:Howard Kreisel|Howard Kreisel]], "allude all'opinione che la legislazione della legge sia il prodotto della traduzione da parte di Mosè della conoscenza teorica di tutta l'esistenza in un sistema di regolazione ideale nel contesto umano".<ref>Kreisel, ''Maimonides' Political Thought'', 15. Vedi anche id., "''Imitatio Dei'' in ''Guide''", 177 n.23 e "The Voice of God" {{he}}; Ivry, "The Image of Moses in Maimonides".</ref> La forma microcosmica della ''Mishneh Torah'' supporta la sua interpretazione. La forma riflette "tutta l'esistenza"; il contenuto è "un sistema di regalozione ideale". L'implicazione è che la legge ha forma microcosmica perché il cosmo è l'origine della legge. "La "grande cosa" ha generato "la piccola cosa" e genera eternamente nella sospensione artistica del tempo che è la ''Mishneh Torah''.
 
Consistente con ciò è il rilievo che Maimonide dà, nei primi due dei suoi quattordici principi nel ''Libro dei Comandamenti'', ai comandamenti della Torah che comprendono solo la legislazione mosaica. Questo esclude dallo ''status'' della Torah tutti i decreti rabbinici e anche le leggi derivate dalla Torah usando i tredici metodi tradizionali di esegesi. Tale approccio è distintamente maimonideo, rappresentando una rottura coi pensatori precednti e destinato a confondere [[w:Nahmanide|Nahmanide]].<ref>Vedi Halbertal, "Maimonides' Book of Commandments" {{he}}.</ref>
 
L'unicità della legislazione mosaica è parallela all'unicità dell'intendimento del cosmo da parte di Mosè. Poiché asserendo che Maimonide vede il cosmo come modello della personalità umana perfetta e dello stato perfetto, ho finora trascurato una difficoltà fondamentale: per quanto divina sia la fonte dell'intelletto, in pratica l'intelligibilità è limitata e Maimonide non credeva che gli esseri umani fossero in grado di comprendere il cosmo senza l'aiuto di un intuito profetico. La difficoltà sta nel divario tra teoria e osservazione. La fisica aristotelica, che postulava un universo consistente di sfere concentriche ciascuna in moto uniforme, non poteva spiegare i movimenti reali delle stelle e dei pianeti. L'[[w:Almagesto|astronomia tolemaica]], con eccentrici ed [[w:Epiciclo e deferente|epicicli]], spiegava i movimenti particolari e poteva essere usata per fare predizioni molto accurate delle posizioni delle stelle e dei pianeti, ma non poteva essere ridotta a leggi generali, certamente non a qualcosa di compatibile con Aristotele. Questa e la famosa "vera perplessità" di Maimonide. Allora, se vogliamo andare oltre le generalità, come fa una persona a trovare nel macrocosmo un modello di comportamento capace di imitazione?
 
Per quanto riguarda il contenuto della ''Mishneh Torah'', la risposta è che non sia possibile. ''Imitatio Dei'' in "Leggi delle Qualità Etiche", 1:5-6, fa riferimento al governo del mondo sublunare da parte di Dio,<ref>Con la possibile eccezione dell'ingiunzione d'essere santo, che vedremo nel prossimo capitolo.</ref> e lì Maimonide era sicuro che Aristotele aveva ragione.<ref>Vedi ''Guida'' ii.24 (p. 326).</ref> Inoltre, il comandamento di essere come Dio viene presentato come modo di imitare le qualità attribuite a Dio, piuttosto che derivare comprensione delle vie di Dio dalla natura: "E come Dio è chiamato benevolo, così sii tu benevolo." Acquisire virtù intellettuale potrebbe significare usarefinalmente il telescopio, ma per la virtù morale è solo necessario leggere la Bibbia.
 
La forma della ''Mishneh Torah'', come abbiamo visto, ci presenta una storia diversa. Il modello è il cosmo nel suo complesso, non soltanto la parte sotto alla Luna. Nel qual caso, "la vera perplessità" non ostacolerà la ricerca della virtù?
 
La soluzione sta nei comandamenti della Torah. Essi rappresentano la comprensione profetica del cosmo, insuperata e insuperabile, da parte di Mosè, tradotta in norme di comportamento. In ''Guida'' ii.24, dove viene presentata "la vera perplessità", Maimonide raccomanda di abbandonare il futile sforzo di tantare di superarla. Non per niente egli raccomanda come segue: "Allora fermiamoci ad un punto che sia nell'ambito delle nostre capacità e rinunciamo alle cose che non riusciamo a comprendere col ragionamento dandole a colui che è stato ricolmato dal potente efflato divino cosicché si possa giustamente dire di lui: ''Con lui parlo bocca a bocca.''<ref>Vedi ''Guida'' ii.24.</ref>
 
Naturalmente colui col quale Dio parlò bocca a bocca fu Mosè.<ref>Si veda Num. 12:8.</ref> La menzione qui di Mosè non è solo un pio riconoscimento della sua superiorità. È cruciale per la condizione della legge che Mosè sia l'unico in grado di eccedere il raggiungimento della normale comprensione umana nel penetrare, o ricevere, i segreti del cosmo.<ref>Ciò infatti è il contrario dell'idea della Torah come mappa della creazione. Si veda Kellner, "Did the Torah Precede the Cosmos?" {{he}}.</ref> Ciò rende i comandamenti veramente preziosi. Su questa base, il significato della forma della ''Mishneh Torah'' non è soltanto che l'osservanza dei comandamenti sia un modo di allineare individuo e stato al cosmo: eccettuate le persone di talento straordinario – forse un Aristotele – potrebbe essere l'unico modo.<ref>Si noti comunque che secondo Strauss, questo era solo un insegnamento pubblico e Maimonide in realtà accettava che la profezia successiva eccedesse quella di Mosè nella "scienza della Legge" — si veda Strauss, "How to Begin to Study ''The Guide''", pp. xxxii-xliii. Levinger sostiene che Maimonide avesse un'opinione evolutiva della legge stessa — si veda il suo ''Maimonides as Philosopher and Codifier'' {{he}}, 56-66.</ref>
 
==Osservanza dei Comandamenti==