Torah per sempre/Divisi da una Scrittura comune: differenze tra le versioni

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Il commentario ''peshat'' sulla nascita di Giacobbe ed Esaù chiaramente articola il significato semplice della storia nel suo contesto dell'Antico Vicino Oriente. I movimenti fetali di Rebecca "sono spasmodici e teme di abortire spontaneamente"; "[per essere guidati divinamente] si usava andare ad un santuario specifico o da qualche personaggio carismatico di riconosciuta autorità" (l'"Accademia di Sem ed Eber" non viene citata); "Nell'Antico Vicino Oriente, un erede poteva barattare la propria eredità." Particolari filologici vengono chiariti sulla base della ricerca moderna; molti lettori saranno sorpresi di apprendere che il nome ebraico ''ya`akov'' proviene da un verbo semitico che significa "proteggere", pertanto "il nome Giacobbe è una richiesta di protezione divina per il neonato"; la derivazione propria della Bibbia (Gen. {{passo biblico|Gen|25,26}}) viene scartata come "etimologia popolare".
 
Il ''derash'' psicologizza e moralizza. "Giacobbe rappresenta la parte mansueta, cerebrale di una persona, che raggiunge i propri fini con la persuasione e l'intelligenza. Esaù rappresenta la parte attiva, fisica. Quando la Torah li descrive che si dibattono nel seno di Rebecca e continua a rappresentarli come rivali mentre crescono, può volerci dire che queste due parti di molte persone si dibattono all'interno dell'individuo per dominare." Forse. O forse no.
 
''Halakhah lema`aseh'' commenta: "La tragedia dell'infertilità non deve essere sopportata da sola. Il Movimento Conservatore ha creato un rituale per far fronte all'infertilità..." Non viene data ragione per aver chiamato "tragedia" l'infertilità o per aver generato ulteriore ansietà nel chiamarla così. Né si offrono consigli, come verrebbe sicuramente fatto da un commentario halakhico ortodosso, in merito a quali tipi di trattamento di fertilità siano consistenti con i principi halakhici.
 
==Confronto delle Confessioni==