Torah per sempre/I libri sacri: differenze tra le versioni

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Il "Libro della Torah" della riforma di Giosia ([https://www.biblegateway.com/passage/?search=2+re+22%2C23&version=CEI;LND;NR2006 2 Re 22, 23]) era il Deuteronomio, e non necessariamente nella sua forma definitiva. Almeno dall'epoca di Esdra e Neemia gli altri quattro libri sembrano essere inclusi: [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Neemia+8%3A14-18&version=CEI;LND;NR2006 Neemia 8:14-18] fa riferimento a [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Levitico+23%3A39-43&version=CEI;LND;NR2006 Levitico 23:39-43], e [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Neemia+10%3A30-40&version=CEI;LND;NR2006 Neemia 10:30-40] riporta il giuramento dei Giudei penitenti in cui si fa riferimento a numerose leggi pentateuche, incluse quelle di [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Numeri+15%3A20%3B18%3A8-20&version=CEI;LND;NR2006 Numeri 15:20 e 18:8-20] sebbene sia strano che si impegnino (versetto 32) a contribuire un terzo di siclo ai fondi del Tempio piuttosto che il mezzo siclo di [https://www.biblegateway.com/passage/?search=Esodo+30%3A13&version=CEI;LND;NR2006 Esodo 30:13]. Analogamente, Cronache fa riferimento, sotto la rubrica "Torah di Mosè", a brani noti presi in gran parte dal Pentateuco.
 
La divisione delle Scritture in tre gruppi fu fatta già fino dal secondo secolo p.E.V. Ben Sira, che compose il libro [[w:apocrifo|apocrifo]] di [[w:Siracide|''Ecclesiastico'' ("Sapienza di Sirach")]] verso il 180 p.E.V., scrisse con approvazione dell'uomo "che si applica e medita la legge dell'Altissimo. Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi, si dedica allo studio delle profezie."<ref>[https://www.biblegateway.com/passage/?search=ecclesiasticus+39%3A1&version=CEI;LND;NR2006 Siracide 39:1].</ref> Suo nipote, nella prefazione della traduzione greca da lui eseguita nel 132 p.E.V., è ancor più esplicito: "Mio nonno... si applicò intensamente allo studio della legge, dei profeti, e degli atrialtri scritti dei nostri avi."<ref">''Ibid.'', Prefazione.</ref>
 
Si riscontra anche una doppia suddivisione tra Torah e Profeti. Il psuedoepigrafo Quarto Libro dei Maccabei si riferisce alla "Legge e i Profeti" e chiaramente include Daniele, Salmi, e Proverbi tra questi ultimi (4 Maccabei 18:10, 13-16).<ref>{{en}} [https://web.archive.org/web/20030104122535/http://www.anova.org/sev/htm/ap/16_4maccabees.htm 4 Maccabees].</ref> Questa semplice divisione avviene nei Rotoli del Mar Morto (1QS 1:2-3); è comune nel Nuovo Testamento (Matteo 5:17; 7:12; 11:13; 22:40; Luca 16:16; Giovanni 1:45; Romani 3:21), ma solo raramente usato dai rabbini ([[w:Tosefta|Tosefta]] ''Bava metsia'' 11:23).
 
Entrambe le divisioni danno per scontato le priorità dei Cinque Libri rispetto al resto delle Scritture. Tale priorità è una dottrina fondamentale dell'[[w:ebraismo rabbinico|ebraismo rabbinico]] I Cinque Libri furono considerati l'unica fonte valida della legge, ed il criterio d'accettazione o rifiuto degli altri libri; il Talmud narra di Hananiah ben Hezekiah ben Gurion (I secolo) che bruciò 300 barili d'olio studiando febbrilmente mentre preparava la sua difesa del libro di Ezechiele contro le accuse che i relativi contenuti contraddicevano la Torah di Mosè: la sua difesa ebbe successo.<ref>BT ''Shab.'' 13b. Una ragione alternativa proposta per rigettare Ezechiele, cioè il pericolo inerente alle sue ipotetiche rivelazioni mistiche, viene data da BT ''Ḥag.'' 13a.</ref>