La religione romana/Le fabulae/Ianus
Ianus (Giano) è un dio strettamente italico, non conservando alcuna analogia con il pàntheon greco[1].
Il termine latino ianus è collegato alla "porta" (ianua)[2].
Così Ovidio:
E Cicerone:
Intendendo innanzitutto lo Ianus Geminus nell'Argileto nei pressi del Foro[3], come altri monumenti analoghi, da cui si organizzava la partenza[4] ordinata degli eserciti. Da qui la ianua ("oggetto di Ianus") l'ingresso esterno della casa di cui Ianus è il numen[5]: Ianus Patulcius ("apre le porte"), Ianus Clusius ("chiude le porte").
Essendo il dio degli ingressi, Ianus è il dio degli "inizi", inizi che non sono solamente spaziali o temporali ma ineriscono anche a significati esistenziali trattandosi di un passaggio da una condizione all'altra[6]. Così nello stesso Ovidio [7] viene relazionato al Chaos (greco antico: Χάος), ovvero all'apertura cosmica iniziale da cui, venuta ad "essere" per prima, originano le cose[8] [9].
Nell'arcaico Carmen Saliarae riportato da Varrone[10] Ianus è il Creatore, dio degli dèi[11] (divom deus):
Essendo il dio dell'inizio[12] il suo nome viene pronunciato per primo negli elenchi degli dèi e nelle preghiere [13][14], così il primo mese dell'anno, Ianuarius è a lui dedicato nel calendario riformato. Il dio Ianus è anche rex e fondatore del principio di regalità [15], così il suo sacerdote è appellato come rex sacrorum, ovvero è quel sacerdote che, in epoca repubblicana, svolge le funzioni sacrali che furono proprie del "re" in epoca monarchica. In questo caso la funzione rituale del rex sacrorum inerisce probabilmente alla richiesta di protezione divina per l'inizio di qualsiasi azione ritenuta importante come la guerra o l'inizio del nuovo anno religioso e quindi civile. E seppure in epoca repubblicana sono i consoli a guidare l'esercito romana in guerra:
Ianus è dunque il primo re divino, fondativo della civiltà nel Lazio[16]. Virgilio[17] lo indica come fondatore della rocca del Ianiculum (Gianicolo), come Saturnus (Saturno) stabili la rocca di Saturnia[18].
La caratteristica iconografica di Ianus è quello di possedere una testa con due facce. In Macrobio, [19] tale caratteristiche esprime la sua facoltà di conoscere il futuro e di ricordarsi il passato. Tale caratteristica iconografica è comunque antichissima[20]. Macrobio [21] e Ovidio [22] raccontano come questo dio sia rappresentato impugnare un bastone e una chiave in qualità di custode degli ingressi[23]. Il sacrificio a Ianus era eseguita nell'area Regia del Foro e consisteva in un montone.
Note
modifica- ↑ Cfr. Franco Ferrari et alii, Dizionario della civiltà classica, vol. 2, Milano, Rizzoli, 2001, p. 1086.
- ↑ Herbert Jennings Rose, 1027; anche Stok nota 58 p. 106.
- ↑ Livio I, 19,2
- ↑ Il nome Ianus deriva dalla radice indoeuropea *ya- che indica l'azione dell'"andare" (latino i-re), cfr. Dario Sabbatucci, La religione di Roma antica, Milano, Seam, 1999, p. 18.
- ↑ Il termine latino nūmen indica la "potenza" e la "maestà" divina. La sua etimologia richiama il significato di "cenno del capo" ovvero "ordine da eseguire", "volontà di comando".
- ↑ Angelo Brelich, p.131
- ↑ Fasti I, 103 e sgg.
- ↑ Per la divinità greca, cfr. Chaos
- ↑ Ovidio richiamandosi alla cosmogonia empedoclea (in tal senso Fabio Stok, Op. cit. nota 52, p.105) ne considera l'unità di Terra, Aria e Fuoco (su questo cfr. Amore e Odio: genesi del mondo in Empedocle), questo collegamento ne spiegherebbe, sempre in Ovidio, la sua caratteristica bifronte, causata dall'essere in origine di forma sferica come per l'appunto il Chaos greco.
- ↑ De lingua latina VII, 26
- ↑ Anche se Ianus è i prima e la sua potenza inerisce agli inizi («omnia initiorum potestatem» Agostino, Civita Dei, VII, 3, 1, ma riprende da Varrone), a Iupiter (Giove) spettano i summa che sono relativi alla dignitas.
- ↑ Da qui anche il suo appellativo di Pater come nel caso di Pater Matutinus, Padre del giorno.
- ↑ Cfr. Livio VIII, 9, 6.
- ↑ Come Ianus apre la preghiera la dea Vesta la chiude (extrema); Dumézil p.290.
- ↑ In tal senso cfr. Angelo Brelich: «Nessuno più di Ianus ha diritto di apparire nelle vesti di un re» Tre variazioni romane sul tema delle origini, p.132.
- ↑ Angelo Brelich, Tre variazioni romane sul tema delle origini, p.83.
- ↑ Eneide VIII, 357-358.
- ↑ Intende il Campidoglio.
- ↑ Saturnali I, 9, 4,
- ↑ Herbert Jennings Rose, 1027
- ↑ Saturnali, I, 9, 7
- ↑ Fasti, I, 95
- ↑ La chiave è direttamente collegabile a questa funzione, il bastone è invece incerto: Seneca lo vuole per cacciare gli intrusi, Macrobio per guidare i viandanti (Stok, nota 49, p.104).