Chimica generale/Proprietà periodiche


In molti si occuparono di determinare le proprietà chimiche di ogni elemento. Si osservava che c'erano degli elementi che avevano proprietà simili ad altri e, come verificato da Dobereiner, gli elementi si raggruppavano tutti a gruppi di tre, chiamati da lui triadi. Ma l'impresa più pionieristica fu effettuata dal famosissimo Mendeleev, che per primo raggruppò gli elementi in periodi e gruppi, però non secondo il numero atomico (allora sconosciuto), ma secondo il peso atomico (ordine d'altra parte che quasi coincide con quello basato sul numero atomico).

Egli riuscì addirittura a prevedere proprietà di elementi non ancora conosciuti, che lasciavano spazi bianchi nella tavola. Quando furono scoperti questi elementi, si osservò che avevano le proprietà descritte esattamente da Mendeleev.

Gli elementi nella tavola periodica sono disposti per numero atomico e possono essere raggruppatti in in periodi (righe orizzontali) ed in gruppi (colonne verticali): in un periodo, spostandosi sulla tavola verso destra, le proprietà chimiche variano in modo continuo e graduale con l'aumentare del numero atomico. Nei gruppi, gli elementi presentano proprietà fisiche e chimiche simili.

Gli elementi che fanno parte del primo gruppo si chiamano "metalli alcalini", quelli del secondo gruppo "metalli alcalino-terrosi", quelli intermedi "metalli di transizione", quelli del penultimo "alogeni" e quelli dell'ultimo "gas nobili".

Le proprietà che gli elementi presentano nella tavola sono le seguenti:

  • elettronegatività;
  • numero atomico;
  • configurazione elettronica.

Inoltre la tavola periodica viene suddivisa da una linea immaginaria, che divide i metalli (sulla sinistra) dai non metalli, che si trovano sul versante destro.

  • L'elettronegatività lungo il periodo, da sinistra a destra, cresce, e lungo il gruppo rimane quasi costante.
  • Il numero atomico, lungo il periodo, cresce di una sola unità, mentre lungo il gruppo di qualche unità.

La configurazione elettronica nel periodo si presenta, da sinistra a destra, con un elettrone in più sull'ultimo orbitale, mentre lungo il gruppo la quantità di elettroni sull'ultimo orbitale rimane costante ma aumenta la distanza dell'ultimo orbitale dal nucleo (di un'unità).