William Shakespeare

Guida alle opere

CopertinaWilliam Shakespeare/Copertina
  1. Introduzione
  2. Primi drammi storici
  3. Drammi eufuistici
  4. Poemi e sonetti
  5. Secondo ciclo storico
  6. Tragicommedie e commedie romantiche
  7. Drammi dialettici
  8. Grandi tragedie e drammi classici
  9. Commedie romanzesche
  10. L'ultimo dramma storico
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Re Lear fu scritta nel 1605-1606

La storia che ne fornisce l'intreccio principale affonda le radici nell'antica mitologia britannica. È un dramma a doppio intreccio (schema presente in molte opere dello stesso autore) nel quale la trama secondaria contribuisce a far risaltare e a commentare i vari momenti dell'azione principale. Re Lear è generalmente considerato una delle migliori tragedie di William Shakespeare. Si crede che sia stato scritto nel 1605 ed è basato sulla leggenda di Leir, un re della Britannia prima che questa diventasse parte dell’Impero Romano. La sua storia era già stata narrata in cronache, poemi e sermoni, così come sul palco, quando Shakespeare intraprese il compito di raccontarla di nuovo.

Una delle fonti di Shakespeare era un dramma precedente, King Leir. In questo dramma Cordelia e il Re di Francia servono Leir travestiti da contadini. Tuttavia, l'antica leggenda popolare di Lear era esistita in molte versioni precedenti a questa, ed è possibile che Shakespeare ne fosse a conoscenza.

Si ritiene che la fonte più importante di Shakespeare sia stata la seconda edizione di The Chronicles of England, Scotlande, and Irelande di Raphael Holinshed, pubblicata nel 1587. Lo stesso Holinshed trovò il racconto nella più antica Historia Regum Britanniae di Geoffrey of Monmouth, scritta nel secolo XII.

Il nome di Cordelia fu probabilmente tratto da The Faerie Queene di Edmund Spenser, pubblicata nel 1590. Anche la Cordelia di Spenser muore impiccata, come nel "Re Lear".

Altre fonti probabili sono:

  • A Mirror for Magistrates (1574), di John Higgins
  • The Malcontent (1604), di John Marston
  • The London Prodigal (1605)
  • Arcadia (1580-1590), di Sir Philip Sidney, da cui Shakespeare trasse l'impronta generale della trama secondaria di Gloucester
  • i Saggi di Montaigne, tradotti in inglese da John Florio nel 1603
  • An Historical Description of Iland of Britaine, di William Harrison
  • Remaines Concerning Britaine, di William Camden (1606)
  • Albion's England, di William Warner, (1589)
  • A Declaration of egregious Popish Impostures, di Samuel Harsnett (1603), che fornì alcune delle espressioni usate da Edgar quando si finge pazzo.


Il testo moderno del Re Lear deriva da tre fonti: due edizioni in quarto (Q) pubblicate rispettivamente nel 1608 e nel 1619 e la prima versione in folio (F) del 1623. Vi sono differenze significative tra le due versioni, in quanto Q contiene 285 righe di testo che non sono presenti in F, mentre F contiene 100 righe di testo che non appaiono in Q. I primi editori, ad iniziare da Alexander Pope, scelsero semplicemente di combinare i diversi testi, il che produsse un'opera teatrale piuttosto lunga per gli standard del tempo. Nel 1931 Madeleine Doran suggerì tuttavia che i due testi provenissero da fonti diverse e che le differenze tra di loro non dovevano essere sottovalutate. Tale argomento, tuttavia, non divenne oggetto di discussione fino agli anni Settanta, quando Michael Warren e Gary Taylor sostennero la tesi che Q derivasse dagli scritti originali di Shakespeare, mentre F derivava da una versione per il palcoscenico preparata da Shakespeare o da qualcun altro. In breve: Q sarebbe l'originale dell'autore, mentre F sarebbe una riduzione teatrale. Oggi sia il testo tradizionale sia i testi separati dell'in quarto e dell'in folio sono diventati oggetto di pubblicazione.



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