William Shakespeare/La commedia degli errori

William Shakespeare

Guida alle opere

CopertinaWilliam Shakespeare/Copertina
  1. Introduzione
  2. Primi drammi storici
  3. Drammi eufuistici
  4. Poemi e sonetti
  5. Secondo ciclo storico
  6. Tragicommedie e commedie romantiche
  7. Drammi dialettici
  8. Grandi tragedie e drammi classici
  9. Commedie romanzesche
  10. L'ultimo dramma storico
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La commedia degli errori (The Comedy of Errors), o La commedia degli equivoci, è una delle prime commedie di Shakespeare, si crede sia stata scritta tra il 1589 e il 1594. È il più corto e il più farsesco dei suoi lavori: la maggior parte della comicità è data dallo "slapstick" e dallo scambio d'identità, in aggiunta ai giochi di parole e alle paronomasie. La commedia degli errori, (insieme a La tempesta) è uno dei soli due lavori di Shakespeare che osservi le unità classiche della tragedia. La commedia è stata adattata per il cinema, il teatro, la televisione e il musical.

La commedia degli errori racconta la storia di due coppie di gemelli identici. Antifolo di Siracusa ed il suo servo, Dromio di Siracusa, arrivano ad Efeso, che si scopre essere la città in cui vivono i loro fratelli gemelli, Antifolo di Efeso ed il suo servo, Dromio di Efeso. Quando i siracusani incontrano gli amici e i familiari dei loro gemelli, inizia una serie di incidenti basati sullo scambio d'identità che portano a baruffe, seduzioni quasi incestuose, l'arresto di Antifolo di Efeso, e le accuse di infedeltà, furto, pazzia e possessione diabolica.

Ispirata a I menecmi di Plauto, in quest'opera il meccanismo comico del doppio viene elevato a potenza: ai due omonimi fratelli si aggiungono i due servi, anch’essi identici e omonimi.

Nella storia delle rappresentazioni elisabettiane, le due coppie di gemelli sono state sempre interpretate da due attori dall'aspetto simile. In alcune rappresentazioni moderne, i fratelli ed i servi sono stati interpretati da un unico attore.

La vicenda si svolge in un'unica giornata, dall'alba al tramonto, passando da un tragico inizio, con Egeone condannato a morte, al più classico dei "finali felici", con la famiglia ritrovata e l'annuncio di un nuovo matrimonio. La commedia si svolge sullo sfondo della feroce rivalità tra le due città di Siracusa ed Efeso. Si apre con l'arresto di Egeone, mercante di Siracusa. Egeone, a cospetto di Solino, il duca di Efeso, gli racconta la storia del suo naufragio di molti anni prima, in cui furono dispersi la moglie Emilia, il figlio Antifolo, e il servo Dromio. Sia il figlio che il servo hanno un identico fratello gemello, che porta lo stesso nome, e che si è salvato dal naufragio. Nell'anno del loro diciottesimo compleanno, Egeone diede loro il permesso di partire per Efeso, alla ricerca dei gemelli perduti. Ma dei secondi Antifolo e Dromio non si sa più nulla. Cinque anni dopo, Egeone è partito alla volta di Efeso alla loro ricerca, ed ecco spiegato il motivo del viaggio.

Solino si commuove al racconto del vecchio Egeone e rimanda la sentenza di morte fino a sera, termine entro il quale Egeone dovrà trovare la somma di denaro per riscattare la propria vita. In realtà due dei gemelli dispersi vivono ora ad Efeso, mentre gli altri due giungono ora nella città. La commedia degli errori vera e propria comincia nel momento in cui Adriana, moglie di Antifolo di Efeso e i conoscenti di questo e di Dromio di Efeso confondono le loro identità con i gemelli siracusani. Adriana, aiutata dalla sorella Luciana, decide di far legare i primi sospettando che siano usciti di senno.

Com'è ovvio, la presenza dei doppi a Efeso farà credere che si siano slegati, innescando il loro inseguimento, finché anche gli altri due riusciranno a liberarsi e fuggire. La commedia si risolve nel luogo dove Egeone è condotto al patibolo, dove i fratelli si incontrano e chiariscono le proprie vicende. Anche Emilia, la moglie perduta di Egeone, si scopre viva e vegeta. Infine, la condanna di Egeone è condonata e la famiglia si può finalmente riunire. Chiude in bellezza la commedia l'annuncio del matrimonio tra Antifolo di Siracusa e Luciana.

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