Utente:Xinstalker/sandbox16
Introduzione alla metafisica (Einführung in die Metaphysik) è un'opera del filosofo tedesco Martin Heidegger, essa consiste nella versione pubblicata del corso di lezioni che egli tenne nel semestre estivo del 1935 presso la Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo, con l'aggiunta di alcune integrazioni. L'opera è stata per la prima volta pubblicata a Tubinga nel 1953 ed è entrata, al volume 40, della Gesamtausgabe pubblicata dalla casa editrice Vittorio Klostermann di Francoforte, nel 1983. In lingua italiana è stata tradotta da Giuseppe Masi e pubblicata dalla casa editrice Mursia di Milano nel 1968 con una introduzione di Gianni Vattimo.
Contenuto
modificaL'opera si compone di quattro capitoli.
- Die Grundfrage der Metaphysik (La domanda metafisica fondamentale). Nelle lezioni riportate in questo capitolo Heidegger intende rispondere alla domanda "Perché vi è l' 'ente' piuttosto che il 'nulla'? (Warum ist überhaupt Seiendes und nicht vielmehr Nichts?), intendendo come "ente" (Seiendes, anche tradotto come "essente") ciò che nella cultura greca veniva indicato come φύσις (phýsis).
Tale domandare non è un fatto qualunque ma un accadimento particolare, accadimento che Heidegger indica come "evento" ("Geschehnis": Dieses Fragen ist deshalb in sich kein beliebiger Vorgang, sondern ein ausgezeichnetes Vorkommnis, das wir ein Geschehnis nennen).
Tale domanda sul "perché", come le altre in essa radicate e in cui essa stessa si svolge, non è paragonabile a nessun'altra domanda (Diese Frage und alle in ihr unmittelbar verwurzelten Fragen, in denen diese eine sich entfaltet, diese Warumfrage ist gegenüber jeder anderen unvergleichlich.).
Porre questa domanda è "interrogare fino in fondo", esaurire l'inesauribile, e quando ciò avviene c'è "filosofia" ma, avverte Heidegger:
Quindi, parafrasando Friedrich Nietzsche, Heidegger riassume il filosofare come:
I Greci, avverte Heidegger, non hanno appreso dai fenomeni della natura cosa sia la φύσις, ma, viceversa, è stato il loro modo poetico di pensare all'essere che gli ha rivelato la natura della φύσις. In questo senso la φύσις è sia il cielo che la terra, sia gli uomini che gli animali, le piante e le pietre, sia la storia umana opera congiunta di uomini e dèi, ma soprattutto la φύσις intende gli dèi stessi in quanto sottoposti al "destino" (Geschick). Quindi, ricorda Heidegger, φύσις è lo "schiudentesi imporsi" e il perdurare dominato da esso (Φύσις meint das aufgehende Walten und das von ihm durchwaltete Währen) [1].
I Greci, dunque, indicavano l'Ente nella sua totalità come φύσις, quindi φύσις indica anche lo "psichico" e lo "spirituale". Quindi la φύσις si pone in modo diverso dalla τέχνη (téchne), la quale indica sì un generare ma in quanto "pro-durre" (Hervor-bringen). Quando ci domandiamo cosa sia l'ente come tale, τά φύσει οντα, andiamo a indagare al di là (μετά) delle sue singole manifestazione ci poniamo come μετά τά φυσικά ovvero poniamo una domanda "metafisica". Per questa ragione la domanda: "Perché c'è l'ente e non il nulla" è la domanda metafisica fondamentale. E se anche nel significato antico tale domanda, sull'essere dell'ente, è una domanda che "tocca " l'essere, la domanda circa l'"essere" (Sein) è una domanda di natura e di origine diversa (Die Frage nach dem Sein als solchem ist jedoch anderen Wesens und anderer Herkunft). Il "problema dell'essere" (Seinsfrage) acquisisce il suo senso se si pone sull'"essere come tale" e non ponendola in modo "metafisico" ovvero sull'"ente come tale". Ne consegue che per quanto non possa essere imputata alla metafisica, dal punto di vista dell'indagine sull'ente, un "oblio dell'essere" (Seinsvergessenheit), qualora si ponga la questione dal punto di vista dell'essere risulta tuttavia chiaro che l'essere come tale è "nascosto alla metafisica".
Riproponendo la domanda iniziale, questa al centro dell'indagine metafisica, Heidegger nota come la domanda riguardi l'ente, ovvero "Perché c'è l'ente?", mentre l'indagine sul "nulla" (Nichts) è superflua in quanto "il nulla è semplicemente nulla" (Nichts ist einfach nichts): "chi parla del nulla non sa assolutamente quello che fa" (Wer vom Nichts redet, weiß nicht, was er tut). Tuttavia, a un'indagine più approfondita, la domanda che implica il "nulla" potrebbe chiedere per quale ragione l'ente è sottratto alla possibilità del "non-essere". La domanda fa quindi oscillare l'ente tra l'essere e il non-essere, essa cerca quel fondamento (Grund) come decisione dell'ente contro il nulla. E nell'oscillare si scopre come noi non possiamo appartenere a nessuna cosa. La domanda quindi ci fa scorgere per quale motivo l'ente non è il nulla e, per mezzo di questo, individuare la ragione per cui se l'ente si caratterizza nelle sue qualità, il suo essere si caratterizza in rapporto al nulla, ovvero fa si che l'ente sia ente e che non sia il non-ente. Ponendo l'esempio di un gesso utilizzato per scrivere su una lavagna, Heidegger nota come le sue caratteristiche di ente ci siano immediatamente presenti, colore, sostanza, friabilità, ma ci sfugge il suo "essere" a meno che non lo facciamo coincidere con l'ente. Ma è proprio la domanda "Perché c'è l'ente e non il nulla" che risveglia la dimensione dell'essere dell'ente.
Quindi la domanda, in ultima analisi, mira all'essere e ci costringe a porci la domanda preliminare di "Che cosa ne è dell'essere" (Wie steht es um das Sein?): più indaghiamo gli enti, più ne descriviamo le caratteristiche, più ci sfugge il loro "essere". Come il nulla, l'essere ci sfugge.
La valutazione del nazismo
modificaIn questo testo è presente una valutazione del nazionalsocialismo da parte del filosofo tedesco, valutazione che è divenuta oggetto di studio per la verifica storica della sua adesione all'ideologia di tale regime.
Note
modifica- ↑ Sul significato di φύσις da non intendersi come nozione di "natura" ma come "crescere", "nascere", "origine" dalle quali le cose sono emerse e continuano ad emergere, cfr. Werner Jaeger che sul diffuso errore di tradurre Φύσις come "natura", chiosa:
Bibliografia
modifica- Martin Heidegger, Einführung in die Metaphysik, in Martin Heidegger, Gesamtausgabe, vol. 40, Francoforte sul Meno, Vittorio Klostermann GmbH, 1983.
- Martin Heidegger, Introduzione alla metafisica, Milano, Ugo Mursia ed., 1968.