Taumaturgia messianica/Capitolo 6: differenze tra le versioni

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== Il Triangolo di Clowney e la Moltiplicazione dei pani ==
Gli stessi principi si applicano ai miracoli di Gesù nei Vangeli. Come abbiamo visto, i miracoli sono "segni". Indicano significati su Gesù e la sua redenzione. Le persone che hanno osservato i miracoli durante la vita terrena di Gesù potrebbero capirne parte del significato, almeno se avessero discernimento spirituale. Il significato poi si sviluppò ulteriormente man mano che la storia avanzava verso la crocifissione e la risurrezione di Cristo.
 
In questa situazione, il miracolo stesso, come la moltiplicazione dei pani e dei pesci, è il simbolo ''S''. Il significato del miracolo che è discernibile in quel momento è il suo contenuto di verità, ''T<sup>1</sup>''. Nel caso della moltiplicazione per i 5000, questo significato è che Dio attraverso Gesù fornisce nutrimento ''spirituale'', non solo cibo per lo stomaco (il simbolo). La verità culminante ''T<sup>n</sup>'' è il significato visto alla luce della crocifissione e risurrezione di Gesù. Gesù stesso è il cibo, e il cibo che offre viene sulla base della sua morte sacrificale e della sua risurrezione, così che mediante la comunione con lui godiamo della vita eterna che ha nel suo stato risorto. Possiamo quindi compilare il diagramma a triangolo che si applica all'alimentazione dei 5000, come nella [[Taumaturgia messianica/Appendice B|figura 14]].
 
Come sappiamo che l'alimentazione con il pane fisico simboleggia l'alimentazione con il cibo spirituale (la gamba verticale del triangolo)? In {{passo biblico2|Giovanni|6}} lo sappiamo perché Gesù ne ha esplicitato il significato nel suo discorso sul pane della vita. Ma le persone avrebbero potuto capire la stessa cosa solo con le informazioni fornite loro in uno dei resoconti dei Vangeli sinottici?
 
Lo sfondo nell'Antico Testamento ci aiuta. Testi multipli fanno da sfondo per la moltiplicazione dei pani per i 5000. Dio diede la manna a Israele nel deserto (cfr. {{passo biblico2|Esodo|16:9-36}}). Egli collegò esplicitamente la manna con il principio del vivere secondo la parola di Dio: "l'uomo non vive soltanto di pane, ma vive di quanto esce dalla bocca del Signore" ({{passo biblico2|Deuteronomio|8:3}}). Dio permise al profeta Eliseo di presiedere a una speciale moltiplicazione dei pani, nella quale cento uomini furono nutriti con "venti pani d'orzo e alcune spighe di frumento nel loro guscio" ({{passo biblico2|2Re|4:42}}). Tramite Elia, Dio diede una provvigione miracolosa alla vedova di Sarepta ({{passo biblico2|1Re|17:8-16}}). Tramite Eliseo portò sollievo dalla carestia ({{passo biblico2|2Re|7:1-20}}).
 
Tutti questi resoconti combaciano con un quadro più ampio in cui Dio promette di essere il provveditore onnisufficiente dei bisogni di coloro che si fidano di Lui. Il contesto del carattere di Dio mostra che il provvedere ai bisogni fisici esprime un impegno più profondo da parte di Dio a provvedere a ''tutti'' i bisogni. E i bisogni più profondi sono spirituali. Nonostante l'elargizione di manna, la maggior parte del popolo d'Israele morì nel deserto a causa della sua incredulità. Avevano bisogno di un cambiamento di cuore, non solo di cibo per il loro stomaco.
 
 
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{{Vedi anche|Ecco l'uomo|Gesù e il problema di una vita|Indagine Post Mortem|Serie cristologica}}
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[[Categoria:Taumaturgia messianica|Capitolo 6]]