Indagine Post Mortem/Capitolo 7: differenze tra le versioni

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Più fondamentalmente, il ragionamento di Ehrman è errato, poiché non riesce a "distinguere tra la probabilità di un'affermazione miracolosa considerata separatamente dall'evidenza e la probabilità dell'affermazione data tale evidenza" (McGrew 2013). Ehrman presume che la prima sia molto bassa. Tuttavia, quest'ultima può essere elevata date le prove specifiche per quella particolare affermazione miracolosa. Craig la spiega usando il [[w:probabilità bayesiana|calcolo bayesiano]]:<ref>Come usato da Craig in Craig & Ehrman (2006, pp. 14-16). Spiega: "B = Conoscenza basilare; E = prove specifiche (tomba vuota, apparizioni ''post mortem'', ecc.); R = Risurrezione di Gesù. Allora Pr (R/B) è chiamata ''probabilità intrinseca'' della resurrezione. Ci dice quanto sia probabile la risurrezione data la nostra conoscenza generale del mondo. Pr (E/B&R) è chiamato il ''potere esplicativo'' dell'ipotesi della resurrezione. Ci dice quanto probabile sia la resurrezione con l'evidenza della tomba vuota e così via. Questi due fattori formano il numeratore di questo rapporto. Fondamentalmente, Pr (non-R/B) × Pr (E/B& non-R) rappresentano la probabilità intrinseca e il potere esplicativo di tutte le alternative naturalistiche alla resurrezione di Gesù."</ref>
 
<u>Pr (R/B&E) = Pr (R/B) × Pr (E/B&R)</u><small>__________________________________</small><br/>
Pr (R/B) × Pr (E/B&R) + Pr (not-R/B) × Pr (E/B& not-R)
 
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# Anche se Dio volesse mandare suo Figlio a morire per i peccatori e risuscitarlo, avrebbe potuto farlo in molte altre occasioni possibili, e quindi la probabilità che Dio risusciti suo Figlio in questa particolare occasione deve essere bassa.
# Sia i teisti che i non-teisti concordano sul fatto che la maggior parte dei presunti miracoli in seguito si rivela falsa (Martin 2005a, pp. 46-52).<ref>Martin ha offerto altre argomentazioni contro la probabilità intrinseca della risurrezione (Martin 2004, 2005b). In risposta, gli argomenti di Martin (ad esempio l'approvazione della schiavitù da parte di Gesù è immorale, l'argomento di Gesù secondo cui si è salvati seguendo un rigido codice morale contraddice la visione dell'espiazione di Swinburne, ecc.) sono citati dal suo stesso ''Atheism, Morality, and Meaning'' (Martin 2002 ), un'opera che è stata criticata per aver ignorato molto di ciò che è già stato scritto in commenti, articoli specialistici e monografie (Copan 2004).</ref>
Risposta: in primo luogo, come notato in precedenza, piuttosto che definire un miracolo come "una violazione delle leggi scientifiche", un miracolo può essere inteso come "un evento che non sarebbe stato prodotto dalle cause naturali operanti in un determinato momento e luogo". (Moreland e Craig 2003, pp. 566-568). Dato che l'affermazione del cristiano che Gesù risorse è che fu risuscitato in modo soprannaturalistico''sopra-naturalisticamente'', che è un'affermazione su un singolo evento piuttosto che su eventi regolari, e che non è un'affermazione su come funziona normalmente l'universo, non impedisce alcuna ricerca scientifica su eventi ''naturalistici'' e su come funziona normalmente l'universo.
 
In secondo luogo, i miracoli sono identificabili; in particolare, rispetto alla risurrezione di Gesù, le prove dell'evento (es. la tomba era vuota, i discepoli affermavano di aver visto Gesù vivo dopo la sua crocifissione), insieme all'esclusione delle alternative naturalistiche e alla presenza di un rilevante contesto religioso, comporterà una giustificazione epistemica sufficiente per la conclusione di una risurrezione miracolosa.
 
Le alternative naturalistiche sono di due tipi: primo, esistono alternative naturalistiche ''all''’evento della risurrezione; cioè: Gesù non è risorto dai morti; piuttosto, i discepoli rubarono il corpo e fecero la pretesa di averlo visto vivo, o i discepoli si allucinarono, o Gesù non morì in croce, ecc. Questo tipo di alternative naturalistiche sono già state considerate ed escluse nei Capitoli precedenti. Secondo, ci sono alternative naturalistiche ''per'' l'evento della resurrezione; cioè: Gesù risorse dai morti ma la risurrezione non fu causata miracolosamente; piuttosto, venne invece causata naturalmente — per esempio: fu un'anomalia scientifica o fu causata da alieni a noi ancora sconosciuti. Questo tipo di alternativa naturalistica sarà discusso in seguito.
 
In terzo luogo, fattori come la rarità dei miracoli, le molte altre possibili occasioni per cui Dio resuscitasse Suo Figlio e il fatto che la maggior parte dei presunti miracoli si rivelino falsi, non implica che la probabilità che Dio abbia risuscitato Gesù in questa particolare occasione sia basso, poiché questi fattori potrebbero essere irrilevanti per Dio riguardo al fatto che volesse risuscitare Gesù in questa particolare occasione.
 
In particolare, va notato che l'obiezione contro la ragionevolezza dei miracoli basata sull'apparente infrequenza dei miracoli non funziona. Quando si valutano ipotesi rare, l'infrequenza non è la considerazione principale; la considerazione principale è il motivo dell'infrequenza. Nel caso della valutazione delle cause naturali impersonali, le infrequenze possono aiutarci ad escludere cause naturali impersonali e alternative naturalistiche alla risurrezione di Gesù, dato che si suppone che le cause naturali agiscano in modi prevedibili e simili a leggi. Ad esempio, pensando ai percorsi causali simili a leggi che sono necessari per produrre percezioni, possiamo determinare che, senza una corrispondente stimolazione esterna dell'organo sensoriale pertinente, gli stati mentali interni a ciascuna persona nell'ambito di un gruppo di persone non sarebbero d'accordo su vari dettagli riguardanti la loro esperienza del mondo esterno. Per questo motivo non c'è da meravigliarsi che un recente studio di Bergeron & Habermas (2015) concluda che le allucinazioni collettive non si trovano nella letteratura medica ''peer-reviewed''. Tuttavia si suppone che un evento miracoloso sia causato da un libero agente personale soprannaturale, e non è irragionevole pensare che un evento raro sia accaduto come risultato di un agente ''personale'' che ha scelto liberamente di agire in un certo modo unico solo in un'occasione speciale.
 
Licona (2010, p. 175) ci chiede di supporre...
{{q|...when my son was very young I completely supported his weight by holding his hands above his head and walked along side of a swimming pool while he walked on the water. The fact that billions of people have not walked on water does not influence the probability that my son did.}}
Infatti, poiché le esperienze di quei miliardi di persone non intaccano la nostra comprensione del percorso causale coinvolto nel caso in cui Licona scelga liberamente di sorreggere suo figlio. Pertanto, le infrequenze non possono aiutarci ad escludere i miracoli dato che un agente personale soprannaturale potrebbe scegliere liberamente di agire in certi modi solo in rare occasioni. Come osserva il filosofo Stephen Davis riguardo all'obiezione della rarità in merito alla risurrezione di Gesù, la rarità delle risurrezioni non può essere equiparata all'improbabilità. Davis spiega:
{{q|What is being ignored here is the fact that the Resurrection hypothesis involves the free choice of an agent, viz., God. This is why the rarity of Resurrections (which everyone will grant) cannot be equated with improbability.
Suppose I want to buy a car, and I enter a lot where there are a thousand cars for sale, of which only one is red. Now what is the probability that I buy the red one? Clearly, that probability is not just a function of the infrequency of red cars in the sample. This is obviously because my selection of a car might not be entirely random as to colour. Indeed, I might freely choose to buy the red car precisely because of its uniqueness.|Davis 1999, p. 59}}
L'obiezione dell'infrequenza dei miracoli pone una ''petitio principii'' contro un Dio che può ben scegliere di provocare eventi miracolosi solo occasionalmente in contesti religiosamente significativi, ad esempio, per confermare ciò che certi capi religiosi (come Gesù) proclamavano di origine divina e per rivelarsi attraverso tali eventi. Quindi, la mancanza di frequenza delle resurrezioni corporee non è una ragione adeguata contro l'ipotesi che "Gesù è risorto dai morti in modo soprannaturalistico" dato che ci sono buone prove di questo evento, che tutte le altre ipotesi naturalistiche possono essere ragionevolmente escluse e che è presente un contesto religiosamente significativo.
 
Martin obietta che, poiché Dio avrebbe potuto incarnarsi e risorgere in innumerevoli altre occasioni, è improbabile che l'incarnazione e la risurrezione abbiano avuto luogo nella Palestina del I secolo. Egli fornisce l'illustrazione che è improbabile che una madre che ha deciso di pagare il debito del figlio e che potrebbe farlo in innumerevoli altre occasioni (supponiamo di non conoscere nessuna ragione per cui il genitore possa agire in un momento piuttosto che in un altro) saldi il debito di suo figlio in un giorno particolare, diciamo l'8 luglio di quest'anno (Martin 2011, pp. 288-289).
 
Ma cosa succede se il figlio vede arrivare i soldi l'8 luglio? Sarebbe ridicolo per lui dubitarne solo perché sua madre avrebbe potuto pagare in altri giorni. Ciò illustra che dovremmo valutare le prove ("constatare il denaro in arrivo l'8 luglio") piuttosto che obiettare come ha fatto Martin. Il fatto che ci siano molte altre possibili occasioni per il genitore di pagare non dovrebbe implicare che la probabilità che pagasse in questo particolare giorno sia bassa, perché potrebbero esserci ragioni per cui voleva pagare in questo particolare giorno, ragioni forse a noi sconosciute. In tal caso, la probabilità che paghi in quel particolare giorno non è solo una funzione del numero di altri giorni disponibili. Affinché Martin giustifichi la sua obiezione, dovrebbe sopportare l'onere della prova di leggere la mente onnisciente di Dio in modo da garantire che non vi sia alcuna ragione per cui Dio voglia incarnare e resuscitare Gesù nella Palestina del primo secolo, e questo Martin non è riuscito a fare.
 
Martin potrebbe obiettare: "Ma il cristiano non deve forse sopportare l'onere della prova per dimostrare che Dio ha buone ragioni per incarnare e risuscitare Gesù nella Palestina del primo secolo, piuttosto che, diciamo, nel secondo, terzo secolo, ecc.?" No, così come il figlio non deve sostenere l'onere della prova per dimostrare che sua madre ha buoni motivi per pagare l'8 luglio (anziché il 9 luglio, il 10 luglio, ecc.). Date le prove per il pagamento (ad es. "constatare il denaro in arrivo l'8 luglio") e le prove contro le ipotesi alternative (ad es. ci sono prove contro di lui che ha avuto un'allucinazione del denaro in arrivo l'8 luglio), può ragionevolmente concludere che il suo debito è stato pagato l'8 luglio. Allo stesso modo, date le prove della risurrezione di Gesù ("apparizioni ''post mortem''", "tomba vuota') e prove contro tutte le possibili ipotesi naturalistiche (come sostenuto nei Capitoli precedenti), si può ragionevolmente concludere che Gesù sia risorto.
 
Interpretando un miracolo come una controistanza alla legge naturale, [[w:Antony Flew|Antony Flew]] (1976) sostiene che non ci possono mai essere ragioni più forti per accettare la segnalazione di una controistanza non ripetibile a una legge naturale perché l'evidenza è più debole della prova della legge naturale. Quest'ultima è ampiamente confermata da un gran numero di persone e può essere verificata da chiunque in qualsiasi momento, con sempre lo stesso risultato: i morti restano morti, mentre segnalate controistanze alle leggi naturali sono supportate solo da testimonianze personali di un minor numero di persone del passato. Shapiro (2016, pp. 133-134) obietta che l'ipotesi della risurrezione "ci chiede di credere qualcosa che è completamente al di là di ciò che sappiamo essere vero su come funziona il mondo", mentre un'ipotesi naturalistica come l'ipotesi di un fratello gemello ci chiede solo di credere che qualcuno avesse un gemello disonesto. Shapiro pensa che dovremmo accettare la seconda ipotesi per lo stesso motivo per cui dovremmo cercare spiegazioni alternative a una persona che sostiene un rapimento alieno come spiegazione per la sua recente assenza.
 
In risposta, l'assunto di Flew che i morti rimangono sempre morti pone una ''petitio principii'' contro la risurrezione di Gesù. Bisogna comunque spiegare i resoconti della risurrezione di Gesù, e ho già sostenuto che le spiegazioni naturalistiche possono essere escluse. Inoltre, Flew non dovrebbe confrontare l'evidenza della legge naturale con l'evidenza della risurrezione di Gesù, poiché la prima mostra solo che "i morti rimangono morti ''in assenza di intervento soprannaturale''", il che non esclude la plausibilità della seconda avvenuta per intervento divino. "Ciò che sappiamo essere vero su come funziona il mondo" (Shapiro) è valido per il mondo quando è lasciato a se stesso, ma non rende irragionevole credere che ci sia qualcosa al di là che può interferire con il mondo. Come osserva McGrew:
{{q|Christians no less than their atheist friends believe that there is a way that the universe behaves when it is left to itself. In the ordinary course of events, virgins are not pregnant and dead men stay dead. The central Christian claims are not attempts to contest these generalizations; they presuppose them. That is why the Christians have been shouting from the rooftops for nearly twenty centuries that the resurrection was a miracle. The evidence for how the universe behaves when it is left to itself, be it ever so strong, must not be mistaken for evidence that it always is.}}
D'altra parte, come notato nei Capitoli precedenti, abbiamo ragioni per escludere ipotesi naturalistiche come l'ipotesi del fratello gemello (proposta, ''int. al.''', da [[w:Philip Pullman|Philip Pullman]]). È vero che dobbiamo considerare spiegazioni alternative all'ipotesi del rapimento alieno così come dobbiamo considerare spiegazioni alternative alla risurrezione di Gesù. Tuttavia, nel caso della risurrezione di Gesù abbiamo prove per escludere le spiegazioni alternative, come dimostrato nei Capitoli precedenti, ma ciò non è stato dimostrato nel caso di presunto rapimento alieno. Quindi dovremmo accettare il primo, ma non il secondo.
 
== Obiezione: un'affermazione straordinaria richiede una prova straordinaria ==