Gesù e il problema di una vita/Capitolo 13: differenze tra le versioni

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Giovanni ci dice che esclamavano anche: "Osanna al Re d'Israele!" ({{passo biblico2|Giovanni|12:13}}).
 
Questi versetti dalle Scritture, i riferimenti alla "venuta del regno" e, soprattutto, al "Re d'Israele" rivelano la speranza della gente che Gesù fosse il Messia. Anche i rami di palma erano significativi: due secoli prima, quando il vittorioso [[w:Giuda Maccabeo|Giuda Maccabeo]] era entrato a Gerusalemme dopo averla liberata dai greci, rami di palme erano stati usati durante le processioni.<ref>{{passo biblico2|1Maccabei|13:51}}, cfr. anche {{passo biblico2|2Maccabei|10:7}}.</ref>
 
Secondo i vangeli Gesù giunse a Gerusalemme su un [[w:asino|asino]], mentre molti dei festanti stendevano sulla strada i propri mantelli e rami di palma al suo passaggio, cantando i succitati versetti. Gesù aveva inviato precedentemente due discepoli a prendere a prestito l'animale, dicendo loro di rispondere: "Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito". Gesù afferma qui la sua natura divina; e i due discepoli inviati, rispondendo come loro indicato, lo riconoscono Dio ({{passo biblico2|Mc|11,3-4|b}}; {{passo biblico2|Lc|19,31.34|b}}; {{passo biblico2|Mt|21,3|b}}).
 
L'ingresso di Gesù a Gerusalemme avviene esattamente una settimana prima della sua [[w:risurrezione|resurrezione dalla morte]] in croce.<ref name="Boring256">{{cita testo |nome1= M. Eugene |cognome1=Boring|nome2= Fred B. |cognome2=Craddock|titolo= The people's New Testament commentary|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=N0tLXRIiIe0C&dq=The%20People%27s%20New%20Testament%20Commentary&hl=it&source=gbs_book_other_versions|anno= 2004|ISBN=0-664-22754-6|pp= 256-258|cid = Boring, 2004}}</ref><ref name="Evans 2003">{{Cita|Evans 2003|pp. 381-395}}.</ref><ref name="M133">{{Cita|Majernik 2005|pp. 133–4}}.</ref><ref name="CAEvans114">*{{cita testo |nome= |cognome= |curatore= Craig A. Evans|wkcuratore= Craig Evans|traduttore=|titolo= The Bible knowledge background commentary: John's Gospel, Hebrews-Revelation|url=https://books.google.it/books?id=UzWD61mgp7EC&dq=The%20Bible%20Knowledge%20Background%20Commentary%3A%20Matthew-Luke%2C&hl=it&source=gbs_similarbooks|lingua=en|pp= 114–118|anno=2005|annooriginale=|editore = David C Cook|città=|ISBN = 0-7814-4228-1|cid = Evans 2005}}</ref> L'evento è descritto nei tre sinottici;<ref>{{passo biblico2|Mt|21,1-11}}; {{passo biblico2|Mc|11,1-11}}; {{passo biblico2|Lc|19,28-44}}; {{passo biblico2|Gv|12,12-18}}</ref> la Domenica delle Palme è uno dei pochi casi in cui il Vangelo secondo Giovanni è più "storico" dei sinottici ed è quello che fornisce l'elemento di datazione e di identificazione della folla (la stessa nei sette giorni):
{{q|''Sei giorni prima della Pasqua'', Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. [...]<br/>
Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.. [..]<br />
Il giorno seguente, ''la gran folla che era venuta per la festa'', udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna!<br />
Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!|[[w:Vangelo secondo Giovanni|Gv]] {{passo biblico|Gv|12,1.9.12}}}}
Sei giorni prima della [[w:Pesach|Pasqua ebraica]], la folla degli ebrei che si preparava ed era radunata per il pellegrinaggio settimanale ebraico del [[w:Sukkot|Sukkot]], accorre a [[w:Betania|Betania]] dove si trovano Gesù e [[w:resurrezione di Lazzaro|Lazzaro resuscitato]] il [[w:Sabato di Lazzaro|Sabato]]. La Pasqua ebraica cade di sabato, e nell'uso ebraico i giorni si contano dalla sera del giorno precedente al tramonto del successivo. Il giorno seguente la folla vede Gesù mentre si dirige a Gerusalemme e decide di seguirlo.
 
Alcuni autori fanno notare che la Torah permetteva al sabato, giorno festivo, di spostarsi soltanto su brevi distanze<ref>{{cita libro|url= https://books.google.it/books?id=N803AAAAIAAJ&pg=PA16&dq=palm%2Bsunday%2Bseven%2Bdays&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqqrSt85vaAhXRzKQKHX6DCWsQ6AEIHDAA#v=onepage&q=palm%2Bsunday%2Bseven%2Bdays&f=false|lingua= en|sito= google.it /libri|capitolo= 3. Palm Sunday and Easter Sunday|autore= Julian Morgenstern|titolo=Some Significant Antecedents of Christianity|p= 16}}</ref>.
 
I teologi cristiani ritengono che il significato simbolico sia illustrato in {{passo biblico2|Zac|9:9}}, citato dagli stessi vangeli sinottici, dove Gesù Cristo è profetizzato come il [[w:Re di Israele|Re di Israele]] e il Principe della Pace universale, fra le genti di tutta la terra:
[[File:Assisi-frescoes-entry-into-jerusalem-pietro lorenzetti.jpg|thumb|450px|<small>Gesù Cristo entra [[w:Iconografia della Crocifissione|trionfante]] a Gerusalemme; affresco di [[w:Pietro Lorenzetti|Lorenzetti]] (1320, [[w:Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi|Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi]])</small>]]
{{q|Mi porrò come sentinella per la mia casa<br/>
contro chi va e chi viene,<br/>
non vi passerà più l'oppressore,<br/>
perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi.<br/>
Esulta grandemente figlia di Sion,<br/>
Esulta grandemente figlia di [[w:Città di David|Sion]],<br/>
giubila, figlia di Gerusalemme!<br/>
Ecco, a te viene il tuo re.<br/>
Egli è giusto e vittorioso,<br/>
umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina.<br/>
Farà sparire i carri da [[w:Efraim|Efraim]]<br/>
e i cavalli da Gerusalemme,<br/>
l'arco di guerra sarà spezzato,<br/>
annunzierà la pace alle genti,<br/>
il suo dominio sarà da mare a mare<br/>
e dal fiume ai confini della terra.<br/>
Quanto a te, per il sangue dell'alleanza con te,<br/>
estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz'acqua.[...]<br/>
''Tendo Giuda come mio arco,<br/>
''Efraim come un arco teso;<br/>
''ecciterò i tuoi figli, Sion, contro i tuoi figli, Grecia'',<br/>
ti farò come spada di un eroe.|{{passo biblico2|Zac|9,8-11|b}}}}
 
Al significato storico si aggiunge l'elemento simbolico della scelta dell'asino e non del cavallo come animale da soma e da traino: dove l'asino nelle tradizioni e nella prassi militare dell'antico Oriente era un animale pacifico, mentre il cavallo era un animale da guerra ({{passo biblico2|Ger|9,10|b}}).
A ciò si aggiunge il basso prezzo conseguente dell'asino, coerente con le modeste possibilità economiche della [[w:Sacra Famiglia|Sacra Famiglia]] di Nazareth, e con la tradizione secolare del [[w:presepe|presepe]] e prima ancora orale e artistica, che ricordano l'infante divino partorito nella umile mangiatoia.
 
Pertanto, Gesù entra a Gerusalemme come il profetizzato Re di Israele e il Principe della Pace, spiegato dalle parole ''Non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo'' ({{passo biblico2|Gv|12,47|b}}).
 
Nel [[w:Vangelo secondo Luca|Vangelo secondo Luca]] {{passo biblico|Lc|19,41-44}}, mentre Gesù si avvicina a Gerusalemme, volge lo sguardo verso la Città Santa e piange (un evento noto in latino come ''Flevit super illam''), perché già consapevole della Passione che lo attendeva la settimana seguente, e della futura sofferenza di Gerusalemme dopo la caduta del [[w:Secondo Tempio|Secondo Tempio]].<br />
Il pianto non era motivabile con le circostanze liete del momento, quanto piuttosto come la predizione del tradimento di Giuda nell'[[w:Ultima Cena|Ultima Cena]] o del triplice rinnegamento di Pietro e poteva essere letto dai presenti o dai posteri col senno di poi non soltanto come un dono profetico, ma come la profezia del proprio futuro personale che non è conosciuto da nessuno degli apostoli e discepoli.
 
In molte località dell'antico Vicino Oriente era consuetudine coprire la terra percorsa da qualcuno ritenuto degno del più alto onore.<br />
La Bibbia ebraica ({{passo biblico2|2Re|9,13|b}}) riporta che a [[w:Jehu|Jehu]], figlio di [[w:Giosafat|Giosafat]], fu riservato questo trattamento. Sia i Vangeli sinottici che il Vangelo di Giovanni riferiscono che la gente diede a Gesù questa forma d'onore. Nei sinottici la gente è descritta mentre posa mantelli e rami tagliati lungo la via, mentre Giovanni specifica che si trattava di rami di [[w:Arecaceae|Palma]] (in greco, ''Phoinix'').<br />
Nella tradizione ebraica, la palma è una delle "quattro specie" ''migliori frutti della terra'' portate in processione per la festività del [[w:Sukkot|Sukkot]], settimana di gioia e ringraziamento prescritta da Dio secondo {{passo biblico2|Lv|23,40}} dopo il raccolto di primavera.
 
Gesù, come sempre, seguì comunque una sua propria linea d'azione. Entrando in Gerusalemme in tal modo stava facendo un'affermazione inequivocabile di essere il Messia. Tuttavia egli stava allo stesso tempo rifiutando deliberatamente il ruolo di Messia militare o politico che il popolo si aspettava: i cavalli bianchi, gli stendardi, le spade e i soldati del re conquistatore mancavano del tutto. Dicerie dell'arrivo di un probabile Messia potevano aver allarmato le autorità romane; ma l'arrivo di Gesù su un puledro d'asina, calmo e tranquillo, avrebbero di certo ridotto qualsiasi senso di minaccia.
 
Indubbiamente molti nella folla si aspettavano che Gesù facesse qualcosa di spettacolare entrando a Gerusalemme. Ma ne vennero delusi: invece di scontrarsi coi romani, Gesù semplicemente si recò al Tempio, si guardò intorno attentamente e poi ritornò a Betania, dove alloggiava insieme ai suoi seguaci. Alla fine della domenica, avrebbero potuto già esserci a Gerusaleme coloro che si sentivano delusi e contrariati dal comportamento di Gesù.
 
== Da Lunedì a Mercoledì ==