Shoah e identità ebraica/Il silenzio del mondo: differenze tra le versioni

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= Ricostruire l'identità ebraica nel mondo post-Shoah =
{{q|"I'll make it into an outcry," he said, and there was a strange light in his dark eyes. "An outcry first of
despair and then of hope. And finally a shout of triumph."|Wiesel ''Dawn'':14}}
Quando il governo nazista capitolò agli Alleati e i campi di concentramento e sterminio furono liberati, gli ebrei d'Europa furono lasciati a ricostruire le loro vite e le loro identità nel mondo post-Shoah. Lo scopo di questo Capitolo è confrontare gli approcci adottati da Levi e Wiesel nel ricostruire le rispettive identità all'indomani dell'Olocausto e le strade che i due uomini seguirono nel ventesimo secolo dopo il confronto con le proprie identità ad Auschwitz. Le loro liberazioni furono occasioni molto diverse e ogni uomo dovette costruire la sua identità di sopravvissuto al trauma dell'Olocausto. L'incrocio e la divisione di percorsi e identità attraverso le loro carriere condivise come scrittori e memorialisti dell'Olocausto, saranno tracciati attraverso le relative narrazioni e interviste, confrontando i modi in cui ogni sopravvissuto ha negoziato la propria esperienza dell'Olocausto e la ricostruzione della propria identità ebrea. Gli eventi della persecuzione nazista degli ebrei, dalle prime leggi razziali di Hitler nel 1935 alla scoperta dei campi e alle atrocità degli stermini di massa un decennio dopo, richiamano necessariamente la questione della validità dell'assimilazione ebraica in Europa. Per gli ebrei usciti dai campi e ritrovandosi poveri, apolidi e traditi da ex amici cristiani e ariani, l'idea dell'assimilazione doveva sembrare un'illusione. Questo Capitolo sposta il contesto dello studio oltre l'Europa, per considerare le questioni dell'identità ebraica nella [[w:Diaspora ebraica|Diaspora]] e nel [[w:Aliyah|ritorno]] in [[w:Stato di Israele|Israele]].
 
== E il mondo rimase in silenzio ==