Torah per sempre/L'influenza di Mendelssohn: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
capitolo completato
ortografia
Riga 20:
S. D. Luzzatto (vedi sotto), un precoce diciannovenne a quell'epoca, fu più perspicace. Scrisse un a lettera a Reggio il 19 maggio 1819 citando una vasta gamma di autori classici come testimonianza che la scrittura alfabetica esisteva prima del tempo di Mosè e in particolare che gli Egizi possedevano uno scritto alfabetico insieme ai geroglifici. Inoltre afferma che ''(a)'' la nostra mancanza di conoscenza non prova che la scrittura non esistesse, ''(b)'' le fonti tradizionali ebraiche non sostengono che la scrittura ebbe origine da Mosè, ''(c)'' anche se Reggio avesse ragione che la scrittura non esisteva prima di Mosè, sarebbe meglio non insistere in materia, poiché i critici potrebbero prendere ciò come prova che (come aveva affermato Spinoza) la Torah era stata scritta più tardi.<ref>La lettera appare in ''Igerot shadal'', 31-5. La corrispondenza è discussa in Vargon, "Controversy". Il titolo di Vargon è ingannevole; la controversia riguarda l'origine della scrittura, non quando fu scritto il Pentateuco.</ref>
 
La corrispondenza espistolareepistolare si traformò in amicizia e Reggio, che aveva fondato l'accademia rabbinica di Padova, offrì al giovane amico un posto nella stessa.
 
I "ragionamenti" di Reggio non sono molto convincenti, ma dimostrano comunque di cosa ci si preoccupasse in quel tempo. Il sospetto rimane però che anche dopo aver letto Reggio, la gente continuasse a preoccuparsi. Dopo alcuni anni Reggio stesso si trovò in difficoltà con l'ambiente ortodosso, tra cui suo padre e alla fine accettò la necessità degli emendamenti testuali, se non proprio del Pentateuco, di altri libri biblici.<ref>Lettera V di ''Igerot yashar'', la sua raccolta di trattati esegetici, filosofici e storici in forma di lettere ad un amico.</ref>