Leonard Cohen e la Cabala ebraica/Abnegazione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
m Corretto: "tutte le"
 
Riga 16:
left their pride on the other side of ''coming''<br/>
''back to you''<ref>''Stranger Music'', p. 339.</ref>}}
Per tornare a Dio bisogna prima cedere al giudizio, una sottomissione che Cohen delinea in un modo che a prima vista può sembrare distintamente non ebraico — camminare in silenzio. Forse qui può essere rilevato un tocco di influenza Zen – ascoltando silenziosamente il vortice della ruota karmica nel tentativo di essere liberato dalla sua rotazione<ref>A questo proposito, è interessante notare che il nome dharma di Cohen è Jikan, che significa "il silenzioso". Sulla retorica del silenzio nella formazione Zen, si veda Dale, ''Philosophical Meditations'', pp. 94-96.</ref> – ma il linguaggio del giudizio, l'emissione della sentenza, indica un contesto ebraico. A rigor di termini, un buddhista Zen non può accettare il discorso del giudizio divino espresso in termini personalistici. Camminare in silenzio esprime in modo figurato l'ideale pietista della contrizione, che è il prerequisito necessario per acconsentire e concordare con la volontà divina. In realtà, l'ultima canzone dell'album è "If It Be Your Will" a cui ho già fatto riferimento. In questo appello meravigliosamente lirico, Cohen esprime la sua volontà incondizionata di essere il ''vaso'' nelle mani di Dio (che non è menzionato esplicitamente ma che è chiaramente affrontato in seconda persona). Se Dio vuole che il cantante taccia, egli silenzierà la sua voce; se, tuttavia, Dio vuole che il cantante canti, allora egli offrirà la sua canzone dalla "collina spezzata", il luogo da cui vengono offerte tuttitutte le lodi a Dio.<ref>''Stranger Music'', p. 343.</ref> Ancora una volta, vediamo che, per il poeta, Dio deve aessere avvicinato dal luogo della fratturazione — questo è il segreto mistico del pentimento: ritornare alla vetta della luce dalla fossa delle tenebre.
 
In ''Book of Mercy'', Cohen afferma direttamente il tradizionale ideale ebraico: "And here and there, among the seventy tongues and the hundred darknesses — something, something shining, men of courage strengthening themselves to kindle the lights of repentance".<ref>''Book of Mercy'', p. 68.</ref>