Scienze della Terra per le superiori/Il modellamento eolico: differenze tra le versioni

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Altri accumuli sabbiosi con morfologia simile a quella delle dune, ma dalle dimensioni da pochi centimetri ad alcuni decimetri, sono i '''ripple marks''', conosciuti in italiano anche come '''increspature di sabbia''' o '''ondulazioni di sabbia'''. Sono increspature che ripetono a piccola scala la forma delle dune, composte di sabbia finissima e con creste molto continue lateralmente. Queste forme di deposito si originano nella fase di vento calante, alla fine delle tempeste, e durante le pause di vento "normale" e costante tra gli episodi di tempesta. Lo sviluppo delle creste è perpendicolare alla direzione del vento, ma in generale non coincide con la direzione delle creste delle dune perché risente molto di più delle variazioni topografiche locali a piccola scala che modificano la direzione locale del vento stesso.
[[File:Sanddunes marzuq sandsea.jpg|thumb|right|verticale=0.6|Il "mare di dune" del Murzuq Desert, Libia, fotografato dallo spazio. Si tratta di dune di forma complessa (stellate e longitudinali), tra le quali sono ben visibili le zone di ''deflazione'']]
[[File:Grant 1929 crossbedding.jpg|thumb|left|verticale=1.2|Depositi di duna dallo Utah (USA) in cui è evidente la tipica stratificazione a cuneo e la laminazione obliqua interna.]]
I depositi di duna sono caratterizzati dalla sovrapposizione di '''strati tabulari o a forma di cuneo''' che rappresentano sequenze di dune che avanzano in successione le une sulle altre. Entro questi strati sono normalmente presenti '''laminazioni interne ad alto angolo'''. Ciascuna lamina corrisponde ad un singolo accumulo di materiale sabbioso sul lato anteriore (sottovento) della duna, e il deposito di duna è composto da un'intera successione di lamine. Questo materiale, come già accennato, tende a disporsi secondo l'angolo di riposo naturale del materiale, che per le sabbie è mediamente intorno ai 30°-34°. Le lamine quindi sono complessivamente inclinate nella direzione del vento: di conseguenza nei depositi fossili è possibile ricostruire la direzione delle ''paleocorrenti eoliche''.<br>
 
A questi caratteri si contrappongono quelli dei depositi delle aree situate ''tra'' i depositi attivi di duna. Si tratta tipicamente di ''zone di deflazione'', cioè di rimozione anziché di deposizione. Spesso si tratta addirittura di aree di roccia esposta, priva di copertura sedimentaria. Se vi sono sedimenti si tratta di depositi ''residuali'', con le caratteristiche già descritte: tappeti di ciottoletti e pietrame alternati a sabbia finissima e silt o argilla, da cui il vento ha spazzato via le frazioni granulometriche intermedie per accumularle sulle dune. Talvolta sono presenti ''ripple marks'' più discontinui e grossolani di quelli sulle dune.
 
I depositi di duna sono caratterizzati dalla sovrapposizione di '''strati tabulari o a forma di cuneo''' che rappresentano sequenze di dune che avanzano in successione le une sulle altre. Entro questi strati sono normalmente presenti '''laminazioni interne ad alto angolo'''. Ciascuna lamina corrisponde ad un singolo accumulo di materiale sabbioso sul lato anteriore (sottovento) della duna, e il deposito di duna è composto da un'intera successione di lamine. Questo materiale, come già accennato, tende a disporsi secondo l'angolo di riposo naturale del materiale, che per le sabbie è mediamente intorno ai 30°-34°. Le lamine quindi sono complessivamente inclinate nella direzione del vento: di conseguenza nei depositi fossili è possibile ricostruire la direzione delle ''paleocorrenti eoliche''.<br>
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[[File:Grant 1929 crossbedding.jpg|thumb|left|verticale=1.2|Depositi di duna dallo Utah (USA) in cui è evidente la tipica stratificazione a cuneo e la laminazione obliqua interna.]]
File:Cross-bedding.gif|Questa animazione mostra la continua migrazione dei depositi di duna e la formazione delle lamine interne.
File:Cross-bedded Permian Sandstone - geograph.org.uk - 71404.jpg|Tipici depositi di duna: strati tabulari con laminazione interna obliqua.
File:Can you guess the scale - Flickr - brewbooks.jpg|Depositi di duna fossili. Quale era la direzione del vento ?
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=== Depositi delle zone di deflazione ===
A questi caratteri si contrappongono quelli dei depositi delle aree situate ''tra'' i depositi attivi di duna. Si tratta tipicamente di ''zone di deflazione'', cioè di rimozione anziché di deposizione. Spesso si tratta addirittura di aree di roccia esposta, priva di copertura sedimentaria. Se vi sono sedimenti si tratta di depositi ''residuali'', con le caratteristiche già descritte: tappeti di ciottoletti e pietrame alternati a sabbia finissima e silt o argilla, da cui il vento ha spazzato via le frazioni granulometriche intermedie per accumularle sulle dune. Talvolta sono presenti ''ripple marks'' più discontinui e grossolani di quelli sulle dune.
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[[File:Sanddunes marzuq sandsea.jpg|thumb|right|verticale=0.6|Il "mare di dune" del Murzuq Desert, Libia, fotografato dallo spazio. Si tratta di dune di forma complessa (stellate e longitudinali), tra le quali sono ben visibili le zone di ''deflazione'']]