Abulafia e i segreti della Torah/Introduzione 1: differenze tra le versioni

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Queste categorie, utilizzate dagli studiosi del settore, rappresentano in misura maggiore i riverberi dell'approccio spesso astorico al misticismo di [[w:Henry Corbin|Henry Corbin]], che è stato imposto ai testi e ai concetti mistici di base dell'Islam e di altre religioni come se riflettessero una qualche forma di esperienza ontologica.<ref>Hanegraaff, 341–46. La combinazione delle categorie di incarnazione con l'esoterismo e l'immaginario, caratteristica della misteriologia di Corbin, ha avuto un profondo impatto sulla concettualizzazione della Cabala da parte di [[:en:w:Elliot R. Wolfson|Elliot Wolfson]], un fatto che a volte egli indica esplicitamente. Si vedano, per esempio, il suo "Textual Flesh, Incarnation, and the Imaginal Body: Abraham Abulafia’s Polemic with Christianity", in ''Studies in Medieval Jewish Intellectual and Social History: Festschrift in Honor of Robert Chazan'', curr. David Engel, Lawrence H. Schiffman e Elliot R.Wolfson (Leiden: Brill, 2012): 189–226; il suo ''Language, Eros, Being: Kabbalistic Hermeneutics and Poetic Imagination'' (New York City: Fordham University Press, 2004), xii, xviii, 28–29, 239, 391, note 3, 5, 392; nota 10, 239; e il suo "Kenotic Overflow and Temporal Transcendence: Angelic Embodiment and the Alterity of Time in Abraham Abulafia", ''Kabbalah'' 18 (2008): 144–45, note 40, 44, 147; in nota 53, applica anche le vedute di Corbin in merito ad Abulafia. Per i problemi metodologici della visione alquanto idiosincratica di Corbin riguardo alla religione, si veda Wasserstrom, ''Religion after Religion'', 172–81. Si veda anche l'[[Abulafia e i segreti della Torah/Appendice E|Appendice E]] in seguito.</ref> In un certo senso, questa è una reificazione di concetti che Corbin ha usato abilmente e ripetutamente nei suoi scritti influenti, come se questi concetti rappresentassero una sorta di realtà nella stessa vena che si può trovare in molti degli scritti di Eliade e Jung. Nella sua scrittura, il concetto [[w:sufismo|sufi]] del "mondo delle immagini" (''ʿālam al-miṯāl''), che Corbin tradusse come ''mundus imaginalis'', si trasformò in una forma di ontologia oggettiva piuttosto che nella visione di una sola e specifica scuola sufi. Le opinioni di Corbin a volte si basavano sulla lettura accademica del misticismo oltre l'Islam, nonché su una forma di psicoanalisi.
 
Con la penetrante ricerca accademica sulla Cabala stabilita da Gershom Scholem e dai suoi studenti, i fenomeni esoterici medievali arrivarono all'attenzione degli studiosi generali del Medioevo e dell'esoterismo occidentale. Sebbene la letteratura appartenente a quello che viene chiamato esoterismo occidentale sia stata scritta molto più tardi del periodo di Abulafia, cioè nell'epoca premoderna, è concettualmente molto più complessa e sincretistica dei testi di cui tratteremo di seguito. L'emergere di un tale approccio negli studi recenti costituisce, a mio parere, un fatto che uno studioso che scrive di esoterismo farebbe bene a conoscere, ancor di più quando alcune delle sue manifestazioni si riflettono nelle categorie usate dagli studiosi di Cabala per analizzare gli scritti del cabalista in discussione.
 
Enumerando gli studiosi di cui sopra e i loro approcci, la mia intenzione è di sottolineare che non c'è niente che sia un unico tipo generale di esoterismo; tale è anche il caso dell'ebraismo. Le speculazioni moderne sui denominatori comuni tra le varie forme di esoterismo sono il più delle volte generalizzazioni riduttive.<ref>Questo è anche il caso di [[w:Georg Simmel|Georg Simmel]], "The Sociology of Secrecy and of Secret Societies", ''American Journal of Sociology'' 11 (1906): 441–98, che tratta di organizzazioni e segretezza, materia che non ci interessa di seguito, sebbene io abbia necessità di distinguere tra i ruoli giocati da due elite nella storia della Cabala.</ref> Direi che anche in letterature più specifiche, come la filosofia ebraica o la Cabala, ci sono approcci esoterici diversi e persino divergenti. Questa è la mia ipotesi di lavoro sull'esistenza di vari tipi di pensiero ebraico in generale e della Cabala in particolare. Sebbene queste diverse forme di ''imaginaire'' a volte convergessero o si intersecassero, dovrebbero tuttavia essere prima comprese per se stesse.<ref>Si veda specialmente la teoria dei modelli formulata in Moshe Idel, ''Hasidism: Between Ecstasy and Magic'' (Albany, NY: SUNY Press, 1995), 45–145.</ref> Non intendo offrire qui una tipologia esauriente di esoterismo, ma piuttosto affrontare quei tipi di segretezza che sono correlati o antitetici ad alcune visioni di segretezza che si trovano negli specifici testi medievali che tratterò di seguito. Affrontando questa segretezza, potrò interrogare tali testi in un modo nuovo.