Missione a Israele/Dio e Israele: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo e completamento
mNessun oggetto della modifica
Riga 102:
 
I Gentili erano quindi ammessi nella propria corte. Ed erano quindi limitati ad essa, nello stesso modo in cui le donne potevano inoltarsi solo fino alla propria area, senza poter entrare in quella degli uomini, e gli uomini potevano accedere la corte di Israele, ma non la corte dei sacerdoti, e i sacerdoti potevano servire nella propria corte, ma solo il Sommo sacerdote poteva entrare il santuario. Flavio Giuseppe descrive la corte dei Gentili affermando che era delimitata da "una balaustra di pietra, alta tre cubiti [circa 140 centimetri] e di squisita fattura. In questa, ad intervalli regolari, si trovavano lastre di pietra che ammonivano, alcune in greco, altre in latino, riguardo alla legge di purificazione, cioè che ''a nessun straniero era permesso accedere al luogo sacro'', poiché così veniva chiamata la seconda sezione del Tempio" (''BJ'' 5.193-94). Una di queste iscrizioni, rinvenuta il secolo scorso, riporta:
{{q|Nessun uomo di un'altra nazione può entrare dentro il recinto e sezione intorno al Tempio. E chiunque viene preso deve incolpare solo se stesso per la pena di morte che ne consegue.<ref>Jonathan Klawans, "Notions of Gentile Impurity in Ancient Judaism", ''Association of Jewish Studies Review'' 20.2 (1995):285-312; si veda inoltre il suo "The Impurity of Immorality in Ancient Judaism", ''Journal of Jewish Studies'' 48.1 (1997):1-16.</ref>}}
L'obiezione contro l'accesso dei Gentili non poteva riferirsi, come abbiamo visto, alla loro impurità: non erano infatti soggetti alle leggi di purezza che regolavano l'accesso all'altare. Il problema, piuttosto, riguardava il loro ''status'' rispetto a Israele. Israele era stato "eletto a parte" da Dio: tale è il significato di "santo" o "santificato". Così anche, per esempio, la formula pronunciata dallo sposo alla propria sposa durante la cerimonia delle nozze: "Io ti ''santifico'' a me secondo la legge di Mosè e Israele" — la sposa viene consacrata a suo marito. Il termine binario con "santo" è "comune/profano" — che è ciò che sono i Gentili, rispetto a Israele. E proprio come il sacerdote menomato era "comune/profano" e non poteva servire all'altare, stessa cosa per il Gentile: egli stava alla corretta distanza dall'altare, come la donna stava alla sua, e come l'ebreo laico alla sua. Ma un Gentile poteva avvicinarsi all'altare più di un'ebrea mestruante o di un ebreo lebbroso che, secondo le leggi di purezza d'Israele, era bandito da l'intera area templare.